sandro gozi macron

GOZI AMARI - A PARIGI HANNO SCOPERTO CHE L’EX SOTTOSEGRETARIO RENZIANO, OGGI CONSIGLIERE PER L’EUROPA DEL PRIMO MINISTRO EDOUARDE PHILLIPPE, LAVORA PURE PER IL GOVERNO DI MALTA - LUI, TROMBATO ALLE EUROPEE (È ARRIVATO 22ESIMO MA SONO PASSATI IN 21) SI DIFENDE: TUTTO REGOLARE, MA ALL’ELISEO NON L’HANNO PRESA BENISSIMO…

 

1 - SONO BASTATI APPENA TRE MESI E GOZI STA SUL GOZZO AI FRANCESI

Albert Doinel per “Libero quotidiano”

 

SANDRO GOZI

"Il misterioso contratto maltese di un consigliere di Edouard Philippe". Il "consigliere" del primo ministro francese di cui parla Le Monde, in un articolo incandescente pubblicato ieri pomeriggio, risponde al nome di Sandro Gozi, ex sottosegretario agli Affari europei nei governi Renzi e Gentiloni, oggi dipendente del governo di Parigi come consigliere per l' Europa. Gozi, si sa, ama vantarsi del suo «approccio transnazionale», dice di essere un «pioniere» dell' Europa post-sovrana, ed è per questo che lo scorso 30 luglio ha accettato, da cittadino italiano, di entrare nel gabinetto del premier Philippe.

MATTEO RENZI E SANDRO GOZI BY OSHO

 

Solo che il suo "approccio transnazionale", come rivelato ieri da un' inchiesta del quotidiano Times of Malta arricchita da informazioni del Monde, lo porta a lavorare per diversi governi simultaneamente, in barba ai conflitti di interesse.

 

Secondo quanto affermato dal portavoce del primo ministro maltese Joseph Muscat al Times of Malta, Gozi ha infatti firmato un contratto di consulenza con il governo della Valletta nel giugno del 2018, prima di abbracciare la causa di Emmanuel Macron e diventare l' italiano preferito dei macronisti.

 

IN ATTESA DI POLTRONA

SANDRO GOZI CONSULENZE A SAN MARINO

«Lo consiglia su tutte le istituzioni e le priorità europee in un ruolo simile a quelle che ha avuto, o ha, con altri governi e organizzazioni europee», ha riferito il portavoce di Muscat. Gozi era 22° nella lista della République en marche (Lrem) alle elezioni europee (la lista ha ottenuto 21 seggi).

 

SANDRO GOZI EMMANUEL MACRON

E la poltrona di consigliere a Matignon, sede dell' esecutivo di Parigi, era stata concessa al fedelissimo di Renzi per tenerlo occupato in attesa della Brexit (che libererà cinque scranni per Lrem). Le rivelazioni esplosive del Times of Malta, però, potrebbe cambiare le carte in tavola. Contattato dal Monde e dal Times of Malta, Gozi ha cambiato più volte versione in merito alla consulenza per Muscat. «Non c' è conflitto di interessi. Non sono le stesse missioni, non sono gli stessi temi e non è lo stesso lavoro.

 

SANDRO GOZI E FRANS TIMMERMANS

Capisco che l' approccio transnazionale possa non passare, persino nella stampa, ma è un lavoro assolutamente regolare», si è difeso Gozi, descrivendosi come un «libero professionista con un numero di partita Iva». Poche ore dopo, Gozi ha affermato che il contratto di tre anni col governo maltese è stato sospeso dopo la sua elezione al Parlamento europeo, a fine maggio, e che ha scritto una lettera a Muscat dove gli ha chiesto di versargli un' indennità di 12 mesi di stipendio come compensazione per la fine anticipata.

MUSCAT

 

«Da marzo in poi, mi sembra di non aver prodotto nulla», ha aggiunto. Durante la prima telefonata, Gozi aveva invece dichiarato che il suo ultimo lavoro per conto di Muscat è stato realizzato «prima dell' estate, durante la crisi migratoria». Le versioni non combaciano, insomma, e regna molta confusione. Gli stessi tentennamenti, sottolinea il quotidiano parigino, riguardano la comunicazione del suo lavoro per Malta al premier francese.

 

TESSERA DEL MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO DI SANDRO GOZI

Nella prima telefonata, Gozi ha assicurato di aver informato Philippe del suo lavoro parallelo, poi, poche ore dopo, ha cambiato versione: «Gli ho detto che avevo sviluppato delle attività di consulenza, ma non ho fornito dettagli sui contratti». Secondo diverse fonti sentite dal Monde, né il premier Philippe, né l' Eliseo sono stati informati del «misterioso contratto maltese». E Gozi, a quanto pare, non avrebbe avvertito nemmeno l' Alta Autorità per la trasparenza della vita pubblica (Hatvp), incaricata, tra le altre cose, di lottare contro i conflitti di interesse dei consiglieri ministeriali.

joseph muscat

 

«Un incredibile conflitto di interessi. Sandro Gozi è un ex deputato e membro del governo Renzi. Ha fatto parte della campagna elettorale di Macron come candidato al Parlamento europeo, mentre era pagato con una somma sconosciuta - dalle nostre tasse - per fare lobby per conto di Muscat e del suo partito corrotto per entrare nel gruppo Renew Europe (il gruppo dei liberali, che racchiude l' Alde e il Pde, ndr)», ha twittato Matthew Caruana Galizia, giornalista investigativo maltese. Le Monde, ieri, ha confermato la volontà di Muscat di abbandonare la famiglia social-democratica per raggiungere il gruppo centrista di Macron.

muscat con moglie

 

CAMBIO DI MAGLIA

sandro gozi

«Ci sono diverse idee, ma ancora niente di concreto», ha sussurrato un fedelissimo di Macron. Il progetto suscita grandi reticenze tra i macronisti in ragione del profilo sulfureo di Muscat e di alcuni membri del suo entourage, implicati in brutti affari di corruzione. Gozi, a quanto pare, è stato pagato dalla Valletta anche per sbloccare queste reticenze.

 

renzi muscat malta

2 - GOZI UNO E TRINO: "LE MONDE" SCOPRE UN CONTRATTO CON MALTA

S.C. per "il Fatto Quotidiano”

 

Non bastava andare a lavorare per il governo francese. Ora si scopre che l' ex missino, ex prodiano, ex renziano, ora macroniano, Sandro Gozi, ha addirittura un contratto con il governo maltese.

 

sandro gozi con i candidati di renaissance

A rilevare l' ingombrante incarico è il quotidiano francese Le Monde. "Ama vantare il suo 'approccio transnazionale'", scrive il giornale francese che si chiede: "Questo significa spingersi fino a lavorare simultaneamente per diversi governi?". Gozi, infatti, dopo l' incarico di sottosegretario agli Affari europei diventa, piuttosto irritualmente, consulente del governo francese guidato da Edouard Philippe. L' allora vicepremier Luigi Di Maio lo aveva etichettato come "traditore dell' Italia".

 

sandro gozi simona bonafe

Ora si scopre che oltre all' incarico francese esiste un contratto di consulenza con Joseph Muscat, che guida il governo di Malta. La notizia è stata diffusa dal quotidiano maltese Times of Malta, partner di Le Monde. Il portavoce di Muscat conferma che Gozi, insignito dell' Ordine nazionale al Merito nel 2016, lavora per il premier maltese dal giugno 2018.

L' incarico prevede la consulenza "su tutte le istituzioni e priorità europee nel ruolo, identico o simile, che ha avuto o ha con governi e istituzioni europee".

 

sandro gozi

Nel frattempo, però, Gozi è diventato consulente anche del governo francese. E dopo essere arrivato ventiduesimo alle elezioni europee nella lista francese En Marche!, si prepara a divenire eurodeputato non appena l' uscita della Gran Bretagna dall' Unione europea lascerà liberi gli scranni inglesi a Strasburgo. Interpellato da Le Monde, Gozi ha cambiato più volte versione sull' argomento dicendo prima che tra i due incarichi "non c' è conflitto di interessi".

 

Onorificenza per Sandro Gozi

Qualche ora più tardi, però, rettifica spiegando che il contratto maltese è stato sospeso in seguito all' elezione europea con una lettera scritta a Muscat. A Le Monde, poi, ha assicurato che il premier Philippe era a conoscenza di tutto, ma poco dopo spiega: "Gli avevo detto di avere delle consulenze, ma non i dettagli su questo contratto".

 

Ora i francesi hanno acceso i riflettori. Si tratta di capire se Gozi possa finire nel mirino dell' Autorità per la trasparenza della vita pubblica. Va anche sottolineato che recentemente i rapporti tra Macron e Muscat sono molto migliorati sia sul fronte delle politiche migratorie sia su quello politico generale. E questo, nonostante la disinvoltura fiscale della piccola isola o scandali più rilevanti come l' omicidio di Daphne Caruana Galizia. Ma "l' approccio transnazionale" di Gozi, per natura, non ha limiti.

ivana della portella e sandro gozisandro gozi flaminia giovannellisandro gozi saluta marco pannellamichele anzaldi sandro gozi graziano delrioroberto giachetti saluta sandro gozi

Ultimi Dagoreport

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…