bochicchio antonio conte

“NON HO MAI CAPITO CHE CAZZO FACESSE BOCHICCHIO” - NON ERA SOLO UN TRUFFATORE CHE SI PERMETTEVA DI INVESTIRE MILIONI DI EURO DI MALCAPITATI CLIENTI CHE SI FIDAVANO DI LUI, ATTORNO A BOCHICCHIO C'ERANO MOLTI SOCI BLASONATI - MALAGO’ IN UNA TELEFONATA CON ANTONIO CONTE (PREOCCUPATO PER I 30 MILIONI DI EURO INVESTITI E MAI TORNATI) SPIEGAVA CHE DEL BROKER NON SI E’ MAI FIDATO: “SPERIAMO CHE NON SUCCEDA QUALCHE CASINO”…

Alessandro Da Rold per “La Verità”

 

bochicchio

«Io non gli ho mai dato neanche un euro, manco ci penso ma innanzitutto perché io non ho mai capito che cazzo facesse in questi anni. Devo esserti sincero: non l'ho mai capito». Nell'estate del 2020, quando il nome di Massimo Bochicchio non è ancora finito sui giornali, il presidente del Coni Giovanni Malagò parla al telefono con l'ex allenatore dell'Inter Antonio Conte.

 

I due discutono di Bochicchio e degli investimenti fatti. Il mister è preoccupato per i 30 milioni di euro investiti che non sono mai tornati. Malagò, che conosce bene Bochicchio, gli ricorda che di lui non si è mai fidato. Il presidente del Coni lo ripete più volte al telefono con Conte: «Speriamo che non succede qualche casino, speriamo che non succede qualche casino». Cosa che poi, purtroppo, è invece successa.

MASSIMO BOCHICCHIO

 

Eppure Bochicchio, vittima di un incidente mortale in moto due settimane fa a Roma - a lato delle spericolate operazioni di trading con la Tiber e la Kidman - ha avuto anche una vita imprenditoriale di un certo livello, con soci importanti, ben inseriti nella classe dirigente italiana. Insomma, c'è chi aveva anche deciso di averlo in società, come amministratore o come semplice investitore.

 

Bastano un paio di visure camerali in Italia e in Inghilterra per scoprire che il trader di Capua, amante della bella vita e dei circoli di tennis romani, mentre gestiva centinaia di milioni di euro di vip e calciatori aveva anche un ruolo in società come Teleskill, Ambientina o Italiana Gestioni.

 

La prima è una delle prime realtà in Italia impegnata nell'e-learning, nata «nel concepire, progettare ed eseguire soluzioni per costruire al meglio le proprie strategie di formazione in modalità e-learning e comunicazione sulla rete Internet». A quanto risulta dalla Camera di Commercio inglese Bochicchio è uscito da Teleskill Limited solo nel marzo del 2021. Insieme con lui in società c'erano il fondatore Emanuele Pucci e anche Luciano Pucci, quest' ultimo scomparso qualche anno fa.

 

MASSIMO BOCHICCHIO

Pucci senior non è un nome qualunque nell'ambiente degli apparati di sicurezza italiani. È stato infatti più di 15 anni fa amministratore delegato di Seicos, azienda ormai scomparsa ma che nei primi anni del nuovo millennio fu pioniera nel mondo delle intercettazioni in Italia. Nata sull'asse Telecom e Finmeccanica, negli anni degli scandali Telecom-Sismi, Seicos aveva l'obiettivo di gestire con un modello centralizzato tutti i servizi di intercettazione di tutte le Procure d'Italia.

 

L'obiettivo di Finmeccanica, all'epoca, era quello di creare un fornitore unico per la sicurezza nazionale, «dal contrasto dell'immigrazione clandestina all'antiterrorismo, dalla sorveglianza delle reti informatiche e delle infrastrutture (porti e aeroporti), fino alla gestione delle intercettazioni telefoniche disposte dai magistrati», ricordano le cronache dell'epoca. Luciano Pucci era l'uomo giusto, esperto di informatica, anche lui con un passato alla Telecom e poi consulente del ministero dell'Interno e della polizia.

 

MASSIMO BOCHICCHIO E LA MOGLIE ARIANNA

Come sia finito poi socio di Bochicchio è uno dei tanti misteri che costellano la vita del broker di Capua. [...] Bochicchio non era solo un truffatore, che si permetteva di investire milioni di euro di malcapitati clienti che si fidavano di lui.

 

Era anche un manager, per di più un lungo passato in una banca d'affari come Hsbc. A parlare del suo curriculum ai magistrati, è un ex dipendente della Tiber, tale Massimino Antonio. Anche lui, come Daniele Conte fratello dell'allenatore, lavorava per Bochicchio e aveva convinto i famigliari a fare alcuni investimenti.

 

massimo bochicchio e la moglie

Il 14 ottobre spiega i motivi che lo spinsero a investire quasi 3 milioni di euro sin dal 2004: «Ci ha tranquillizzato il fatto che Bochicchio avesse lavorato dal 2006 al 2013, presso Hsbc come capo dei global markets. Originariamente sapevo che nel 2013 si fosse messo in proprio, ma di recente ho appreso che fu cacciato dalla Hsbc, ma non conosco il motivo».

 

 Lui stesso aveva incontrato più volte Bochicchio nella sede milanese della banca. E nonostante l'addio nel 2013, «Bochicchio mi aveva riferito di continuare a gestire due conti per 600 milioni in qualità di advisor della Hsbc. Non so se sia vero, ma nel 2008 ci aveva mostrato la descrizione dell'incarico che Hsbc gli aveva affidato []Me ne aveva mostrato un altro nel 2018 per tranquillizzarmi sugli investimenti».

massimo bochicchio 5

 

Anche nell'interrogatorio del luglio del 2021, poco dopo l'arresto a Giacarta, Bochicchio cercò di spiegare ai magistrati la sua attività imprenditoriale. «La Tiber nasce nel 2013 e viene registrata nel 2014, con due soggetti. Il primo è un investitore, un grande imprenditore italiano, che da 40 anni vive a Monaco, che si chiama Rodolfo Errani, era il proprietario di un'industria italiana, la Cisa. L'altro è un mio collega che si chiama Sebastiano Zampa».

 

Poi spiega: «La Tiber nasce con un unico scopo, che è quello diIo dal 1991 ho sviluppato algoritmi, sono come si chiamano data scientist, ho sviluppato algoritmi per il trading […]. Abbiamo creato un brevetto mondiale, che si chiama Algo-Genetic che è a nome Massimo Bochicchio ed ho 54 algoritmi che negli anni abbiamo utilizzato, dato in comodato d'uso alle banche [...]». Però qualcosa non deve aver funzionato.

massimo bochicchio 4bochicchioMASSIMO BOCHICCHIO E LA MOGLIE massimo bochicchioMASSIMO BOCHICCHIOmassimo bochicchio 3BOCHICCHIO 2MASSIMO BOCHICCHIO CON LA MOGLIEmassimo bochicchio 1QUEL CHE RESTA DELLA MOTO DI MASSIMO BOCHICCHIO massimo bochicchio 2IL LUOGO DELL INCIDENTE IN CUI E' MORTO MASSIMO BOCHICCHIO

Ultimi Dagoreport

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann mirja cartia dasiero theodore kyriakou

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: HA SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” CHE AL QUOTIDIANO DI CONFINDUSTRIA RICORDANO PIÙ PER I CONTENZIOSI E LE RICHIESTE DI BONUS CHE PER I RISULTATI EDITORIALI O FINANZIARI...

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”