termoscanner controlli aeroporto coronavirus

INIZIAMO MALISSIMO - MAMMA, PAPÀ E 3 FIGLI DI RITORNO A ROMA DA UN VIAGGIO NEGLI STATI UNITI SONO RISULTATI TUTTI POSITIVI AL VIRUS - ERANO PASSATI INDENNI AI CONTROLLI DEI TERMOSCANNER IN AEROPORTO, SBARCATI A FIUMICINO, POI DURANTE LA QUARANTENA SI SONO ACCORTI CHE QUALCOSA NON ANDAVA E…

Alessia Marani e Mirko Polisano per “il Messaggero”

 

Da Chicago a Roma via Francoforte con il virus in incubazione: un'intera famiglia residente nella Capitale è risultata positiva al Covid-19 dopo essere rientrata da un viaggio negli States. Padre, madre e i tre bambini hanno cominciato ad accusare i sintomi della malattia, febbre e tosse, solo dopo circa una settimana dal ritorno a casa.

controlli aeroporto 5

 

Erano passati indenni ai controlli dei termoscanner in aeroporto, sbarcati a Fiumicino, poi durante la quarantena si sono accorti che qualcosa non andava e, seguendo correttamente tutti i protocolli e le indicazioni del sistema sanitario, hanno contattato la Asl Roma 2 di riferimento per attivare la procedura per la profilassi. Nel giro di ventiquattr'ore è arrivato il risultato dei tamponi, tutti positivi. Quando erano atterrati stavano bene, nessun segnale. Invece erano asintomatici e avevano attraversato mezzo mondo incubando il coronavirus.

 

CONTACT TRACING

«Si tratta di un cluster famigliare di importazione ed è stato immediatamente avviato dal Seresmi il contact tracing internazionale sia per il volo Chicago-Francoforte che per il volo Francoforte-Fiumicino - spiega l'assessore regionale alla Sanità del Lazio Alessio d'Amato - per rintracciare, come da protocollo, il resto dei viaggiatori. Il nucleo famigliare è stato molto collaborativo e responsabile, un fattore questo importantissimo per potere isolare e arginare nuovi focolai sul nascere. Ci hanno assicurato di avere raggiunto la loro abitazione a bordo di un'auto privata e di non avere avuto altri contatti con persone estranee al nucleo famigliare».

controlli aeroporto 3

 

I PASSEGGERI

Il Seresmi è il Servizio Regionale per l'Epidemiologia, Sorveglianza e controllo delle Malattie Infettive che fa capo all'Istituto Spallanzani e raccoglie una task-force di quelli che sono stati ribattezzati i detective del coronavirus. Il loro gruppo è stato rafforzato nell'emergenza, comprende duecento persone che sono impegnate h24 nel contact-tracing fondamentale per risalire a tutta la rete dei contatti dei positivi al tampone.

 

Come da protocolli internazionali, nel caso della famiglia appena rientrata dall'America, sono stati rintracciati, attraverso le carte di imbarco, tutti i viaggiatori che erano seduti sulle due file anteriori e posteriori rispetto alle loro, su entrambi i voli da Chicago a Francoforte e dalla città tedesca a Roma. Finora i segugi del Seresmi hanno richiamato una trentina di persone che hanno avuto contatti con i cinque membri della famiglia e «al momento - fanno sapere dalla Regione - non ci sono particolari problematicità».

 

LE VOCI

controlli aeroporto 2

La notizia della famiglia romana trovata positiva al Covid-19 piomba all'aeroporto di Fiumicino nella giornata della ripresa dei voli. Allo scalo romano, dove ieri sono stati oltre cento i voli tra decolli e atterraggi, sono tornati a popolarsi i terminal. Nell'aerostazione in tanti sono a chiedere il «tracciamento» della famiglia romana. Ma i termoscanner dell'hub internazionale non hanno riscontrato «anomalie» o possibili sintomi negli ultimi dieci giorni. Il protocollo di sicurezza al Leonardo da Vinci è rigido: dai percorsi dedicati agli smart helmet, un termoscanner portatile a forma di elmetto che consente all'operatore che lo indossa di misurare, fino ad una distanza di 7 metri, la temperatura corporea delle persone in transito nelle aerostazioni.

 

controlli aeroporto 1

Tra le misure sanitarie adottate per la tutela di viaggiatori e operatori, la mascherina obbligatoria e distanziamento sociale, igienizzazione dei sedili e di tutte le superfici all'interno dell'aeromobile, ricambio dell'aria ogni 3 minuti tramite sistema di filtraggio dell'aria costituito da filtri anti particolato Hepa, praticamente identici quelli utilizzati nelle sale operatorie, in grado di rimuovere più del 99% dei contaminanti virali e batterici.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”