“GABRIEL GARKO È NEL PERIODO GIUSTO DELLA SUA VITA, ORA HA FORZA DI POTERSI PERMETTERE DI DIRE LA VERITÀ” - GABRIELE ROSSI, EX COMPAGNO DELL’ATTORE, CONOSCE BENE L'“ARES FILM”: “DOPO LA MIA SECONDA SERIE, "L'ONORE E IL RISPETTO", MI È STATO PROPOSTO DI FIRMARE IL LORO TIPICO CONTRATTO, MA MIA MADRE MI HA FATTO APRIRE GLI OCCHI. LA LIBERTÀ RISPETTO ALLE SCELTE LAVORATIVE ERA DEVIATA DALLE ESCLUSIVE CHE MI CHIEDEVANO. NON HO ACCETTATO E AL MIO PERSONAGGIO È STATA TAGLIATA LA TESTA…”

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Andrea Ossino e Francesco Salvatore per “la Repubblica - Edizione Roma”

 

gabriel garko e gabriele rossi gabriel garko e gabriele rossi

«Gabriel Garko è nel periodo giusto della sua vita, ora ha forza di potersi permettere di dire la verità. E lo ha fatto parlando con la procura». Gabriele Rossi conosce le dinamiche che ruotano intorno alla Ares Film. Ha lavorato con la casa di produzione un tempo gestita dal duo Alberto Tarallo - Teodosio Losito: «Era la mia seconda serie, "L' onore e il rispetto" - dice - poi mi è stato proposto di firmare il loro tipico contratto, ma mia madre mi ha fatto aprire gli occhi. La libertà rispetto alle scelte lavorative era deviata dalle esclusive che mi chiedevano. Non ho accettato e al mio personaggio è stata tagliata la testa».

 

L' attore da poco è stato paparazzato in compagnia del responsabile comunicazione del Movimento 5 Stelle, Rocco Casalino. Gli scatti che immortalano i due mentre passeggiano tra le vie di Roma sono stati pubblicati nella copertina di "Chi" e hanno dato il via al gossip. Ma Rossi è anche noto per essere stato il compagno dell' attore Gabriel Garko. Ed è proprio a quest' ultimo che il sostituto procuratore Carlo Villani (che indaga sulla morte di Losito) ha chiesto cosa accadeva tra i corridoi della casa di produzione. Garko potrebbe conoscere la verità. E probabilmente anche Rossi: «Ho opinioni chiare, ma non le espongo», risponde.

gabriele rossi gabriele rossi

 

Se si tratta di fatti penalmente rilevanti lo decideranno i magistrati.

Ma intanto sono diversi gli attori che criticano le modalità con cui l' azienda cinematografica, fallita nel febbraio del 2020, sarebbe intervenuta anche nella sfera privata delle star contrattualizzate.

 

«Non so cosa accadeva alla Ares, con Teo ho avuto un breve rapporto lavorativo e poi ci siamo persi di vista - dice Vladimir Luxuria - Nel nostro ambiente sappiamo molte cose, io ho scelto di agevolare il coming out ma di non dire mai gli orientamenti sessuali altrui. Nel mondo dello spettacolo esistono unioni di copertura. C' è ancora chi pensa che se tu dici di essere gay perdi una fetta di fan o potresti avere problemi sul lavoro».

 

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L' indagine appurerà se le dinamiche interne all' azienda possano avere a che fare con il suicidio di Teodosio Losito, il cui corpo è stato ritrovato il 9 gennaio 2019 dai carabinieri, nella casa di Zagarolo dove lo sceneggiatore viveva con il produttore Alberto Tarallo.

Sicuramente Losito al momento della sua morte affrontava un periodo difficile. La casa di produzione più prolifica di Mediaset aveva dimezzato quei 7 milioni di telespettatori racimolati ai tempi degli esordi della fiction " L' onore e il rispetto". La quinta stagione era stata deludente.

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Il tocco vincente, capace di coniugare l' estetica e la bellezza dei protagonisti delle produzioni Ares ( Gabriel Garko, Eva Grimaldi, Manuela Arcuri, Nancy Brilli, Giuliana De Sio, Virna Lisi) con tematiche forti, immagini talvolta eccessive e personaggi caricaturali dalla moralità contrastante non ipnotizzava più gli spettatori. I critici contestavano " l' estetica queer". E Losito disprezzava « lo snobismo dei critici che in passato hanno ucciso il cinema e ora ci provano con la televisione».

 

Gli incassi diminuivano. Il format non funzionava più. Gli attori si ribellavano. E quel giorno di gennaio, con una sciarpa della madre appesa al termosifone del bagno, la fine di Losito è sostanzialmente coincisa con quella di una delle case di produzioni più importanti d' Italia.

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