la catena di comando di hezbollah decimata da israele

NEL GRAN CAOS MEDIORIENTALE I MORTI VERI E QUELLI PRESUNTI SI CONFONDONO – HAMAS ANNUNCIA LA SCOMPARSA DEL COMANDANTE SUL CAMPO IN LIBANO, HUSSEIN MAHMOUD AL-NADER - VIVE E VEGETA, INVECE, IL NUMERO TRE, ALI KARAKI, CHE IERI SEMBRAVA ESSERE STATO UCCISO DALLE BOMBE ISRAELIANE: PROMOSSO DA POCO, LE SUE QUOTAZIONI ERANO AL RIBASSO, MA NASRALLAH NON AVEVA ALTERNATIVA (GLI ALTRI CAPI MILITARI SONO STATI FATTI FUORI) – E IL CAPO DI HAMAS, SINWAR? ANCHE LUI LOTTA SOTTO I TUNNEL DI GAZA, MENTRE FUORI I CIVILI MUOIONO…

HAMAS ANNUNCIA MORTE COMANDANTE SUD LIBANO DELLE BRIGATE QASSAM

Mahmoud al-Nader

(ANSA) - Le Brigate al-Qassam, l'ala armata di Hamas, affermano che il suo comandante sul campo nel Libano meridionale Hussein Mahmoud al-Nader è stato ucciso ieri in un attacco israeliano nel Paese dei cedri. Il gruppo islamista palestinese non specifica dove si è verificato il raid, ma in una dichiarazione pubblicata sul suo canale Telegram afferma che Nader proveniva da Marjayoun: una città del governatorato di Nabatieh, nel sud del Libano.

 

IL «RIPESCATO» KARAKI, DIVENTATO IL NUMERO 3 È NEL MIRINO DI ISRAELE

Estratto dell’articolo di Guido Olimpio per il “Corriere della Sera”

 

LA CATENA DI COMANDO DI HEZBOLLAH DECIMATA DA ISRAELE

Ormai non è più una falla ma un’infiltrazione estesa e ramificata dello scudo Hezbollah. Con i massimi esponenti presi di mira uno dopo l’altro nel quartiere simbolo e non più così protetto di Dahieh. Il raid che aveva come obiettivo Ali Karaki, responsabile del comando sud della fazione, ne è la conferma, anche se le notizie sulla sua sorte sono incerte.

 

L’ufficiale — indicato genericamente come numero tre dell’organizzazione, definizione di comodo — è stato promosso da poco in seguito all’eliminazione di Ibrahim Aqil, scovato in un rifugio nei sotterranei di un palazzo a Beirut. E, non per caso, sul quotidiano israeliano Haaretz avevano alluso a un suo inserimento, insieme a Talal Hamya, nel banco bersagli di Mossad e Idf.

 

hassan nasrallah deejay meme

Karaki è entrato, da cinque anni, a far parte del Consiglio della Jihad, il cuore dell’apparato militare, e si è occupato di parte delle attività dei guerriglieri. Dicevano che le sue quotazioni fossero al ribasso, messo in secondo piano dal leader Hassan Nasrallah.

 

Raccontavano anche che avesse ambito a prendere il posto di Fuad Shukr, altro «martire» della causa sciita, spazzato via da un missile nel medesimo sobborgo, ormai diventato il triangolo di morte per i miliziani. Invece lo hanno ripescato per far fronte all’emergenza, dopo l’attacco con i cercapersone esplosivi e la fine del suo predecessore.

 

JAWAD HASSAN TAWIL CON HASSAN NASRALLAH

[…] Secondo il sito Longwar Journal il militante sarebbe stato legato, nel periodo 1985-86, a una cellula terroristica coinvolta in numerosi attentati in Francia, un episodio della guerra segreta condotta dal «partito di Dio» contro i nemici della Repubblica islamica, con rapimenti, manovre, omicidi. Nel 2019, poi, è stato aggiunto alla lista nera del Dipartimento di Stato.

 

A febbraio di quest’anno si è parlato di lui quando droni israeliani hanno preso di mira un veicolo con a bordo un paio di presunti appartenenti alla fazione. E inizialmente avevano ipotizzato che fosse rimasto ucciso o ferito nello strike aereo. Una notizia in seguito smentita dai combattenti.

 

ATTACCHI DI HEZBOLLAH E ISRAELE - GRAFICA LA STAMPA

Karaki è rimasto un target […] e lunedì pomeriggio è entrato nella linea di tiro in una fase critica per Hezbollah. Con le comunicazioni non più sicure, i suoi capi esposti alla campagna del nemico, costretto a dubitare di tutto, trafitto dall’intelligence israeliana a ogni livello e in modo ripetuto[…]

 

UNDICI MESI DI CACCIA A SINWAR

Estratto dell’articolo di Guido Olimpio per il “Corriere della Sera”

 

I contatti tra Yahya Sinwar e il «mondo di sopra» si sono rarefatti nelle ultime due settimane. Un silenzio che ha spinto a ipotizzare che sia morto. Molto caute le fonti ufficiali, i servizi indagano per capire se sia solo una voce o c’è del fondamento in un duello ripartito dopo l’assalto del 7 ottobre.

 

Ottobre Gli israeliani creano l’unità speciale interforze Nili incaricata di scovare ed eliminare i capi nemici. Ha carta bianca, può usare ogni mezzo, dal veleno al missile, dispone di fondi per corrompere in un «mercato» dove c’è sempre qualcuno pronto a vendere.

ESPLOSIONE DI WALKIE TALKIE DI HEZBOLLAH

 

Sul leader c’è una taglia di 400 mila dollari, 300 mila sul fratello Mohammed, figura chiave delle Brigate al Qassam. Novembre Una donna ostaggio racconta, dopo la liberazione, di aver visto Sinwar in un tunnel, era venuto per verificare le condizioni dei prigionieri. L’unico avvistamento di un testimone diretto. Un’apparizione prima che l’Idf investisse i quartieri con tank e bulldozer.

 

Dicembre Gli israeliani conducono due operazioni a Khan Younis, interventi innescati da segnalazioni ritenute precise. Gli informatori hanno suggerito che il palestinese ha lasciato da tempo la zona centrale per nascondersi dove è nato.

 

Gennaio Gli Usa, che insieme agli inglesi hanno schierato droni e aerei da ricognizione, mettono a disposizione una task force per raccogliere dati sugli ostaggi e sugli ufficiali più importanti. Mossa della Casa Bianca nella speranza che Netanyahu rallenti gli attacchi riducendo le vittime del bagno di sangue.

 

Yahya Sinwar

Febbraio L’Idf diffonde un video, risale al 10 ottobre. Mostra Sinwar, la moglie e i figli in una galleria. Con loro Mohammed. Poi un secondo con il presunto «covo», ancora sottoterra, arredato […]. Qualche settimana dopo girano notizie su una presunta malattia di Yahya. E subito dopo tornano le voci — messe in giro forse ad arte — di una fuga all’estero, magari per curarsi. Sono graffi che non scalfiscono l’immagine tra i seguaci.

 

Maggio Gli 007 precisano: il latitante è sempre a Khan Younis e non a Rafah. Gli americani fanno sapere di aver offerto a Tel Aviv nuovo aiuto a patto che rinunci a un’offensiva massiccia sul settore sud.

ISMAIL HANIYEH - YAYA SINWAR

 

[…] Agosto Gli spostamenti del leader — dicono — si sarebbero ridotti in quanto il martello israeliano lo ha sfiorato. Incerta la sorte di Mohammed Deif, dato per liquidato in uno strike mentre Hamas nega. Durante i negoziati sulla tregua spunta una tesi: Sinwar ha chiesto garanzie, tra le condizioni c’è quella di non essere eliminato.

 

[…]  Settembre Attorno al 12 i mediatori sostengono di avere difficoltà nel «parlare» con Sinwar, immerso nei tunnel. Il 16 rispunta con messaggi agli Houthi e al presidente algerino Tebboune ma per l’intelligence sarebbero stati scritti da un «assistente». Poi di nuovo l’allentamento dei collegamenti con l’esterno, con due scenari.

 

raid israeliano in libano

Il primo porta a pensare a una sua uccisione, per ora priva di conferme. Il secondo è legato alle regole di sopravvivenza.

 

Dopo il doppio colpo del Mossad contro l’Hezbollah, si è isolato ancora di più, limitando i contatti. Gli esperti ribadiscono che è meno arrogante di altri capi, ha studiato gli israeliani sul piano tattico e «mentale». È consapevole che i «cacciatori» possono arrivare a lui seguendo le orme di qualche stretto collaboratore; dunque, resta in guardia.

ESPLOSIONE DI WALKIE TALKIE DI HEZBOLLAHjet israeliano intercetta i razzi di hezbollah 2

 

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