coronavirus carcere 2

HANNO RIAPERTO I MANICOMI: SONO LE PRIGIONI – QUATTRO CARCERATI SU DIECI IN ITALIA SOFFRONO DI DISTURBI MENTALI: LE CONDIZIONI DELLE PRIGIONI E IL CORONAVIRUS HANNO AGGRAVATO ULTERIORMENTE LA SITUAZIONE.  IL 27 % DEI DETENUTI È IN TERAPIA, MA IN MOLTE CARCERI MANCA LA PRESENZA MEDICA – I SUICIDI AUMENTANO E LA SITUAZIONE NON PUÒ CHE PEGGIORARE – L’APPELLO AL GOVERNO FIRMATO DA FELTRI E COSTANZO

Giulia Sorrentino per “Libero quotidiano”

 

IL POST DI FABRIZIO CORONA PER IL 47ESIMO COMPLEANNO

Il caso di Fabrizio Corona continua a tenere banco, sia per le novità legate alla presunta sospensione del suo sciopero della fame (su supplica delle persone a lui più vicine) sia per quanto riguarda il suo disturbo psichiatrico severo.

 

Ma quanti sono i detenuti con questi disagi? Secondo i dati forniti da Irene Testa, tesoriere del Partito Radicale e conduttrice radiofonica della rubrica "Lo stato del diritto", i detenuti affetti da disturbi psichici si aggirano attorno al 41,3% di cui il 27% è in terapia psichiatrica ed il 14% è in trattamento per dipendenze, su un totale di 53.697 carcerati (febbraio 2021). Ma in quali condizioni versano? E quali sono i pericoli maggiori?

fabrizio corona 5

 

IL RAPPORTO

Secondo i dati dell'associazione Antigone, sui 98 istituti visitati, solo in 59 penitenziari c'è la presenza medica della durata di 24 ore, e solo 57 istituti contemplano almeno 8 ore d'aria; 29 non garantiscono sempre adeguata areazione e accesso alla luce del giorno nelle celle, in 45 non è costantemente presente acqua calda nella stanza di pernottamento, 25 non garantiscono almeno 3 metri quadrati a detenuto.

 

Condizioni precarie per chiunque, figuriamoci per chi ha dei disturbi così importanti. In questo senso, è lo stesso Istituto Superiore di Sanità a stabilire quanto sia importante la condizione ambientale nello sviluppo della malattia mentale: «Sulla salute mentale agiscono sia fattori genetici che esposizioni ambientali concomitanti i cui effetti possono modificarsi reciprocamente in modo complesso», scrive l'Iss. «L'ambiente può infatti influenzare attraverso modifiche chimiche il modo in cui il Dna viene letto e trascritto.

coronavirus carcere 2

 

Quando gli effetti genetici sono modulati da fattori esogeni, ad esempio stili di vita, esistono opportunità di prevenzione e di promozione della salute mentale». «Sotto questo punto di vista, c'è una scarsissima tutela della malattia mentale e non si tiene conto di in un ambiente ostile come il carcere nel progredire della malattia», spiega Irene Testa.

 

Ne è convinto anche il Professor Paolo Capri, presidente dell'Associazione Italiana di Psicologia Giuridica: «Siamo di fronte a pazienti con una sofferenza importantissima che vanno inevitabilmente curati. È chiaro che l'aspetto detenti

coronavirus carcere

 

VITA IN CELLA

Nelle carceri italiane si contano 53.697 detenuti. Di questi, il 67,5% risulta essere affetto da una o più patologie. Mentre il 41,3% presenta disturbi che hanno a che fare con la sfera della psiche.

 

MORTE IN CELLA

Nel 2018 il numero dei suicidi registrati all'interno degli istituti penitenziari è stato di 11,4 ogni 10mila detenuti contro una media di 0,65 ogni 10mila abitanti tra la popolazione italiana non detenuta (dati Antogone). vo non può che peggiorare una situazione del genere. Non rimane neutrale il paziente, ma sta peggio».

RIVOLTA NEL CARCERE DI MODENA

 

LA SALUTE

Il diritto alla salute e alla vita sono principi cardine della nostra Costituzione. Non esiste nella giustizia una centralità delle neuroscienze, della neurologia e della psichiatria. E manca spesso un riesame della detenzione alla luce del peggioramento della condizione psicofisica. I disturbi di personalità di varia natura e tipologia, il disturbo bipolare o le psicosi alterano molto spesso le scelte che l'individuo compie e il suo senso della realtà.

CARCERE DI TORINO LORUSSO E CUTUGNO

 

«Apparentemente i soggetti in questione possono sembrare solo instabili o affetti da problematiche affettive», dice il professore Capri. «Ma non è un problema solo di affettività perché queste persone hanno proprio un problema di gravi scompensi che si avvicinano al quadro psicotico, ovvero una situazione in cui si possono presentare gravi dissociazioni. È per questo che l'aspetto psichiatrico e psicologico andrebbe seguito con estrema cautela ed attenzione. Non può mai essere tralasciato».

 

RIVOLTA AL CARCERE DI SAN VITTORE - DETENUTI SUL TETTO

La punizione secondo gli psichiatri dovrebbe essere modulata sulla base della malattia, non solo della legge che non può più camminare da sola. Ci dovrebbe essere un lavoro di equipe che prevenga i suicidi, la cui stima è di 11.4 ogni 10.000 detenuti (Antigone), o i casi di autolesionismo che solo nel 2018 hanno riguardato 10.368.

 

detenuti sul tetto a san vittore

È in virtù dell'amore per la scienza, della protezione dell'intera popolazione penitenziaria e del profondo senso di umanità che dovrebbe accompagnare le vicende giuridiche che Irene Testa sta promuovendo un appello del partito radicale (sottoscritto da personaggi di spicco come Vittorio Feltri, Maurizio Costanzo, Annamaria Bernardini De Pace, l'ex Guardasigilli Claudio Martelli e molti altri, oltre che da chi scrive) sul tema del disagio mentale in carcere, rivolto alla ministra della Giustizia Marta Cartabia e al Ministro della Salute Roberto Speranza: «Il problema della salute mentale in carcere», recita l'incipit dell'appello «oggi rilanciato dalla vicenda che riguarda Fabrizio Corona, e che coinvolge da ben prima di lui migliaia di altri cittadini, esige una vostra urgente e concreta risposta».

il carcere di san vittore in fiammela parente di un detenuto sulla macchina della polizia davanti a san vittore

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin benjamin netanyahu volodymyr zelensky

DAGOREPORT – TRUMP HA FINALMENTE CAPITO CHE NON POTEVA PERMETTERSI, COME È SUCCESSO A FERRAGOSTO IN ALASKA, DI FARSI PRENDERE DI NUOVO PER CULO IN MONDOVISIONE DA PUTIN - L’INCONTRO DI BUDAPEST NON POTEVA ASSOLUTAMENTE FINIRE CON UN NUOVO FALLIMENTO, MA DI FRONTE AL NIET DI MOSCA A OGNI COMPROMESSO, HA DOVUTO RINUNCIARE – ORA CI SONO DUE STRATEGIE: O RIEMPIE KIEV DI TOMAHAWK, MISSILI IN GRADO DI COLPIRE IN PROFONDITÀ LA RUSSIA, OPPURE SCEGLIE LA STRADA MORBIDA CHE VERRÀ LANCIATA DOMANI DAL CONSIGLIO EUROPEO (L’INVIO A KIEV DI 25 BATTERIE DI MISSILI PATRIOT) – L’INNER CIRCLE “MAGA” LO PRESSA: “L’UCRAINA? LASCIA CHE SE NE OCCUPI L’UE” –  IN USA MONTA L’ONDATA DI SDEGNO PER LA SALA DA BALLO ALLA CASA BIANCA - LA STRIGLIATA A NETANYAHU DEL TRIO VANCE-WITKOFF-KUSHNER… - VIDEO

niaf francesco rocca daniela santanche arianna meloni claudia conte zampolli peronaci

DAGOREPORT: METTI UNA SERA A CENA…I FRATELLI D’AMERICA! -SEMBRAVA DI ESSERE IN UN FILM DEI VANZINA AL GRAN GALA DEL NIAF, 2180 INVITATI, 218 TAVOLI DA 150MILA DOLLARI OGNUNO, OCCUPATI DAI BOSS DELLE PARTECIPATE DI "PA-FAZZO CHIGI" (DONNARUMMA, CATTANEO, FOLGIERO, ETC.), JOHN ELKANN CHE HA TRASFORMATO IL GIARDINO DELL'AMBASCIATA IN UN AUTOSALONE (TRA MASERATI E FERRARI, TRONEGGIAVA UN TRATTORE!), FINANZIERI VARI E DE LAURENTIIS, IL GOVERNATORE ROCCA E SANTANCHÉ - CAUSA SHUTDOWN DEL GOVERNO USA, NON C'ERA ALCUN TIRAPIEDI DI TRUMP: DELUSI COLORO CHE SOGNAVANO, ATTRAVERSANDO L'ATLANTICO, DI BANCHETTARE CON SUA MAESTÀ "THE DONALD" E LA SUA "RAGAZZA PONPON" GIORGIA MELONI - QUELLI DEL NIAF HANNO "COPERTO" IL BUCO DELLE AUGUSTE PRESENZE INVITANDO ARIANNA MELONI, UNICO SEGRETARIO POLITICO PRESENTE, CHE HA COSÌ RICEVUTO IL SUO BATTESIMO NELL'AGONE INTERNAZIONALE - NON POTEVA MANCARE L’ONNIPRESENTE CLAUDIA CONTE CHE SI È FATTA RITRARRE INSIEME ALL’AMBASCIATORE PERONACI, GIA’ CONSIGLIERE DIPLOMATICO DI PIANTEDOSI, E A QUEL MARPIONE DI PAOLO ZAMPOLLI, INVIATO SPECIALE DI TRUMP - LA PASTA SCOTTA E L’ESIBIZIONE DEL PREZZEMOLONE BOCELLI - VIDEO

matteo salvini alberto stefani luca zaia

DAGOREPORT - LUCA ZAIA MINACCIAVA DI DIVENTARE UN SERIO “PROBLEMA” PER MATTEO SALVINI E FORSE LO SARÀ: NON POTENDO IL “DOGE”, PER ORDINE DI SALVINI IN COMBUTTA CON MELONI, GUIDARE UNA LISTA A SUO NOME, UNA VOLTA SBATTUTO A CAPOLISTA IL SUO ENTUSIASMO POTREBBE SCEMARE E LA LEGA IN VENETO CORRE IL RISCHIO DI UN SORPASSO DI FRATELLI D'ITALIA - EVENTUALITA' CHE METTEREBBE DI NUOVO IN DISCUSSIONE LA LEADERSHIP DEL "CAPITONE" - I RAS LOCALI HANNO CRITICATO PER ANNI SALVINI, SENZA MAI AVERE IL CORAGGIO DI SFIDUCIARLO. QUESTA VOLTA, TRA UN VANNACCI CHE SI PRENDE I PIENI POTERI NEL PARTITO E I MALUMORI PER LA "CESSIONE" DELLA LOMBARDIA A FDI, UN FLOP IN VENETO POTREBBE ESSERE LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO - SE SALVINI NON RIDE IN VENETO, ELLY SCHLEIN POTREBBE PIANGERE IN CAMPANIA: IL GRILLONZO ROBERTO FICO NON ENTUSIASMA E FA INCAZZARE DE LUCA CON LE SUE LEZIONCINE ETICHE SUI CANDIDATI. TANT'E' CHE TRA I FEDELISSIMI DI DON VICIENZO È PARTITO IL FUGGI FUGGI VERSO LE SIRENE DELLA DESTRA DI POTERE...

orcel messina

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI: ALLA CHIUSURA DELLA GIORNATA BORSISTICA DI OGGI LA CAPITALIZZAZIONE DI MERCATO DI UNICREDIT REGISTRA 98,20 MILIARDI, E' SUPERIORE A QUELLA DI BANCA INTESA CHE SI SI ATTESTA A 97,67 MILIARDI – CON L’ARRIVO DI ANDREA ORCEL A UNICREDIT È INIZIATO IL CAMMINO DI SORPASSO SULLA PRIMA BANCA ITALIANA GUIDATA DA CARLO MESSINA – A PIAZZA GAE AULENTI, MENTRE SI AVVIA LA RICERCA DEL SOSTITUTO DEL PRESIDENTE PADOAN, ORCEL STA PREPARANDO I “BOTTI” DI NATALE, RICCHI DI SORPRESE…

luca zaia giorgia meloni matteo salvini

FLASH! – LUCA ZAIA, ABBAIA MA NON MORDE: SONO IN MOLTI A CHIEDERSI PERCHÉ IL GOVERNATORE USCENTE DEL VENETO ABBIA ACCETTATO DI FARE DA CAPOLISTA IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI, ALLE PROSSIME REGIONALI, MALGRADO NON ABBIA OTTENUTO NÉ IL TERZO MANDATO, NÉ LA POSSIBILITÀ DI PRESENTARE UNA LISTA A SUO NOME (CON CUI AVREBBE POTUTO PESARE LA SUA FORZA ELETTORALE E SOTTRARRE CONSIGLIERI REGIONALI A FRATELLI D’ITALIA) - PERCHÉ ZAIA SI È PRESTATO A UN’OPERAZIONE DI COSÌ PICCOLO CABOTAGGIO? UNA MOSSA CHE AVVANTAGGIA SOLO SALVINI E FA FELICE LA MELONA, CHE NON CORRONO IL RISCHIO DI FARSI FREGARE I VOTI DA UNA LISTA ZAIA...

giorgia meloni donald trump al sisi tony blair

DAGOREPORT - COME MAI LA MELONISSIMA TROVA IL TEMPO PER SCAPICOLLARSI IL PRIMO NOVEMBRE IN EGITTO PER L’INAUGURAZIONE GRAND EGYPTIAN MUSEUM DI GIZA? - LA SCAMPAGNATA HA COME OBIETTIVO DI AMMALIARE IL LEADER EGIZIANO AL SISI PER AVERE UN POSTO AL TAVOLO DEL “CONSIGLIO DI PACE” CHE DOVRÀ GESTIRE LA DIFFICILE RICOSTRUZIONE DELLA PALESTINA – SE CONVINCERE IL PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, PER LA “BELLISSIMA GIORGIA” (COPY TRUMP) NON È UN GRAN PROBLEMA, PER STREGARE IL MONDO ISLAMICO, UNA GITARELLA IN EGITTO CADE COME IL CACIO SUI MACCHERONI – E DOPO IL RIFIUTO ARABO COME “GOVERNATORE” DI GAZA DI BIGLIET-TONY BLAIR, LA NEFERTARI DER COLLE OPPIO COVEREBBE ADDIRITTURA IL SOGNO DI…