maroni paturzo

“MARONI SI E’ AMMALATO DI CANCRO DOPO LA PERSECUZIONE DEI PM” - “LIBERO” CALA L’ASCIA SUI MAGISTRATI: “A SETTE ANNI DI DISTANZA L’EX GOVERNATORE DELLA REGIONE LOMBARDIA E’ STATO PROSCIOLTO E COME LUI LA SEGRETARIA ACCUSATA DI FALSA TESTIMONIANZA MA CI HA RIMESSO LA SALUTE - DOPO ANNI DI TITOLI, ACCUSE, UDIENZE, CONDANNE AL CARCERE PER SÉ E I PROPRI CONSIGLIERI ADDITATI COME FARABUTTI E VENDUTI, IL TUTTO DOVENDO LOTTARE CONTRO FANTASMI DI ACCUSE RIDICOLE, ALLA FINE PUÒ VENIR GIÙ TUTTO, LE DIFESE IN CASSAZIONE VINCONO MA VIENE AVANTI IL TUMORE”

Renato Farina per “Libero quotidiano”

 

roberto maroni attilio fontana matteo salvini

Ieri Roberto Maroni, dalla sua abitazione di Lozza (Varese), si è lanciato in un grido di gioia e di rabbia, ma solo con dita e tastiera, perché non è bene si agiti chi è in cura per un tumore al cervello. Ha scritto su Facebook: «Dopo 7 anni di tormento tutte le accuse strampalate contro di me sono finalmente cadute ed è emersa la verità: non ho mai abusato del mio ruolo di governatore della Lombardia. Chi in questi anni ha coperto di fango me e i miei collaboratori dovrebbe solo vergognarsi e chiedere scusa».

 

giuseppe leoni umberto bossi roberto maroni

La cosa nuova, e bella, è che l'ex ministro dell' Interno e governatore emerito della Lombardia si riaffaccia al mondo, dopo la delicata operazione del gennaio scorso, non per la propria personale assoluzione, quella è già stata certificata con la formula più ampia nello scorso novembre dalla Cassazione, ma per la conclamata innocenza di una sua collaboratrice sentenziata dal Gup in rito abbreviato.

 

Maria Grazia Paturzo era intervenuta al processo come testimone, essendo parte dello staff di Maroni, e aveva osato negare di essere amante del suo capo, secondo lo stereotipo da commedia all'italiana che vige meno al cinema ma a quanto pare va forte nei Tribunali. Falsa testimonianza! A processo!, e al diavolo il rispetto dell'intimità altrui. Il filone principale del processo riguardava un viaggio a Tokyo (mai svoltosi) e le pressioni per dare un contratto ad un'altra signora in un istituto collegato con la regione.

roberto maroni formigoni

 

Maroni e diversi collaboratori furono condannati in primo e secondo a Milano. Sentenza ribaltata a Roma, pieno onore agli imputati, dopo oltre sei anni di torture. Che avevano portato Maroni a non ricandidarsi, come sarebbe stato scontato, alla guida della Lombardia. Restava queste serpente grigio. Assoluzione per la Paturzo con la formula-macigno «perché il fatto non sussiste» lo ha finalmente spiaccicato. Ma quel serpente grigio era già entrato nel cervello di Maroni.

 

roberto maroni matteo salvini

Dopo anni di titoli, accuse, udienze, condanne al carcere per sé e i propri consiglieri additati come farabutti e venduti, il tutto dovendo lottare contro fantasmi di accuse ridicole, alla fine può venir giù tutto, le difese in Cassazione vincono, ma quelle interiori alzano le mani, vieni avanti tumore, mangiami. Oltretutto stavolta c'era da lottare contro il fantasma anguillesco di accuse ridicole. Ferito però Maroni ieri si è rialzato. Un comandante è così, un leader politico deve avere questa dignità: sentire addosso il peso delle colpe addossate alla sua squadra, dispiacersi per le pene proprie ma più ancora per quelle altrui.

alessandra locatelli con roberto maroni

 

COMBATTENTE

Maroni resta candidato sindaco per Varese, elezioni a settembre. Non vuole arrendersi. Al tumore, ovvio, sa già che, a 66 anni, dovrà combattere per decenni, ma sa che tanti ce la fanno e vuole essere se stesso. Soprattutto però la sua è una testimonianza e insieme una sfida. Sta in piedi. Anche se gli è stato imbastito contro un processo fotocopia del primo, stavolta non libera il posto inchinandosi al potere intimidente dell'apparato tribunalizio. Anche stavolta c'è di mezzo un presunto beneficiato e un'altra presunta amante.

 

ROBERTO MARONI RENZI A CASA

Rinviato a giudizio, come l'altra volta. La prima udienza del processo era programmata per il 28 aprile, ma è stata rinviata a luglio per l'incombenza di quella massa anomala già operata. Niente da fare, Roberto resta lì, a combattere, su tre fronti, che elenco in ordine di cattiveria dell'avversario: giudiziario, sanitario, politico. Il difensore di Maroni, Domenico Aiello, è impietoso e impetuoso: «C'è voluta la Cassazione per dire la parola fine lo scorso novembre a una sequenza di fatti e atti che - con la sentenza della Suprema Corte in mano - mi viene da definire se non persecutori male orientati sin dall'inizio. Un preconcetto ideologico che ha portato a una raccolta di vociferazioni da comari. Immondizia senza sostanza giuridica.

 

MARIA GRAZIA PATURZO

Non si è trattato di errorini, di qualche sbaglio nella qualificazione del reato, di interpretazioni dubbie, ma di una catastrofe, altrimenti la Cassazione non avrebbe assolto Maroni & C. senza rinvio del processo a Milano». Anche stavolta l'amante... Qui Aiello sbotta: «Guardassero i magistrati le vicende sentimentali che proliferano e determinano carriere nei loro corridoi, invece di fantasticare su quelle altrui, esplorandole come fossero la Santa Inquisizione. Santa di che? Ieri una Gup coraggiosa ha tolto definitivamente il sasso di mano ai lapidatori dell' adultera».

 

ROBERTO MARONI ATTILIO FONTANA

Non c' era bisogno delle rivelazioni di Luca Palamara a Sandro Sallusti per sapere - dice Aiello - come non siano tanto i codici e la coscienza a determinare certe indagini. «Queste cose nei tribunali sono arcinote, ma il manto delle toghe copre pudicamente tutto».

 

 Ovvio che abbia ragione Matteo Salvini a dare una scossa risanatrice al sistema ormai corrotto fin nei vertici, a dispetto di tantissimi magistrati onesti ed equilibrati. Non è dall' interno che si può sperare un cambiamento tale da determinare una ripresa di fiducia nei cittadini che oggi, con una percentuale dell' 88 per cento (vedi Libero di ieri), lo ritengono inaffidabile e ingiusto.

MARIA GRAZIA PATURZO

 

PROCURE A SENSO UNICO

Sappiamo bene che per diritto divino la procura di Milano è affidata da decenni a Magistratura democratica, la corrente più di sinistra della magistratura. Ovvio che per devozione ambientale, sudditanza psicologica, non per malafede, ma per l' inerzia del gioco delle correnti togate, la giustizia abbia un occhio strabico e qualche volta inventivo specie a Milano contro gli oppositori politici.

 

PATURZO

Questo abbiamo scritto a proposito delle inchieste su Attilio Fontana, e i magistrati hanno ricorso legittimamente alla querela. Ma come si fa a non essere critici davanti a storie come queste? Si ripetono ossessivamente accuse, le ipotesi di reato, sceneggiatura, cambiando solo i nomi delle figurine tranne quella di Maroni. È l' ineluttabilità del rito ambrosiano cui il leghista ha dedicato un libro. L' uomo sa scrivere.

 

MARIA GRAZIA PATURZO

Parla benissimo della sua applicazione sociale e persino politica. Ecco cosa sostiene al capitolo 9 dal titolo «I cecchini della politica»: «Quando viene applicato in magistratura, il rito ambrosiano sconta un difetto molto grave: in linea generale non ha come risultato l' accertamento della verità, ma quello di mettere in piedi un processo sommario e violento, che porta all' inevitabile distruzione della dignità e della reputazione della persona coinvolta, alla sua condanna immediata emessa da giornali e tv, ancor prima che l' interessato riceva l' avviso di garanzia».

 

ROBERTO MARONI

Aggiunge: «Ho le spalle larghe, ho sopportato l' ingiustizia senza far casino, ma so che a tante persone innocenti questi abusi rovinano la vita. I magistrati che sbagliano dovranno essere chiamati a rispondere, prima o poi. Nell' attesa che questa politica esca dal letargo, con alcuni amici di buona volontà stiamo mettendo in cantiere iniziative interessanti ed ambiziose». Il referendum non è male. In attesa che un Parlamento sonnacchioso trovi il medesimo coraggio di Maroni nella sua dura convalescenza.

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...