centrale nucleare di zaporizhzhia

“LAVORIAMO CON I FUCILI DEI RUSSI PUNTATI ADDOSSO” – LA RASSEGNAZIONE DI UNO DEI LAVORATORI DELLA CENTRALE DI ZAPORIZHZHIA: “NON MI ASPETTO MOLTO DALLA VISITA DEI TECNICI DELL'AGENZIA INTERNAZIONALE PER L'ENERGIA ATOMICA. I MILITARI RUSSI SOSPETTANO SEMPRE DI NOI. CERCANO SPIE, SABOTATORI, FANNO CONFESSARE COSE CHE NON ABBIAMO FATTO. MOLTI MIEI COLLEGHI SONO GIÀ STATI INTERROGATI, PICCHIATI E TORTURATI CON SCOSSE ELETTRICHE E…”

Greta Privitera per il “Corriere della Sera”

 

RAZZI RUSSI VICINO A ZAPORIZHZHIA

L'uomo che ci mette in contatto lo ha segnato in rubrica sotto il nome «Tecnico 2». Ci gira il suo numero di telefono su WhatsApp dopo giorni di messaggi e chiamate in cui cercava di assicurarsi che non fossimo delle spie, dei nemici. Ci avverte: «Deve essere una conversazione anonima, questa persona rischia la vita parlando con voi». Tecnico 2 lavora nella centrale di Zaporizhzhia. Non sappiamo quale sia la sua mansione specifica, ma sappiamo che è lì da 15 anni. Chatta con noi la sera tardi, quando si sente più sicuro, lontano da sguardi indiscreti.

centrale nucleare zaporizhzhia

 

La missione A Enerhodar, la cittadina in cui si trova la centrale, in questi giorni ci sono anche gli ingegneri e i tecnici dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica, in missione per capire le condizioni dello stabilimento nucleare più grande Europa sotto continuo attacco dei russi, per gli ucraini, degli ucraini, secondo i russi.

 

Tecnico 2 non sembra riporre grandi speranze in questa missione: «Non mi aspetto molto dalla visita. È un passaggio importante per fermare o almeno arginare per un po' il terrore che si vive in questo luogo, ma il miracolo non avverrà. La composizione stessa della missione non mi rassicura: ci sono anche i russi. Saranno obiettivi?». Gli spieghiamo che da qui ci sembra il primo passo positivo dopo sei mesi di paura che Zaporizhzhia si trasformi in una nuova Chernobyl.

renat karchaa con gli ispettori dell aiea

 

Tecnico 2 ci risponde che il personale è troppo sotto pressione per dire tutta la verità riguardo quello che succede. «I militari russi sono sempre in giro e ascoltano ogni nostra sillaba. Se parliamo, quando i tecnici della Aiea se ne andranno, saremo noi a pagare il prezzo della verità», scrive.

 

centrale nucleare zaporizhzhia 2

L'unica sua speranza è che il rapporto finale dell'Agenzia - che dovrebbe arrivare all'inizio di questa settimana - contenga la richiesta di ritiro delle truppe russe dalla centrale. È d'accordo con lui anche il sindaco di Enerhodar, Dmytro Orlov, via dalla città da quando i russi l'hanno occupata: «Ci aspettiamo che il verdetto della commissione contribuisca a raggiungere l'obiettivo principale: il ritiro dell'esercito di Putin da Zaporizhzhia».

 

centrale nucleare zaporizhzhia

Tecnico 2 lavora su turni. Anche se non può dire di che cosa si occupa, ci racconta che quello che fa richiede la massima attenzione e lucidità. «Quando lavori coi fucili puntati non è semplice mantenere la calma. Da tre settimane, ogni volta che arrivo alla mia postazione, non so cosa mi aspetterà, non so se uscirò vivo da quelle stanze.

 

Ora che la Aiea è ancora presente le esplosioni sono un po' diminuite, ma ci sono».

Secondo lui, non c'è alcun dubbio da che parte provengano gli attacchi: «È l'esercito russo a bombardare. Non siamo sordi, sentiamo il rumore delle granate e tre-sei secondi dopo c'è un'esplosione. Questo ci dice che il colpo è stato sparato da una distanza brevissima. Il più delle volte provengono dal villaggio di Dniprovka, di Ivanovka, da Volna e Enerhodar. Territori che da sei mesi sono sotto il controllo militare russo». Poi, racconta di come i cittadini si tengano informati via social sui movimenti dell'esercito.

centrale nucleare zaporizhzhia

 

Molto spesso, subito dopo una notifica arriva l'esplosione. Però, la conferma che si trattino di attacchi russi, Tecnico 2 dice di averla sul lavoro. «Durante i miei turni, ho visto più volte i militari e il personale di Mosca lasciare in fretta e furia la centrale subito prima di un bombardamento.

 

Vengono avvertiti dei missili che stanno per cadere, poi, con calma, tornano». Loro scappano mentre i lavoratori ucraini rimangono nel luogo più pericoloso di tutta Europa: «Fa paura», continua Tecnico 2. «Ho paura per me, ma sono felice che mia moglie e i miei figli siano andati via.

 

delegazione aiea a zaporizhzhia

Non so cosa troverò quando tornerò a casa. Non so che fine farò. Mi porteranno in uno scantinato e mi tortureranno? I militari russi sospettano sempre di noi. Cercano spie, sabotatori, girano video inventati e fanno confessare cose che non abbiamo fatto.

 

Molti miei colleghi sono già stati interrogati, picchiati e torturati con scosse elettriche. Non vediamo un ragazzo della nostra unità da oltre due mesi. Non sappiamo nulla di lui, è ancora vivo?», si chiede.

 

Il futuro Non ha informazioni precise sul numero di lavoratori rimasti alla centrale, ma circa il 30% del personale della sua divisione se n'è andato. La maggior parte sono donne. Vive una strana ambivalenza: sente quanto sia importante che lui e i suoi colleghi continuino a svolgere il loro lavoro, ma vorrebbe anche scappare, stare con la sua famiglia. «Parlare di catastrofe nucleare non è esagerato.

 

bombardamenti a zaporizhzhia

Bombardano in modo da non danneggiare il reattore, ma i militari non sono abbastanza preparati da capire come funziona qui. Anche un completo arresto potrebbe portare al disastro». Prima di spegnere il telefono, Tecnico 2 ci ricorda che nella centrale ci sono anche dei container che chiama depositi a secco per il combustibile nucleare esaurito. «Se dopo un attacco missilistico alcune parti della centrale possono rimanere intatte, non sono sicuro che questi contenitori resisterebbero».

centrale nucleare zaporizhzhia 3delegazione aiea a zaporizhzhia 2zelenski ispettori aieateam ispettori aiea in ucrainamezzi militari russi nella centrale nucleare di zaporizhzhia 3centrale nucleare di zaporizhzhia2centrale nucleare di zaporizhzhia nel 2019centrale nucleare di zaporizhzhia5carro armato russo alla centrale nucleare di zaporizhzhia centrale nucleare di zaporizhzhia4centrale nucleare di zaporizhzhia3FUMO DALLA CENTRALE NUCLEARE DI ZAPORIZHZHIA 2centrale nucleare di zaporizhzhiaFUMO DALLA CENTRALE NUCLEARE DI ZAPORIZHZHIA FUMO DALLA CENTRALE NUCLEARE DI ZAPORIZHZHIAdelegazione aiea a zaporizhzhia

Ultimi Dagoreport

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”