ugo russo

“FINCHÉ NAPOLI PIANGE I RAPINATORI NON PUÒ RISORGERE” – FACCI: “È INUTILE CHE I NAPOLETANI DI BUONA ESTRAZIONE S'INCAZZINO. NAPOLI RESTA UN PEZZO DI SUDAMERICA IN EUROPA, UN POSTO DOVE È ANCORA PRUDENTE LEVARSI L'OROLOGIO COSTOSO DAL POLSO E DOVE IN CERTE ZONE È MEGLIO NON PASSARE" - DON MAURIZIO PATRICIELLO: "I NAPOLETANI SONO STANCHI DI QUESTE SCENEGGIATE OSCENE. ABBIAMO BISOGNO DI SOGNARE IL GIORNO IN CUI I NAPOLETANI SI COMPORTERANNO DA RAGAZZINI SENZA SCIMMIOTTARE I GESTI DEI BOSS..."

Filippo Facci per “Libero quotidiano”

 

ugo russo

L'argomento è il malvivente napoletano di 15 anni che ha cercato di rapinare un carabiniere che poi, per difendersi, gli ha sparato, ammazzandolo, dopodiché è successo che alcuni «parenti» e gentaglia varia hanno devastato il pronto soccorso dove era ricoverato il ragazzo. Il carabiniere è formalmente indagato, addirittura per omicidio volontario, i parenti e i devastatori no. Anticipo di giudizio: io preferirei il contrario, anzi, da garantista gradirei che parenti e devastatori passassero qualche giorno a Poggioreale con la facoltà di non farli uscire sinché non abbiano pagato i danni. Invece sono lì che rilasciano interviste.

 

ugo russo-1

I devastatori, gli incivili, sapete che cosa chiedono? «Giustizia». Non hanno capito una cosa: giustizia è già stata fatta. E giustizia non è ammazzare a bruciapelo chiunque tenti uno scippo: giustizia è sapere (essere educati a sapere) che se vai in giro a fare rapine, può finire così, prima o poi finirà così, e il fatto che uno abbia 15anni non è un motivo per cui non lo sappia: è un motivo, soprattutto a Napoli, per cui lo sappia tre, dieci, mille volte, e lo impari come imparavano i bambini che nella scuola di una volta riscrivevano sempre la stessa frase alla lavagna.

 

Ma chi dovrebbe insegnarglielo? I genitori, quelli che devastano gli ospedali? I genitori di un figlio che a 15 anni è in giro a mezzanotte, anche perché tanto non va più a scuola? I genitori che non sanno che l' orologio e la catenina del figlio sono frutto di altri colpi, di altre rapine?

 

Ma ripartiamo da lontano, molto lontano. L' altra sera si stava guardando "Zerozerozero", la nuova fiction nata «da un' idea di Roberto Saviano» il quale ormai, è bene ripeterlo, è considerato il maggior responsabile della riqualificazione d' immagine della camorra, del vivere senza Stato sin da bambini, delle centinaia di ragazzini che sfilavano per il casting di "Gomorra" quarta serie, dei tagli di capelli e dei tatuaggi ispirati ai vari attori, in sostanza di questa griffe culturale dove i camorristi sono belli, forti, uccidono e non hanno paura di essere uccisi, senza esempi positivi o figure sane, senza mai polizia, e dove, la sera dopo che c' è stata una puntata del serial - l' ha ammesso anche De Magistris - aumentano le "stese", ossia le sparatorie delle baby gang: fuoco contro tutto e tutti, senza un senso preciso.

ugo russo

 

Basti che, in tal senso, il magistrato napoletano Federico Cafiero de Raho - che avviò l' inchiesta "Spartacus", da cui prese le mosse la saga di Saviano - è stato tra i primi a criticare il serial perché «quel racconto ha innescato un fenomeno di adesione molto forte».

 

L' altra sera si stava guardando "Zerozerozero", dicevamo, ed è scappata la frase: «Sembra Napoli». Invece era Monterrey, in Messico, e, al di là dello squallore del paesaggio fatto di incuria e brutture varie, lì non c' erano i camorristi bensì i narcos, che pure condividono lo stesso core business. Ma a ricordare Napoli era un' altra cosa: i ragazzini.

 

Sembravano gli stessi ragazzini, in scooter senza casco, spavaldi, emozionati e ansiosi all' idea di aderire a un importante cartello criminale, e, nell' attesa, divertiti nel fare apprendistato facendo piccole rapine. È inutile che i napoletani di buona estrazione s' incazzino: Napoli resta un pezzo di Sudamerica in Europa, un posto dove è ancora prudente levarsi l' orologio costoso dal polso (più di marca che costoso: non è che i ragazzini capiscano di orologi) e dove in certe zone è meglio non passare, perché i quartieri cosiddetti malfamati sono davvero malfamati, e dove, anche solo sul lungomare, mentre si è rilassati con la propria ragazza, può arrivare uno spacconcello abituato a essere «duro» e non tirarsi indietro neppure se ti qualifichi come carabiniere.

 

Ergo: tra persone normali, un commento sul 15enne che ha cercato di rapinare un carabiniere che poi l' ha ammazzato, coi "parenti" a devastare il pronto soccorso, beh, un commento non servirebbe. È già nei fatti. Non c' è nulla che tu possa aggiungere alla capacità di (in)comprensione di questi poveretti che crescono così, e delle loro famiglie che li hanno cresciuti così. Il punto di vista prevalente, probabilmente, è che a questo ragazzino è andata di sfiga: proprio un carabiniere, doveva beccare.

ugo russo 2

 

Peggio: un carabiniere fresco di nomina, magari uno ancora convinto che se uno ti punta la pistola alla tempia (quella che risulta essere una pistola) difendersi è il minimo. Un carabiniere che non è ancora diventato un sociologo o un pedagogo criminale, non ancora convinto che se ti rapinano con una pistola, a Napoli, dovresti fare finta di niente e fare discorsi di antropologia urbana.

 

È andata così. C' è una coppia romanticamente appartata sul lungomare vicino a Santa Lucia. Arrivano due ragazzetti in scooter con una pistola finta ma non riconoscibile come tale e i due puntano all' orologio di lui. Parentesi: furti del genere, a Napoli, ce ne sono due miliardi al giorno, e certo non finiscono sui giornali. Prima di altro, il carabiniere si qualifica come tale, ma quelli se ne fregano: sarà una balla, e poi: da quando gli sbirri fanno paura?

 

In Gomorra la polizia non si vede, non esiste, i camorristi muoiono perché s' ammazzano tra di loro. La pistola è puntata alla tempia, l' auto è parcheggiata in modo da non riuscire a svicolarsi, poi un rumore metallico (forse la finta carica della finta pistola) che induce il carabiniere a reagire anche per proteggere la sua ragazza, infine c' è una successiva dinamica in cui c' è un carabiniere che fa il carabiniere e c' è una pistola che fa quello per cui gli è stata data: sparare, difendere, offendere: se poi non ucciderà, molto meglio. È andata male: era nel conto.

 

facci

Ma il conto lo paga il ragazzino, lo pagano quelli come lui, lo paga la gentaglia inferocita che a bordo di auto e scooter (un centinaio di persone) ha invaso un pronto soccorso che serve a curare la gente, magari la gente ferita dagli agguati camorristici, curare anche il ragazzetto arrivato ancora vivo e subito intubato: ma quelli invece hanno devastato tutto, hanno sfasciato le attrezzature mediche e i computer, divelto il mobilio ospedaliero, persino tentato di sfondare i vetri blindati lanciandogli contro gli estintori, hanno spinto e minacciato i sanitari, un medico ha cercato riparo in un reparto Osservazione dove già si era radunata la maggior parte del personale terrorizzato. Hanno dovuto chiudere il pronto soccorso, mandare altrove gente che stava male. Flagranza di reato. In galera, dovevano andare.

 

 A Napoli c' è un problema di società civile modesta e stritolata tra signorie in declino e furbismo piccolo borghese. Difendiamo chi resiste. Difendiamo le forze dell' ordine. Difendiamo i Signori del pronto soccorso (Signori, sì, con la s maiuscola) dai plebei del piagnisteo, del vittimismo, dell' autocommiserazione, della tendenza palese a de-responsabilizzare anche un rapinatore 15enne capace di intendere e di rapinare.

 

 

2- NOI E QUELLE DOMANDE SULLA MORTE DI UGO

Maurizio Patriciello per Avvenire

 

don maurizio patriciello

Breve come il tuo nome è stata la tua vita, Ugo. Quindici anni per sempre, un leggero battito d' ali, un sussurro appena. Quasi la stessa età del venerabile Carlo Acutis. Sono certo che in paradiso Carlo ti sarà venuto incontro, magari ti avrà spiegato che nessun uomo ha il diritto di fare male a un altro uomo, ma solo il dovere di amarlo. Che ti è successo, Ugo? Dov' è che si è inceppato il processo educativo cui avevi diritto? Per favore aiutaci a capire, da soli rischiamo di girare a vuoto, di ripetere le solite, insopportabili, frasi a effetto, a fare e farci inutilmente male.

 

Vogliamo andare a fondo, scavare nei meandri del mondo giovanile, della camorra napoletana, della delinquenza minorile, perchè la tua morte non sia vana. Per poter tendere una mano ai tanti ragazzini di Napoli e dintorni che domani notte usciranno di casa con la pistola in tasca per commettere lo stesso inaudito errore che hai commesso tu. Credimi se ti dico che in tante case della nostra città si sta piangendo la tua scomparsa. Domenica, in chiesa, abbiamo pregato per te, per la tua famiglia, per il giovane che ti ha colpito.

napoli, pronto soccorso devastato dai parenti del 15enne 4

 

La tua morte, purtroppo, non ha niente di eroico e questo ci fa male. La tua è stata una morte tragica sotto ogni punto di vista. Chi ti aveva messo in mano quell' orribile pistola, Ugo? Avevate, tu e chi era con te, agganci con 'amici' più grandi di età? Nessuno ti aveva detto, Ugo, che rapinare, oltre a essere un peccato grave, è un reato che può costare caro? Nessuno ti aveva mai parlato del carcere minorile dove finiscono i ragazzi che come te cadono nella trappola della delinquenza? Qualcuno ti aveva avvertito dei pericoli nascosti in ogni azione disonesta? A quindici anni la vita è tutta da scoprire. È bella, unica, preziosa, ma anche tanto fragile, la vita che, purtroppo, tu hai potuto assaporare appena. La tua famiglia, alla notizia che eri volato via, ha sfasciato il Pronto Soccorso dell' ospedale dove medici e infermieri avevano fatto di tutto per salvarti. Atti illogici, violenti, inutili, stupidi, dannosi.

 

Risultato: strumenti indispensabili per diagnosticare e curare malattie rovinati, personale ospedaliero impaurito, pazienti terrorizzati. Queste cose non si fanno. Per queste azioni blasfeme non ci sono né ci potranno essere giustificazioni. Una doppia orribile pagina di cronaca è stata scritta quella notte. Credo che anche tu, Ugo, da lassù, sei rimasto orripilato da tanta gratuita brutalità. I napoletani sono stanchi di queste sceneggiate oscene.

napoli, pronto soccorso devastato dai parenti del 15enne 7

 

Come sarebbe bello, Ugo, se tutti insieme ci dessimo da fare per tornare alla normalità. Come sarà bello il giorno in cui la gente potrà passeggiare per la città senza correre il rischio di essere rapinata, o addirittura uccisa per errore, durante una sparatoria tra clan rivali, come accadde alla tua coetanea, Annalisa Durante. Abbiamo bisogno di sognare il giorno in cui i ragazzini si comporteranno da ragazzini senza scimmiottare i gesti e gli atteggiamenti del boss del suo quartiere.

 

napoli, pronto soccorso devastato dai parenti del 15enne 5

Dobbiamo affrettare il giorno in cui sottoscrivere un' alleanza vera tra genitori, scuola, chiesa, adulti responsabili, società civile e politica. Per il bene dei ragazzi come te. Con le lacrime agli occhi e il cuore a lutto, mi domando: chi ha ucciso Ugo Rossi? A sparare, è vero, è stato il carabiniere che avrebbe voluto derubare. Ma la vita di questo quindicenne cresciuto troppo in fretta è stata falciata da chi aveva precisi doveri verso di lui e non li ha adempiuti. Ognuno, allora, abbia il coraggio di fare l' esame di coscienza. A cominciare da chi scrive, passando per la sua famiglia, il suo quartiere, la sua scuola, la sua città. Addio, Ugo. Addio, piccolo uomo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

napoli, pronto soccorso devastato dai parenti del 15enne 6

 

 

napoli, pronto soccorso devastato dai parenti del 15enne 9

Ultimi Dagoreport

gianmarco mazzi teatro alla scala orchestra orchestrali

STROMBAZZI…E MAZZI! OHIBÒ: PER IL SOTTOSEGRETARIO SANREMESE ALLA CULTURA CON DELEGA ALLA MUSICA, GIANMARCO MAZZI, “NESSUNA ORCHESTRA SINFONICA ITALIANA RISULTA AI PRIMI POSTI NEL MONDO” E L’UNICA RICONOSCIUTA “NELLA CLASSIFICA INTERNAZIONALE È LA SCALA CHE È AL 47ESIMO POSTO”. BUM, RULLO DI TAMBURI. L’EX MANAGER DI CELENTANO NON CITA A QUALE CLASSIFICA SI RIFERISCA, MA DOVREMMO AVERLA SCOPERTA NOI: PENSIAMO SI TRATTI DEL LIBRO GIAPPONESE "SEKAI NO OKESUTORA 123", PUBBLICATO NEL DICEMBRE DEL… 1994 - L’ORCHESTRA IN QUESTIONE, PERÒ, NON È L’ORCHESTRA DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA (QUELLA PAGATA DALLO STATO) BENSÌ LA FILARMONICA DELLA SCALA, OVVERO L’ASSOCIAZIONE PRIVATA FONDATA DAGLI ORCHESTRALI...

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - OGGI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE…

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...

2025marisela

CAFONAL! ERA UN MISTO DI CASALINGHE DI VOGHERA E "GRANDE BELLEZZA" ALL'AMATRICIANA IL “LUNCH” DA MARISELA FEDERICI A VILLA FURIBONDA SULL’APPIA ANTICA PER FESTEGGIARE  “STILE ALBERTO”, IL DOC DI MICHELE MASNERI DEDICATO AD ARBASINO, CHE ANDRÀ IN ONDA SABATO 15 NOVEMBRE SU RAI 3 – TRA CONTESSE (TRA CUI LA FIGLIA DELLA MITOLOGICA DOMIETTA DEL DRAGO CHE ERA LA MUSA DI ARBASINO), VANZINA, PAPPI CORSICATO, IRENE GHERGO, BARABARA PALOMBELLI, AVVISTATI MONSIGNORI GOLOSISSIMI CHE SI SONO LITIGATI LA BENEDIZIONE DEL PRANZO. PS: UNO DEI CAGNETTI DI ALDA FENDI HA AZZANNATO UNO DEI MONSIGNORI (CHE NON HA AVUTO PAROLE BENEDICENTI) _ IL DAGOREPORT

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”