bestie di satana andrea volpe

“LI HO AMMAZZATI E AVREI UCCISO ANCORA” – ANDREA VOLPE, EX MEMBRO DELLE "BESTIE DI SATANA", È TORNATO IN LIBERTÀ DOPO 20 ANNI DI CARCERE E SI RACCONTA IN UN LIBRO: “IN PACE? NON LO SARÒ MAI. ED È GIUSTO COSÌ. ALTRO CHE IL DIAVOLO O ‘666’, ERAVAMO QUATTRO SCEMI CHE TRAGICAMENTE HANNO UCCISO” – GLI ABUSI SUBITI DA BAMBINO: “MA QUESTO NON MI TOGLIE UN GRAMMO DI RESPONSABILITÀ. NON C’È CAUSA ED EFFETTO” – IL MATRIMONIO CON UN UOMO: “MIO MARITO STA MORENDO. È GRAZIE A LUI CHE...”

Estratto dell’articolo di Massimo Pisa per “il venerdì di Repubblica”

 

andrea volpe

Secchiate gelide da un cielo di ghisa, raffiche di levante a spettinare la sabbia, il mare una macchia che ribolle. I passi di Andrea Volpe sul litorale adriatico, in mezzo a questo tempaccio da Armageddon, sono saldi. All’inferno c’è stato, e dalla parte del diavolo. Lo ha vissuto da bambino abusato, da detenuto “infame” che confessando aveva fatto arrestare i complici.

 

Quei complici: le Bestie di Satana che tra il 1998 e il 2004 avevano torturato e ucciso, “suicidato” e sepolto gli adepti più deboli nei boschi delle Prealpi, tetra imitazione della Los Angeles di Charles Manson e della sua Family.

 

E ora che ha 48 anni, un lavoro, un libro in cui ha raccontato la sua storia e un matrimonio, è pronto ad affrontare il prossimo girone: l’imminente morte per Aids di Sebastian, suo marito. «Mi sto preparando, so che non manca molto, che potrebbe succedere ogni giorno. Me lo ripetono i terapeuti, continuo a dirmelo tutte le volte che esco di casa. È grazie a lui che sto capendo finalmente cosa vuol dire perdere la persona che ami. Il dolore che hanno provato quelle a cui le ho tolte io. Prima di Sebastian io non sapevo cosa fosse l’amore».

 

gianluca herold - Il più bel trucco del diavolo

Il prima è racchiuso nelle oltre 330 pagine di Il più bel trucco del diavolo di Gianluca Herold, uscito tre giorni fa per […] . «Con Andrea ho raccolto più di cento interviste», ci spiega l’autore mentre in auto puntiamo il delta del Po, «dopo che per un anno e mezzo non aveva risposto a mail e messaggi. Un giorno mi sono presentato sul pianerottolo di casa sua». Volpe sorride: «Gli ho detto: già che sei arrivato qui, entra». E lì è cominciata la confessione, intervallata dalla ricerca di carte processuali, vecchi speciali tv e ritagli di giornale.

 

Pronto alle polemiche

«Cominciare a parlare, a raccontare, è stato un enorme sospiro di sollievo», spiega Volpe. «Ora so che questo libro mi porterà i riflettori addosso, e qualche polemica. È inevitabile. Lo accetto. Sono pronto. Mi sono liberato di tutto, a poco a poco, come non avevo fatto nei processi, negli interrogatori, ovviamente in carcere – dove stavo in isolamento».

 

E quel tutto, fino ad oggi inedito, sono gli anni di botte prese dalla madre, le violenze che avrebbe subìto dal fratello e da un sacerdote, la vita agra di provincia che sfocia in nichilismo intossicato dall’abuso di alcol e speed. «Ma questo non mi toglie un grammo di responsabilità. Non c’è causa ed effetto. Potevo fare altre scelte, in ogni momento. E non le ho fatte».

 

andrea volpe

Paolo Leoni e Nicola Sapone, Marco Zampollo ed Elisabetta Ballarin, Mario Maccione ed Eros Monterosso. I nomi delle Bestie riemergono da quel sabba allucinato insieme a quelli delle loro vittime. Agli omicidi di Fabio Tollis e Chiara Marino, così come a quello dell’ex fidanzata Mariangela Pezzotta, Andrea Volpe partecipò direttamente. Il peso di quelle morti è piombato sulle sue spalle solo di recente: «Devo dire che in quel momento, e per molti anni a venire, Fabio e Chiara per me erano come oggetti, ostacoli da eliminare. Non mi fregava nulla di averli ammazzati».

 

La franchezza buca un velo sottile di vergogna. «Non ero in grado di elaborare. Oggi è diverso. Non sarei in grado di chiedere perdono ai familiari, quello no, la considererei una ulteriore violenza verso di loro. Le mie parole non possono cambiare nulla, il mio messaggio è nel percorso che ho fatto e continuo a fare. Certo, se qualcuno mi chiedesse un incontro, non chiuderei la porta».

 

andrea volpe

Anche se un capitolo, tra gli altri, fa un male particolare. «Per Mariangela era diverso», sospira Volpe, «il pensiero va a lei ogni giorno. Per nove anni avevamo vissuto un attaccamento malato e lei di me, di noi, sapeva tutto. Non la sentivo come una minaccia, ma c’era questa ossessione: dalle Bestie non ci si poteva allontanare. Io stesso vivevo in attesa che gli altri venissero ad ammazzarmi. Ed ero disposto ad affrontarli, pur di uscire da quella situazione. Li ho aspettati di notte, col fucile in mano, settimane intere. Finché una notte me lo sono puntato contro. Per stanchezza. Non ce la facevo più».

 

[…] Volpe e Ballarin furono arrestati subito dopo. La corazza da Bestia si sbriciolò. «Ma se non mi avessero preso» insiste «io avrei continuato a uccidere. Dico di più: se non avessi incontrato le Bestie e gli altri, avrei ucciso comunque. Non ho dubbi. Mai però i miei genitori, nonostante tutto quello che ho patito da piccolo. Loro non sono mai stati un mio bersaglio: se avessi tolto la vita a un mio familiare mi sarei sentito perduto per sempre. Se mi credete, avere una famiglia è stata sempre una cosa troppo importante. Senza, un uomo non è più un uomo. E oggi che ho la mia, e sto per perderla, lo so ancora meglio».

 

Carcere e fede

andrea volpe

Gli chiediamo se oggi crede in qualcosa. «Certo che ho fede! Per me è come respirare, è una condizione base. Tutti crediamo in qualcosa. Non credo alle religioni, anche per tutto quello che ho vissuto». E il riferimento è a un prete, a una canonica in penombra, alla promessa forzata di non dire nulla, almeno fino ad ora.

 

«Tutto questo dolore che avevo dentro, e che non ero in grado di gestire, per anni mi ha accompagnato su questo doppio binario di distruzione e autodistruzione. Continuavo a spingere sull’acceleratore anziché rallentare».

 

Si può tornare indietro dagli inferi? Condannato a vent’anni, Andrea Volpe ha potuto scegliere. «In carcere mi sono detto che non potevo uscire peggio di com’ero entrato. Tanto valeva cominciare a costruire qualcosa. Studiare, fare progetti, rivendicare qualche diritto mettendoci la faccia e il corpo. Anche per gli altri, per la prima volta in vita mia. Quello di Ferrara è un istituto duro, a volte punitivo, ti può lasciare a marcire nell’inedia più totale se non provi a rialzarti da solo [...]

 

Una vita normale

andrea volpe

Sposato a inizio di quest’anno, nonostante il virus dell’Hiv fosse già in circolo. Un nuovo gradino di una risalita che ha trovato ancoraggio saldo nell’equipe di specialisti che continua a seguire Volpe. […]  Senza dimenticare di fare i conti con le Bestie.

 

«Non potrei farlo. Non per i riti, il diavolo, o i tatuaggi, che ho deciso di non togliere proprio perché sarebbe ingiusto cancellare. Eravamo quattro scavazzati, altro che 666 e tutto il resto. Mi fa ridere oggi quella roba. Eravamo scemi che tragicamente hanno ucciso, ed è una cosa troppo grande, che non puoi rimuovere. Sarebbe pericolosissimo. Potrei ricaderci. Il riscatto è un percorso, la possibilità te la devi guadagnare, non puoi cedere. Ho un traguardo davanti: una vita normalissima».

 

In pace? «Guardi, il condominio di voci che avevo in testa da ragazzo ha smesso di parlare. E questo mi dà finalmente un po’ di respiro. Ma per quello che ho fatto, in pace non sarò mai. Ed è giusto così».

andrea volpe

 

 

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...