mohammed bin salman ali khamenei hassan nasrallah

KHAMENEI CACADUBBI: RISPONDERE O NO ALL’ENNESIMA UMILIAZIONE DA PARTE DI ISRAELE? - IL REGIME IRANIANO È DILANIATO AL SUO INTERNO TRA I FALCHI CHE CHIEDONO LA GUERRA TOTALE ALLO STATO EBRAICO E I “MODERATI”, COME IL PRESIDENTE MASOUD PEZESHKIAN, CHE SPINGONO PER LA DE-ESCALATION. UNO SCONTRO ANCHE GENERAZIONALE: I GIOVANI PASDARAN SONO I PIÙ OLTRANZISTI. ACCUSANO I VECCHI DI CORRUZIONE E INFEDELTÀ – PER ORA, GLI AYATOLLAH FANNO PIPPA: "NON MANDEREMO MILITARI A GAZA O IN LIBANO..."

ali khamenei

1. PREMIER LIBANO, 'PRONTI A SCHIERARE L'ESERCITO NEL SUD'

(ANSA) - Il primo ministro libanese Najib Mikati ha affermato che il governo è pronto a schierare l'esercito nel sud del Paese: lo riporta Al Jazeera. Allo stesso tempo, parlando ai media, Mikati ha ribadito l'impegno per un cessate il fuoco immediato.

 

2. WSJ, 'ISRAELE POTREBBE ENTRARE IN LIBANO GIÀ IN SETTIMANA'

(ANSA) - Le forze speciali israeliane hanno condotto piccole incursioni mirate nel Libano meridionale, raccogliendo informazioni e indagando in vista di una possibile incursione terrestre più ampia, che potrebbe avvenire già questa settimana. Lo riporta il Wsj citando fonti a conoscenza. I raid, che hanno incluso l'ingresso nei tunnel di Hezbollah situati lungo il confine, si sono verificati sia di recente che negli ultimi mesi, e rientrano nel più ampio sforzo di Israele per ridurre le capacità di Hezbollah lungo il confine che divide Israele e Libano, hanno affermato le fonti.

 

3.  IRAN, 'NON MANDEREMO MILITARI A GAZA O IN LIBANO'

(ANSA) - "L'Iran non invierà forze militari a Gaza o in Libano per combattere contro il regime sionista": lo ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri Nasser Kanani.

 

"I governi e le nazioni della regione, così come la resistenza in Libano e in Palestina, hanno capacità e potenza sufficienti per difendersi dall'aggressione dei sionisti, quindi non c'è bisogno di dispiegare forze militari aggiuntive dall'Iran.

 

Le azioni del regime sionista non rimarranno senza risposta e il regime sarà punito per i suoi crimini, e l'Iran prenderà misure adeguate e decisive a questo proposito", ha sottolineato Kanani, aggiungendo: "L'Iran risponderà a chiunque agisca contro la sicurezza nazionale del Paese attraverso l'avventurismo. Taglieremo mani e piedi agli aggressori e, se necessario, continueremo il nostro cammino verso i Santi Qod"

 

4. RISPOSTA O DE-ESCALATION A TEHERAN È SCONTRO TRA LE ANIME DEL REGIME

Estratto dell’articolo di Greta Privitera per il “Corriere della Sera”

 

Quando si è sparsa la voce dell’uccisione di Hassan Nasrallah, Ali Khamenei ha chiamato i suoi fedelissimi e ha indetto un incontro straordinario del Consiglio supremo per la sicurezza. Ordine: tutti a casa dell’ayatollah, in Azerbaijan Street, nel centro di Teheran.

 

Girano racconti di un capo sofferente, sconvolto dalla notizia della morte del leader di Hezbollah, per Khamenei quasi un figlio. «E ora come rispondiamo all’ennesima umiliazione firmata Netanyahu?», si sono chiesti nella gigantesca residenza Beit-e Rahbari, dove l’ayatollah vive e lavora.

 

ali khamenei hassan nasrallah

In quelle stanze, la frattura che divide in modo netto il regime sciita tra gli intransigenti e «riformisti» deve essere stata quasi palpabile. È il New York Times a riportare il racconto di quei momenti, riprendendo le testimonianze di alcuni funzionari.

 

Gli ultraconservatori, guidati dall’ex candidato alla presidenza, il temutissimo Saeed Jalili, sono convinti che si debba rispondere duramente all’attacco israeliano per orgoglio e perché «il nemico sionista» non si fermerà a Beirut, ma arriverà fino a Teheran.

 

il palazzo dove si nascondeva nasrallah dopo il raid israeliano a beirut foto lapresse

Mentre i «moderati», con a capo il neo presidente Masoud Pezeshkian, spingono per una de-escalation, perché un guerra frontale contro Israele piegherebbe il Paese già in crisi.

Le due anime del potere sono sempre esistite, ma negli ultimi mesi gli scontri interni si sono acuiti e ora hanno raggiunto il culmine.

 

«Non solo c’è guerra tra i moderati — che moderati in un regime non sono mai — e gli intransigenti. Ma tra quest’ultimi c’è una frattura ulteriore tra le vecchie e le nuove generazioni», commenta con il Corriere Saeid Golkar, professore esperto di Medio Oriente.

 

hassan nasrallah deejay meme

Spiega che questa frattura, per esempio, è evidente nei pasdaran: i giovani accusano i più anziani di corruzione e di infedeltà, e oggi pretendono e premono perché Khamenei scelga la strada del conflitto.

 

[…] Se potesse, Khamenei vendicherebbe oggi il suo beniamino Nasrallah, «ma la Guida suprema è un uomo strategico. La netta superiorità militare e d’intelligence di Netanyahu è lampante. Non è un caso che non abbia ancora risposto all’omicidio a Teheran del leader di Hamas, Ismail Haniyeh. Potrebbe non reagire neanche questa volta», commenta Paul Salem del Middle East Institute.

 

Sanaa - Yemen - ritratto di Hassan Nasrallah

L’ayatollah non ha mai voluto entrare in guerra. Ha usato i suoi alleati nella regione — a cominciare da Hezbollah, garante della sua sopravvivenza — per affaticare e indebolire Israele, ma ha fatto male i conti: non si aspettava questo cambio di passo. Con Hamas per il 90% fuori uso e il Partito di Dio libanese decapitato nella sua leadership, la Repubblica islamica è rimasta scoperta. «Il re è nudo», scrivono gli attivisti. «Non credo che Ali Khamenei possa fare la stessa fine di Nasrallah […]. Ma staremo vedere», conclude Salem. […]

 

5.  IL PASSO INATTESO

Estratto dell’articolo di Davide Frattini per il “Corriere della Sera”

 

I VERTICI DI HEZBOLLAH ELIMINATI - CORRIERE DELLA SERA

[…] degli americani Netanyahu ha bisogno per contrastare la possibile rappresaglia massiccia dell’asse sciita manovrato da Teheran.  Il presidente Joe Biden e i suoi consiglieri non vogliono l’invasione di terra in Libano. Premono perché si arrivi a una pausa nel conflitto con Hezbollah e sperano di usare il periodo di calma per ottenere un’intesa a Gaza, dove i palestinesi uccisi superano i 41 mila, ammesso che i leader di Hamas siano disposti ad accettarla.

 

Raccontano che Ali Khamenei nelle prime 48 ore dall’uccisione di Nasrallah sia rimasto sotto choc, questa volta è toccato a lui: in lutto più che determinato a causare perdite al nemico. Nasrallah era suo amico, suggeritore, la Guida Suprema lo considerava un conoscitore della mentalità e della società israeliana.

 

il palazzo dove si nascondeva nasrallah dopo il raid israeliano a beirut foto lapresse

Dopo averli sorpresi, Netanyahu — confidando negli ultimi mesi di Biden alla Casa Bianca — potrebbe stupirli ancora perseguendo davvero, come ha ribadito all’Onu, il patto di normalizzazione con l’Arabia Saudita, un’intesa che trasformerebbe il Medio Oriente, una mossa che contribuirebbe a sciogliere l’«anello di fuoco» più dell’eliminazione di Nasrallah. Certo deve accettare la nascita di uno Stato palestinese.

 

HASSAN NASRALLAH

«Morto un leader se ne fa un altro», hanno più ho meno commentato gli oltranzisti da Teheran. «La resistenza sarà ancora più forte». Ma non può essere più forte di una pace storica tra lo Stato ebraico e la maggior parte dei Paesi musulmani che ha attorno.

 

4 - L'AZZARDO AD ALTO RISCHIO DI NETANYAHU INCASSARE TUTTO PRIMA DELL'ASCESA DI HARRIS

Estratto dell’articolo di Ettore Sequi per “La Stampa”

 

ALI KHAMENEI AI FUNERALI DI ISMAIL HANIYEH

[…] L'Iran esce gravemente indebolito dalle operazioni israeliane in Libano. Finora Teheran ha utilizzato l'Asse della Resistenza, con al centro Hezbollah, vero e proprio gioiello della corona, come presidio, braccio operativo e deterrente contro un possibile attacco israeliano o americano.

 

Un articolato sistema di difesa avanzata che consentiva a Teheran una guerra per procura contro Israele e allo stesso tempo "scudava" l'Iran da un possibile confronto diretto. Il duro colpo inferto a Hezbollah ha gravemente compromesso questo bastione. Teheran ha di fronte a sé alcune opzioni. Innanzitutto, un confronto diretto con Israele, soluzione particolarmente rischiosa e a cui non è preparata, anche militarmente.

 

Il regime può inoltre accelerare la corsa all'arma nucleare, da cui non è lontano, per ristabilire una deterrenza ora gravemente compromessa.  Ciò, tuttavia, espone l'Iran a seri rischi di una azione israeliana preventiva.

 

UCCISIONE DI HASSAN NASRALLAH A BEIRUT

Teheran potrebbe anche tentare di porre le basi per una, per ora improbabile, ripresa del dialogo con l'Occidente. Questa scelta rappresenterebbe però una confessione di debolezza e sarebbe osteggiata da ampie componenti del regime.

 

[…] Ciò non esclude una reazione alle operazioni israeliane in Libano: essa potrebbe essere affidata a Hezbollah o a ciò che ne resta, o ad azioni dimostrative iraniane, ma sotto la soglia del rischio di una dirompente reazione israeliana. Resta il fatto che gli obiettivi strategici iraniani sono per ora indeboliti: gli Stati Uniti hanno rafforzato la propria presenza militare in Medio Oriente; Israele è più minacciosa, anche se sconta un isolamento crescente; le aspirazioni di Teheran a una leadership regionale sono al momento ridimensionate.

 

ismail haniyeh con ali khamenei

Infine, i Paesi arabi sunniti. Essi condividono con Israele la minaccia esistenziale del tentativo di egemonia iraniana e l'interesse a evitarla. Questo spiega in buona parte la inconfessata soddisfazione di vari governi sunniti per l'uccisione di Nasrallah e le manifestazioni di giubilo in vari Paesi dell'area, dovute solo in parte alle accese dinamiche Sunna – Shi'a. […]

ali khamenei vota alle elezioniali khamenei hassan nasrallahKHAMENEI E LA FROCIAGGINE - VIGNETTA BY ROLLI - IL GIORNALONE - LA STAMPA

 

hassan nasrallah 2ali khamenei prega per raisi 1

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...