collaborazionisti ucraini

A KIEV È CACCIA AGLI UCRAINI COLLABORAZIONISTI CHE SI SONO CONSEGNATI AI RUSSI TRADENDO VICINI DI CASA, SEGNALANDO LE CASE DA RAZZIARE E FORNENDO OSPITALITÀ AGLI INVASORI – TRA DI LORO C’È UN PRETE 75ENNE CHE HA PURE BENEDETTO PUBBLICAMENTE LE TRUPPE NEMICHE – DOPO VADIM SHISHIMARIN, IL SERGENTE 21ENNE CONDANNATO ALL’ERGASTOLO, ADESSO IL NUOVO NOME DA CONSEGNARE AL MONDO COME SIMBOLO DELLA BRUTALITÀ È QUELLO DI  FASSAKHOV BULAT LENAROVICH CHE…

Letizia Tortello per “la Stampa”

 

fassakhov bulat lenarovich

«Secondo l'indagine, Fassakhov Bulat Lenarovich, nel marzo 2022 durante l'occupazione nel distretto di Brovary, ha fatto irruzione in una casa privata. Ha ordinato a tutti i civili presenti, tranne una donna, di andare nel seminterrato, e lì li ha rinchiusi. Poi, ha minacciato la vittima con le armi e con violenze fisiche contro di lei e i suoi familiari. Infine, l'ha costretta a spogliarsi completamente e l'ha violentata». Basta la crudezza delle parole della Procura di Kiev per descrivere le atrocità della banalità del male.

Un soldato di Mosca, capelli corti e viso pulito, giovanissimo a giudicare dalla foto segnaletica, avrebbe commesso uno dei più orrendi crimini che anche questa guerra non ha risparmiato: lo stupro.

 

collaborazionista ucraina

Torniamo indietro a marzo. Siamo in un villaggio nella regione di Kiev. C'è da poco stata l'invasione e le truppe del Cremlino stanno tentando con ogni mezzo di conquistare la campagna che circonda la capitale. Devastano, saccheggiano nelle abitazioni, interrogano sommariamente, stuprano, uccidono chiunque. Come questo militare russo della 30a brigata fucilieri, identificato come il presunto autore della barbarie su una donna, insieme ad un commilitone. Non si è limitato ad un abuso, no. «Pochi giorni dopo, con altri tre soldati, ha stuprato un'altra ragazza, minacciandola di ucciderla. L'hanno violata a turno», continua il rapporto degli inquirenti.

il prete ucraino collaborazionista

 

Il soldato Fassakhov è solo uno dei tanti Vadim che con buona probabilità finiranno a processo per uno degli 11.239 reati, orrori legati al conflitto, su cui stanno indagando i magistrati ucraini. Il primo caso, diventato famoso in tutto il mondo, è quello del sergente russo 21enne Vadim Shishimarin, processato a Kiev per crimini di guerra per l'uccisione a sangue freddo di un civile ucraino disarmato di 62 anni a Sumy, il 28 febbraio scorso. Si è dichiarato colpevole, Vadim, è già stato condannato all'ergastolo il 23 maggio. Fassakhov è il secondo accusato di cui si conoscono le generalità. Per ora, non è ancora a processo, le indagini continuano, mentre è partita la caccia per trovarlo.

 

soldato russo sotto accusa da kiev

Se la battaglia infuria in Donbass, da Severodonetsk a Mykolaiv, dove ieri i russi sono tornati a bombardare dopo una strenua controffensiva, sui tavoli degli uffici della Procura di Kiev si moltiplicano i fascicoli aperti. I fronti sono due: si indaga sui militari di Mosca sospettati di torture e atti indicibili contro i civili ucraini, e sugli stessi ucraini collaborazionisti, che per paura, per costrizione, per tentare di salvarsi la pelle, si sono consegnati al nemico tradendo i loro stessi compaesani, segnalando abitazioni da razziare, le più ricche o quelle abitate dalle persone più deboli, dando ospitalità ai russi o fornendogli cibo e aiuti.

 

È il caso di un prete 75 anni, originario di Radomka, nella regione di Chernihiv, e residente ad Andriyivka, che ha addirittura benedetto pubblicamente le truppe nemiche, poi le ha informate su quali case depredare. Il sacerdote è stato arrestato. «Sono 13 gli ucraini che hanno presumibilmente collaborato col nemico», dice il capo della Polizia della regione della capitale, Andriy Nebytov. I casi toccano tutto il territorio. Raccontano di chi ha fornito anche informazioni sulle operazioni di sabotaggio, o sui movimenti delle truppe di Difesa territoriale, addirittura sugli spostamenti di deputati locali.

 

guerra in ucraina 6

Tra i reati si parla di tortura e uccisioni sommarie a uomini disarmati, anche anziani. È quello che è capitato a un 96enne veterano della seconda guerra mondiale: i russi sarebbero entrati a casa sua e gli avrebbero rubato la corrente. Poi, il saccheggio indiscriminato, anche dei suoi cimeli di guerra, dei riconoscimenti ricevuti nell'Unione Sovietica, e negli ultimi anni da Ministero e Forze dell'ordine. I militari di Mosca l'avrebbero schernito, picchiato. Avrebbero scattato foto, per sfoggiarle sui social network come trofei della disumanità. Ad un altro uomo, sempre nello stesso villaggio avrebbero sparato alla testa, senza pietà.

 

guerra in ucraina 5

Anche la polizia nazionale segue decine di casi di indagini a carico di latitanti. Uno per tutti è un soldato russo di 29 anni, che si sarebbe macchiato di orrendi crimini nel villaggio di Moshchun: detenzione di civili, furti di cellulari, cibo, armi e vestiti, violenze. Rischia da quindici anni di carcere fino all'ergastolo. È sospettato anche di due uccisioni. È un puzzle che si arricchisce ogni giorno di più quello dei crimini della guerra della Russia all'Ucraina. Dalle fosse comuni di Bucha agli stupri, ai rapimenti dei minori.

 

guerra in ucraina 4

E proprio ieri gli inviati speciali delle Nazioni Unite hanno tenuto una conferenza stampa a Kiev, in cui hanno parlato di indagini «sull'adozione di bambini ucraini portati illegalmente in Russia», ha spiegato Anton Gerashchenko, consigliere ed ex viceministro dell'Interno. «L'Alto Commissario per i diritti umani sta indagando sul presunto invio di bambini ucraini in territorio russo», ha detto. Sarebbero piccoli rapiti dagli orfanotrofi in questi mesi, pronti per essere dati in adozione a famiglie russe, cancellando ogni traccia della loro identità, condannandoli per sempre a traumi senza guarigione.

guerra in ucraina 2guerra in ucraina 1volodymyr zelenskyguerra in ucraina guerra in ucraina 3

Ultimi Dagoreport

simone canettieri giorgia arianna meloni

DAGOREPORT - MASSÌ, CON I NEURONI SPROFONDATI NELLA IRRITABILITÀ PIÙ SCOSSA, ARIANNA MELONI AVEVA URGENTE BISOGNO, A MO’ DI SOLLIEVO, DELL’ARTICOLO DI DEBUTTO SUL “CORRIERONE” DI SIMONE CANETTIERI - MESSA DALLA SORELLA GIORGIA A CAPO DELLA SEGRETERIA DI FDI, ARIANNA NON NE HA AZZECCATA UNA - ALLA PARI DI QUALSIASI ALTRO PARTITO DI MASSA, OGGI FDI SI RITROVA ATTRAVERSATO DA UNA GUERRIGLIA INTESTINA FATTA DI COLPI BASSI, RIPICCHE E SPUTTANAMENTI, INTRIGHI E COMPLOTTI – DALLA SICILIA (CASINO CANNATA-MESSINA) A MILANO (AFFAIRE MASSARI-LA RUSSA), FINO AL CASO GHIGLIA-RANUCCI, DOVE IL FILO DI ARIANNA SI È ATTORCIGLIATO PERICOLOSAMENTE INTORNO AL COLLO - CHE LA SORELLINA NON POSSIEDA LA ‘’CAZZIMMA’’ DEL POTERE, FATTA DI SCALTREZZA E ESPERIENZA, SE N'E' AMARAMENTE ACCORTA ANCHE LA PREMIER. E PUR AMANDOLA PIÙ DI SE STESSA, GIORGIA L’AVREBBE CHIAMATA A RAPPORTO PER LE SCELTE SBAGLIATE: SE IL PARTITO VA AVANTI COSÌ, RISCHIA DI IMPLODERE… - VIDEO

carlotta vagnoli flavia carlini

COME SIAMO POTUTI PASSARE DA ELSA MORANTE E MATILDE SERAO A CARLOTTA VAGNOLI? È POSSIBILE CHE SI SIA FATTO PASSARE PER INTELLETTUALI DELLE FEMMINISTE INVASATE CHE VERGAVANO LISTE DI PROSCRIZIONE ED EVOCAVANO METODI VIOLENTI E LA GOGNA PUBBLICA DIGITALE PER “FARE GIUSTIZIA” DEI PROPRI NEMICI? LA CHIAMATA IN CORREITÀ DEL SISTEMA EDITORIALE CHE HA UTILIZZATO QUESTE “VEDETTE” LETTERARIE SOCIAL DA MILIONI DI FOLLOWER PER VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ – VAGNOLI PUBBLICA PER EINAUDI, FLAVIA CARLINI HA VERGATO UN ROMANZO INCHIESTA SULL’ITALIA DEL GOLPE INFINITO PER SEM (FELTRINELLI) . MA SULLA BASE DI COSA? BASTA AVERE UN MINIMO SEGUITO SOCIAL PER ESSERE ACCREDITATI COME SCRITTORI O DIVULGATORI?

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DISGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…