“CAFIERO DE RAHO NON DEVE FARE IL GRUPPO CON NINO DI MATTEO” – IL 7 MAGGIO DEL 2019 PALAMARA PARLAVA CON IL SOSTITUTO PROCURATORE NAZIONALE ANTIMAFIA CESARE SIRIGNANO E AUSPICAVA L’ALLONTANAMENTO DI DI MATTEO DAL POOL DELLA DNA – MA NON C’È STATO BISOGNO DI NESSUN INTERVENTO, PERCHÉ DI MATTEO STESSO VIENE FATTO FUORI DOPO L’INTERVISTA ALLA TRASMISSIONE ATLANTIDE  

-

Condividi questo articolo


Antonio Massari e Valeria Pacelli per “il Fatto Quotidiano”

 

cafiero de raho foto di bacco cafiero de raho foto di bacco

Il procuratore della Direzione Nazionale Antimafia (Dna) Cafiero De Raho "non deve fare il gruppo () con Nino di Matteo". Così il 7 maggio del 2019 Luca Palamara parlava con Cesare Sirignano, sostituto procuratore nazionale antimafia, per anni pm a Napoli. A Palamara, Nino Di Matteo, già nel pool di magistrati che si occupavano della Trattativa Stato Mafia, sembra non piacere affatto. E alla fine la sua pare essere una premonizione. Perché appena venti giorni dopo questa intercettazione, il 26 maggio, Di Matteo viene rimosso dal pool che deve coordinare da Roma le indagini delle Procure territoriali su un tema delicato come le "entità esterne nelle stragi e negli altri delitti di mafia". Nessun nesso con le considerazioni espresse da Palamara. Il motivo dell' allontanamento risiede invece nell' intervista alla trasmissione Atlantide, concessa da Di Matteo il 18 maggio scorso.

 

nino di matteo processo sulla trattativa stato mafia nino di matteo processo sulla trattativa stato mafia

Il magistrato siciliano finisce nel mirino della Dna per aver risposto alle domande del conduttore, senza però rivelare nulla che non fosse già noto. Tuttavia, nella Dna, si ritenne che le sue parole avevano comunque interrotto il "rapporto di fiducia all' interno del gruppo e con le direzioni distrettuali antimafia". Il Fatto ha già ricostruito questo episodio il 27 maggio: fonti della Dna avevano spiegato che il Procuratore s' era mosso per tutelare i delicati equilibri interni al suo ufficio e ancor di più quelli con le Procure territoriali.

luca palamara luca palamara

 

Quei fatti erano sì noti, ma Cafiero De Raho non ha gradito che Di Matteo raccontasse in tv la sua valutazione sui medesimi fatti. Il punto sarebbe che lo stesso Di Matteo sta valutando il senso da attribuire a quegli episodi con i colleghi del suo gruppo nella Dna e con quelli delle Procure.

Quel che Palamara auspica - anche se nel momento in cui parla i gruppi della Dna sono stati già formati da tre mesi - si realizza comunque: Di Matteo non è più nel pool.

 

Cesare Sirignano ale-antimafia-Cesare-Sirignano Cesare Sirignano ale-antimafia-Cesare-Sirignano

L' intercettazione emerge dagli atti depositati dalla Procura di Perugia nell' ambito di un' inchiesta in cui viene contestata la corruzione a Palamara ma che si è rivelata un terremoto nel Consiglio Superiore della Magistratura: il trojan (un software capace di fare intercettazioni ambientali) installato sul cellulare del pm ha svelato le trattative tra toghe e politica (i parlamentari Luca Lotti e Cosimo Ferri, entrambi non indagati) sulla nomina del procuratore capo di Roma. Tra le intercettazioni trascritte c' è anche quella del 7 maggio tra Palamara e Sirignano (solo "Cesare" nella trascrizione della Finanza), quando il pm romano, già presidente dell' Associazione Nazionale Magistrati, parla di "Federico" - il riferimento a Cafiero De Raho è evidente - e dà anche un' altra indicazione: "Ridimensionare Barbara", che non deve andare "su posti importanti".

CAFIERO DE RAHO1 CAFIERO DE RAHO1

 

Il riferimento questa volta sembra essere alla Sargenti, procuratore della Dna, ritenuta troppo vicina all' ex procuratore di Roma Giuseppe Pignatone. Ma anche questa indicazione di Palamara resta confinata nelle intercettazioni e nella conversazione di quelle ore: Sargenti ricopre ruoli di rilievo all' interno della Dna e, di conseguenza, è palese che l' indirizzo di Palamara sia diametralmente opposto a quello del procuratore De Raho. Mentre nel resto della conversazione con Sirignano non emergono apprezzamenti positivi su Di Matteo.

Ecco alcuni stralci dell' intercettazione.

nino di matteo processo sulla trattativa stato mafia 1 nino di matteo processo sulla trattativa stato mafia 1

 

Palamara : Sì, però pure Federico non deve fare il gruppo (incomprensibile) con Nino Di Matteo dentro. Cesare ©: Io su questa cosa, una cosa fatta semplicemente per verificare.

P: Innanzitutto devi fare un' altra cosa Federico deve ridimensionare pure Barbara!

C: Colpa tua! (). E come la ridimensioni. P: () Barbara di che si occupa famme capì C: Barbara si occupa di Venezia, mo vuole andare pure su Milano.

CAFIERO DE RAHO CAFIERO DE RAHO

P: () Mah, lasciala perdere li!

C: Sì P: Non la fa andà su posti importanti.

Ma il vero interesse di Palamara, in quel momento, non è tanto la Dna, quanto la futura nomina del procuratore di Roma. Infatti poco dopo, con Sirignano, aggiunge: "Eh, ma all' epoca non era così la situazione () Sono venute fuori delle cose che non pensavo () Vabbè mo andiamo con ordine () La Dna, mo non c' abbiamo tempo dobbiamo risolvere ste grane ().Adesso c' hai l' emergenza che è il Procuratore di Roma e due Aggiunti lo capisci o no che devo chiudere questo!".

luca palamara luca palamara IL PROCURATORE CAFIERO DE RAHO E A DESTRA IL PM ALESSANDRA CERRETI IL PROCURATORE CAFIERO DE RAHO E A DESTRA IL PM ALESSANDRA CERRETI

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

MADONNA? EVITA-LA! – QUELLA VOLTA CHE MADONNA VENNE A ROMA PER LA PRIMA DI “EVITA’’ E SI INCAZZÒ FACENDO ASPETTARE IL PUBBLICO PER UN’ORA E MEZZO - IL PATTO ERA CHE SUA FIGLIA, LOURDES, VENISSE BATTEZZATA NEGLI STESSI GIORNI DAL PAPA ALLA PRESENZA DEL PADRE, CHE SI CHIAMAVA JESUS - IL PRODUTTORE VITTORIO CECCHI GORI CONOSCEVA UN CARDINALE: “PRONTO, AVREI MADONNA, L’ATTRICE, CHE VORREBBE BATTEZZARE LA FIGLIA, LOURDES, COL PADRE, JESUS… E SE FOSSE DISPONIBILE IL PAPA…” – VIDEO

DAGOREPORT - CON AMADEUS, DISCOVERY RISCHIA: NON È UN PERSONAGGIO-FORMAT ALLA STREGUA DI CROZZA E FAZIO. È SOLO UN BRAVISSIMO CONDUTTORE MA SENZA UN FORMAT FORTE CHE L’ACCOMPAGNI, SARÀ DURISSIMA FAR DIGITARE IL TASTO 9. NELLA TV DI OGGI I PRODUTTORI DI CONTENUTI VENDONO CHIAVI IN MANO IL PACCHETTO FORMAT+CONDUTTORE ALLE EMITTENTI - ALLA CRESCITA DI DISCOVERY ITALIA, NEL 2025 SEGUIRA' ''MAX'', LA PIATTAFORMA STREAMING DI WARNER BROS-HBO CHE PORTERÀ A UNA RIVOLUZIONE DEL MERCATO, A PARTIRE DALLA TORTA PUBBLICITARIA. E LE RIPERCUSSIONI RIMBALZERANNO SUI DIVIDENDI DI MEDIASET E LA7 - A DIFFERENZA DI RAI E IN PARTE DI MEDIASET, DISCOVERY HA UNA STRUTTURA SNELLA, SENZA STUDI DI REGISTRAZIONE, SENZA OBBLIGHI DI ASSUNZIONI CLIENTELARI NÉ DI FAR TALK POLITICI - LIBERI DI FARE UN CANALE5 PIÙ GIOVANE E UN’ITALIA1 PIÙ MODERNA, IL PROSSIMO 9 GIUGNO DOVRANNO DECIDERE SE FARE O MENO UNO SPAZIO INFORMATIVO. NEL CASO IN CUI PREVARRA' IL SÌ, SARÀ UN TG MOLTO LEGGERO, UNA SORTA DI ANSA ILLUSTRATA (E QUI RICICCIA L'OPZIONE ENRICO MENTANA)    

DAGOREPORT L’INTELLIGENCE DI USA E IRAN HANNO UN PROBLEMA: NETANYAHU - L'OPERAZIONE “TERRORISTICA” CON CUI IL MOSSAD HA ELIMINATO IL GENERALE DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE IRANIANE NELL'AMBASCIATA IRANIANA A DAMASCO E LA SUCCESSIVA TENSIONE CON TEHERAN NON È SPUNTATA PER CASO: È SERVITA AL PREMIER ISRAELIANO A "OSCURARE" TEMPORANEAMENTE LA MATTANZA NELLA STRISCIA DI GAZA, CHE TANTO HA DANNEGGIATO L'IMMAGINE DI ISRAELE IN MEZZO MONDO - NETANYAHU HA UN FUTURO POLITICO (ED EVITA LA GALERA) SOLO FINCHÉ LA GUERRA E LO STATO D'ALLARME PROSEGUONO...

DAGOREPORT – BIDEN HA DATO ORDINE ALL'INTELLIGENCE DELLA CIA CHE LA GUERRA IN UCRAINA DEVE FINIRE ENTRO AGOSTO, DI SICURO PRIMA DEL 5 NOVEMBRE, DATA DEL VOTO PRESIDENZIALE AMERICANO - LO SCENARIO E' QUESTO: L’ARMATA RUSSA AVANZERÀ ULTERIORMENTE IN TERRITORIO UCRAINO, IL CONGRESSO USA APPROVERÀ GLI AIUTI MILITARI A KIEV, QUINDI PUTIN IMPORRÀ DI FARE UN PASSO INDIETRO. APPARECCHIATA LA TREGUA, FUORI ZELENSKY CON NUOVE ELEZIONI (PUTIN NON LO VUOLE AL TAVOLO DELLA PACE), RESTERA' DA SCIOGLIERE IL NODO DELL'UCRAINA NELLA NATO, INACCETTABILE PER MOSCA – NON SOLO 55 MILA MORTI E CRISI ECONOMICA: PUTIN VUOLE CHIUDERE PRESTO IL CONFLITTO, PER NON DIVENTARE UN VASSALLO DI XI JINPING...