stella jean -1

“CONTRO IL RAZZISMO HO UN SOGNO: L’IMMUNITÀ DI GREGGE” – ITALIANA CON LA PELLE NERA, LA STILISTA STELLA JEAN DICHIARA GUERRA AL ''RAZZISMO VESTITO DI PERBENISMO, PROFUMATO DI BUONO” - “L'ITALIA, CERTO, NON E' L'AMERICA MA QUANDO HO CERCATO SOSTEGNO PER LA MIA CAMPAGNA, NESSUNO DEL MIO AMBIENTE, A PARTE GIORGIO ARMANI, MI HA ASCOLTATO. GLI STESSI CHE SI SONO VOLTATI DALL'ALTRA PARTE, LI HO VISTI POI LISTARE A LUTTO I LORO INSTAGRAM PER IL #BLACKLIVESMATTER…”

Paola Pollo per “Sette - Corriere della Sera”

 

stella jean 9

Stella Jean è un'italiana con la pelle nera. Padre di Torino e mamma di Haiti. Accento romano-romano, perché nella capitale è cresciuta. La «stilista dell'integrazione» dicono di lei. «Ho solo fatto dialogare le stampe dell'Africa con le linee d'Europa», risponde raccontandosi.

 

stella jean con uno dei suoi capi

E avrebbe voluto occuparsi solo e soltanto del suo lavoro. «Ma non ce l'ho fatta, non potevo restare immobile di fronte a tutto questo negazionismo e razzismo a chilometro zero», aggiunge riassumendosi. Perché il 7 giugno scorso, la giornata del #blacklivesmatter, è scesa in piazza, è salita sul palco e ha cominciato. Anzi ha ricominciato.

 

«Già, da quando ho il mio primo ricordo, non è cambiato nulla. Eppure ho 41 anni appena compiuti. Quindi tanta vita. Il muro più grande è il negazionismo. Quando mi dicono: "Stella, ma di cosa parli? Il razzismo in Italia non esiste. E aggiungono "io ho anche un amico nero" o "pensa, la mia tata era nera" mi fanno arrabbiare ancora di più: come se questi fossero dei salvacondotti. Invece è un razzismo vestito di perbenismo, profumato di buono. Ma ha esiti dolorosi. Molto. Perché è quotidiano, perché non c'è una consapevolezza di quello che succede».

 

giorgio armani

La prima e l'ultima memoria della sua discriminazione quotidiana?

«I compagni che urlavano "mamma quella bambina sembra una scimmia" e i genitori che scoppiavano a ridere. Poi sono arrivate le pressioni fisiche e le minacce. E prima di imparare a leggere impari ad addomesticare il dolore e per un bambino, credetemi, è tanto. Cerchi di incassare senza dare soddisfazione. E sei sempre in allerta.

 

stella jean bambina insieme alla madre violetta

Da ragazza più di una volta sono stata aggredita sui mezzi pubblici. Più di una volta mi hanno sputato addosso. A ferirmi non è stata la maleducazione, l'ignoranza del singolo, ma l'indifferenza della collettività. Può esserci il disgraziato di turno, ma quando la gente si gira dall'altra parte, ed è la tua gente perché io sono italiana, quello ti colpisce ancora di più.

 

Arriviamo all'oggi con io e mio marito che corriamo a scuola per altre minacce vergognose e in polizia per una denuncia. E poi non vivere e scortare ovunque mia figlia che mi supplica di non fare i nomi e cognomi per paura. Vado avanti?».

 

 Certo, continui.

stella jean bambina con papa giovanni paolo ii

«A febbraio quando ho cercato sostegno per la mia campagna Italians in Becoming, nessuno del mio ambiente, a parte Giorgio Armani che è stato un grande, mi ha appoggiato incondizionatamente, non solo non mi ha ricevuto, ma neppure ascoltato. Quando parlavo di multiculturalità, di Africa, di bei Paesi esotici c'erano tutti ma non appena ho cominciato ad affrontare il razzismo in Italia si sono voltati dall'altra parte.

stella jean in piazza del popolo alla manifestazione black lives matter

 

Gli stessi che non si sono degnati li ho visti poi listare a lutto i loro instagram per il #blacklivesmatter. Avrei apprezzato maggiore coerenza e invece c'è stata la corsa a non volere sembrare razzisti. Bene, difendiamo la causa dei neri negli Stati Uniti, cominciando da qui».

 

Ancora il negazionismo?

«Sì, se non cominciamo ad ammetterlo, non lo risolveremo mai. Noi siamo uno dei Paesi più illuminati al mondo, con una Costituzione unica. Padri costituenti che 73 anni fa hanno difeso e salvaguardato tutti, pagando già il mio riscatto. Hanno pensato alle donne, ad abolire la differenza sessuale, di lingua, di ceto sociale e di razza.

stella jean 5

 

E io devo Ascendere in piazza a combattere una battaglia vinta da tempo? Ripeto: assurdo. Tutti questi attivisti dell'ultima ora e distratti della prima mi indispongono. Ma non mi importa. Se cambiano, va bene lo stesso. Non ho nessuna intenzione di risolverla da sola. Anche perché se mi dicono "nera, tornatene nel tuo Paese" io non so cosa rispondere perché sono italiana, sono nata qui e questa è la mia terra».

 

E poi c'è quella frase: cosa ti lamenti? In America è peggio!

«Questa è l'opzione Pilato. E mi arrabbio. Non ci sono morti è vero, ma nella quotidianità vengono inferte ferite che non si rimarginano mai più. Sono strastufa. Ho imparato il monologo di Martin Luther King da piccola e mi potevo emozionare allora. Ma se ancora, dopo 40 anni, debbo dire "ho un sogno", significa che è diventato un'illusione».

 

stella jean 1

Chiuda gli occhi e pensi all'Italia che vorrebbe.

«Vorrei che la gente parlasse. Posso aver sbagliato io a non spiegare e gli altri a non chiedere. L'Italia non è l'America, non c'è la stessa matrice odiosa e razziale e neppure una storia di schiavitù. Siamo a uno stadio embrionale: c'è bisogno di costruire un dialogo e non di essere spaventati dalla diversità.

 

Qui c'è diffidenza mista a indifferenza e altro. Se questi muri crollassero e ci parlassimo, sono sicura che succederebbe come quando ho cominciato nel mio lavoro a fare "dialogare" le stampe africane con le linee italiane. Siamo un popolo curioso, intelligente e con una cultura che non ha pari.

stella jean 10

 

Siamo in tanti a essere meticci, in più con una storia di immigrazione ed emarginazione all'estero pesante. La frase di Massimo d'Azeglio è sempre attuale: abbiamo fatto l'Italia ora facciamo gli italiani».

stella jean 2

 

In pratica?

«Iniziamo a passare il microfono, amplificando le voci di donne e uomini di ogni colore. Attualizziamo le pratiche occupazionali. Per-mettiamo a ragazzi neri e di altre minoranze di fare parte dei team, di varcare la sala dei bottoni. Il colore non dev'essere certo il motivo per cui si assume o non si assume.

 

Non chiedo misure coatte né quote, ma la valutazione di merito che non può mai essere subordinato ad un colore. Papa Francesco diceva di mettere tutto quello che è stato, anche da parte di noi non-bianchi, in un cassetto e di chiuderlo. Ripartire da zero e cominciare con un anticipo di gentilezza confidando che sia contagiosa e si sviluppi un'immunità di gregge».

stella jean 3Stella Jean foto vogue stella jean 11giorgio armanistella jean 7stella jean 6stella jean 8stella jean 4

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...