michele senese diabolik

“LE CENERI DI DIABOLIK? LE METTETE NEL BRODO" – SECONDO GLI INQUIRENTI, LE PAROLE DEL BOSS DELLA CAMORRA MICHELE SENESE (DETTO ‘O PAZZO) AI FAMILIARI MOSTRANO CHE SULLA MORTE DI FABRIZIO PISCITELLI, A CINECITTÀ, ALEGGIA “LA PESANTE IMPRONTA DEL CLAN CAMORRISTICO” – IL GENERO DI DIABOLIK: “SE È SUCCESSO NEL TERRITORIO DEI SENESE È PERCHÉ PURE SENESE ERA D'ACCORDO” - PER L’ANTIMAFIA QUELL’OMICIDIO “È STATO UNO SPARTIACQUE” NEGLI EQUILIBRI DELLA MALAVITA ROMANA

Estratto dell'articolo Valeria Di Corrado per “il Messaggero”

 

PISCITELLI SENESE

«L'esecuzione di Diabolik ha rappresentato una sorta di spartiacque» negli equilibri della malavita romana. Un delitto su cui, secondo gli inquirenti, «aleggia la pesante impronta della famiglia Senese».

 

Tanto che il 15 settembre 2019, un mese dopo l'assassinio, il boss della camorra Michele Senese (detto o pazzo), in un colloquio in carcere con la moglie Raffaella e il figlio Vincenzo, riferendosi alle ceneri di Fabrizio Piscitelli, dice in modo dispregiativo: «Eh, non ti posso dare un cucchiaino di polvere l'apro e ti do un cucchiaino di polvere ad ognuno ve lo mettete dentro al brodo».

 

Secondo quanto emerge dall'attività di indagine della Squadra mobile di Roma, coordinata dai pm della Direzione distrettuale antimafia, c'è un prima e un dopo l'assassinio dell'ex capo ultrà degli Irriducibili della Lazio. Il prima era all'insegna della "pax mafiosa": pochi spargimenti di sangue e suddivisione della città in zone di competenza per lo spaccio della droga. Il dopo è quello che si osserva con evidenza in questi ultimi mesi, settimane, giorni: delitti, sequestri di persona, debitori torturati, agguati, tentati omicidi.

 

il boss michele senese, detto o pazzo

 

(…)

Le indagini «confermano che l'omicidio di Diabolik è un segmento clamoroso, nel senso che rimanda a forme di criminalità organizzata di altissima pericolosità sociale: una malavita permeata da mutevoli dinamiche criminali, fatte di alleanze discontinue, di unioni dettate da interessi economici, perlopiù per il traffico di stupefacenti, che però possono modificarsi rapidamente, tramutandosi in conflitti; in uno scenario, quindi, attraversato da continui assestamenti e riposizionamenti per il predominio territoriale o per il delineamento dei confini». Proprio quello che starebbe avvenendo ora, con questa incontrollata escalation di violenza. «A Roma si spara quasi come a Bogotà ormai», commentano i magistrati preoccupati.

OMICIDIO DIABOLIK

 

Secondo gli inquirenti, Diabolik è stato ucciso proprio perché «aveva scardinato gli spazi di competenza che i Senese avevano tanto faticato a tenere in piedi». 

 

(...)

 

 E c'è chi, come il marito di Giorgia Piscitelli, arriva subito a conclusioni dopo l'omicidio del suocero, avvenuto in zona Quadraro: «Ma se è successo nel territorio dei Senese è perché pure Senese è d'accordo, perché se non fosse stato d'accordo Senese succedeva il "patatrack" subito, cioè pure loro se schieravano. Perché, no, e mica puoi fa come c.. te pare! Che fai mi ammazzi uno dei miei, quello che sta con me e non faccio la rivolta?! Come se non fosse successo niente... Quello invece è stato un segnale che dentro il territorio suo è successo quello che è successo». Questa intercettazione conferma anche che l'omicidio di Luigi Finizio, avvenuto lunedì proprio nel feudo dei Senese, se non è stato commesso con il "lasciapassare" del clan camorristico, potrebbe far succedere il "patatrac". A maggior ragione se si pensa che "Gigio" era il cugino del cognato di Angelo Senese.

diabolikmichele senesemichele senesefabrizio piscitelli diabolik OMICIDIO DIABOLIK KILLER 3michele senese 5MICHELE SENESE DETTO O PAZZ

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...

francesco micheli

DAGOREPORT - IN UNA MILANO ASSEDIATA DAI BARBARI DI ROMA, SI CELEBRA LA FAVOLOSA CAPITALE DEGLI AFFARI CHE FU: IL CAPITALISMO CON IL CUORE A SINISTRA E IL PORTAFOGLIO GONFIO A DESTRA - A 87 ANNI, FRANCESCO MICHELI APRE, SIA PURE CON MANO VELLUTATA E SENZA LASCIARE IMPRONTE VISTOSE, IL CASSETTO DEI RICORDI: “IL CAPITALISTA RILUTTANTE” È IL DIARIO DI BORDO DELL’EX BUCANIERE DELLA FINANZA CHE, SALITO SULL’ALBERO PIÙ ALTO DEL VASCELLO, HA OSSERVATO I FONDALI OSCURI INCONTRATI NEL MARE MAGNUM INSIDIOSO DELL’ECONOMIA, SOMMERSA E SPESSO AFFONDATA - “IO E LEI APPARTENIAMO A ZOO DIVERSI”, FU IL VATICINIO DI CUCCIA – LUI, UNICO TESTIMOME A RACCOGLIERE LO SFOGO DI EUGENIO CEFIS SU QUEL “MATTO” DI CUCCIA CHE NEL GIORNO DELLE SUE CLAMOROSE DIMISSIONI DA MONTEDISON L’AVEVA ACCOLTO CON UN BEFFARDO: “DOTTORE, PENSAVO VOLESSE FARE UN COLPO DI STATO…”