beirut esplosione libano

“NON MI STUPIREI SE CI FOSSERO STATI OSSERVATORI DAL CIELO” – UN’ALTA FONTE INTERNAZIONALE AL "GIORNALE": “ERANO IN MOLTI A SAPERE CHE NEL PORTO DI BEIRUT C’ERANO TONNELLATE DI FERTILIZZANTE. L’EFFETTO DEVASTANTE L’HA PROVOCATO IL NITRATO D’AMMONIO, MA TENENDO CONTO DELLA SEQUENZA E DEL COLORE È STATO INNESCATO DA ALTRI ESPLOSIVI, PRESUMIBILMENTE MILITARI” – MA LA VERA BOMBA È IL COLLASSO SOCIALE E LO SPETTRO DI UNA GUERRA CIVILE

Fausto Biloslavo per “il Giornale”

a beirut si continua a scavare tra le macerie 6

 

«Non possiamo escludere che ci fosse anche del materiale bellico. Sappiamo solo che la quantità saltata in aria era ingente, ma da dove derivasse, se fosse solo il nitrato sequestrato anni fa o esplosivo di altro genere non lo possiamo dire con certezza. Tutte le ipotesi sono aperte» spiega al Giornale, un'alta fonte internazionale. Per la sensibilità dell'argomento e la posizione non possiamo rivelare il suo nome.

 

esplosione al porto di beirut 2

«Sicuramente erano in molti a sapere che nel porto di Beirut fossero immagazzinate da anni tonnellate di fertilizzante, che potevano diventare estremamente pericolose» osserva la fonte esclusiva. Dalle prime analisi delle immagini video di specialisti militari sul posto «l'effetto devastante l'ha provocato il nitrato d'ammonio, ma tenendo conto della sequenza, delle colonne di fumo e dal loro colore è stato innescato da altri esplosivi, saltati in aria, presumibilmente militari» rivela un'altra fonte del Giornale.

nitrato di ammonio nei sacchi a beirut

 

La prima versione dei fuochi d'artificio fa acqua e va chiarito il possibile «intervento maldestro di alcuni saldatori sulla porta di un magazzino, che ha preso fuoco provocando una reazione a catena». Anche l'ipotesi di materiale bellico sequestrato dall'esercito a gruppi jihadisti sunniti regge poco.

 

«Questo materiale si trovava in un'altra zona del porto non interessata dall'esplosione» spiega la fonte internazionale. Il controllo e le operazioni nella zona del disastro sono stati assunti dal ministro della Difesa, Zeina Adra, una donna che è pure vice primo ministro. Unifil, la missione dei caschi blu nel Sud del Libano, comandata dal generale italiano Stefano Del Col, che da decenni fa da cuscinetto fra Israele e il partito armato filo iraniano Hezbollah, ha messo a disposizione il proprio personale.

 

STEFANO DEL COL 1

Sia reparti del genio per rimuovere la macerie, sia esperti di esplosivi, tutti italiani. In particolare, se la Difesa libanese sarà d'accordo, si sta preparando a intervenire un'unità speciale, il «Weapons intelligence team». Esperti di esplosivi, che si sono fatti le ossa in Afghanistan analizzando nei minimi dettagli i risultati delle trappole minate e degli attacchi suicidi per risalire alla «mano» che ha confezionato le bombe.

 

ferito a beirut

«A Beirut potrebbero scoprire cosa sia realmente accaduto e trovare preziosi indizi sulle cause dell'esplosione e sul materiale saltato in aria» spiega una fonte militare italiana. Però i francesi sono già pronti. Le forze armate israeliane hanno ufficialmente smentito qualsiasi coinvolgimento. «Però non mi stupirei se ci fossero stati osservatori dal cielo» il giorno dell'esplosione, spiega la fonte internazionale.

 

netanyahu

Il 27 luglio la tensione sulla blue line, la linea non ufficiale di confine fra Israele e Libano, si è impennata attorno alle fattorie di Sheeba. Gli israeliani si sono scontrati con gli Hezbollah scambiandosi reciproche accuse. «Subito dopo le violazioni di Tel Aviv dello spazio aereo libanese sono aumentate da 6-7 al giorno al numero folle di 50-60» rivela la fonte. Uno degli effetti dell'esplosione di Beirut è stato il rinvio del verdetto del tribunale dell'Onu sull'omicidio del premier Rafik Hariri fatto saltare in aria nel 2005.

 

libano, base di hezbollah

«La tempistica del disastro è sospetta? Ni - risponde la fonte internazionale - C'erano altri sistemi meno cruenti al posto di radere al suolo una città». Il vero problema «è il collasso economico. I giovani in piazza chiedono riforme, che sono la condizione posta anche dal Fondo monetario internazionale per ingenti prestiti che salvino il paese dei cedri». Lo spettro della guerra civile o di un nuovo conflitto con Israele è dietro l'angolo.

 

veicoli israeliani in fiamme dopo l attacco di hezbollah

«Fino a poco tempo fa temevo che la proteste di piazza si trasformassero in rivolta armata - sottolinea la fonte internazionale - Per non parlare della possibile recrudescenza della tensione lungo la blue line. Ai problemi economici, politici e sociali del paese si è aggiunta la devastante esplosione. Il colpo è tale che, per assurdo, il pericolo immediato di una guerra si allontana, ma per il Libano sarà inevitabile la resa dei conti».

cadavere portato via dopo l'esplosione a beiruta beirut si continua a scavare tra le macerie 2scontri hezbollah israele colpi di mortaiobambino salvato dopo l'esplosione di beirut 1beirut il giorno dopo l'esplosione 6STEFANO DEL COLbeirut distruzione dopo l esplosione

 

scontri hezbollah israele beirut il giorno dopo l'esplosione 4beirut il giorno dopo l'esplosione 3beirut il giorno dopo l'esplosione 5feriti a beirut 3feriti tirati fuori dalle macerie a beirut feriti a beirut 2beirut distruzione dopo l esplosionebambino salvato dopo l'esplosione di beiruta beirut si continua a scavare tra le macerie 4a beirut si continua a scavare tra le macerie 14il presidente libanese michel aoun consiglio di difesa libano esplosione al porto di beirut 7esplosione al porto di beirut 3feriti dopo l'esplosione al porto di beirutpalazzi distrutti dall'esplosione al porto di beirutesplosione al porto di beirut 4esplosione al porto di beirut 5esplosione al porto di beirut. 6esplosione al porto di beirutbeirut distrutta a beirut si continua a scavare tra le macerie 7esplosione al porto di beirut 9un uomo ferito a beirut dopo l'esplosinoe esplosione al porto di beirut 8esplosione al porto di beirut 13feriti a beirut esplosione al porto di beirut 12esplosione al porto di beirut 10esplosione al porto di beirut 11beirut il giorno dopo l'esplosioneLIBANO - ESPLOSIONE A BEIRUTLIBANO - ESPLOSIONE A BEIRUTLIBANO - ESPLOSIONE A BEIRUTesplosione a beirut il deposito esploso a beirut a beirut si continua a scavare tra le macerie 9a beirut si continua a scavare tra le macerie 8a beirut si continua a scavare tra le macerie 16nave carbonizzata al porto di beirut

 

porto di beiruta beirut si continua a scavare tra le macerie 17a beirut si continua a scavare tra le macerie 15a beirut si continua a scavare tra le macerie 11a beirut si continua a scavare tra le macerie 10a beirut si continua a scavare tra le macerie 12a beirut si continua a scavare tra le macerie 13

Ultimi Dagoreport

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?