emo gruppioni e la figlia

“I NOSTRI VICINI NON HANNO UMANITÀ” – LA STORIA DI EMO GRUPPIONI, 83ENNE DISABILE CHE NON RIESCE AD USCIRE DI CASA PERCHÉ I VICINI NON VOGLIONO INSTALLARE UN ASCENSORE NEL PALAZZO – LA FIGLIA AVEVA PROVATO A CONVINCERLI DICENDO CHE GRAZIE AL SUPERBONUS 110% AVREBBERO POTUTO INSTALLARE L’ASCENSORE GRATUITAMENTE, MA NON HANNO VOLUTO ASCOLTARLA – LA VICENDA VA AVANTI DAL 2006, QUANDO IL CONDOMINIO CONCESSE L’AUTORIZZAZIONE, MA L’INTERVENTO SAREBBE COSTATO 100MILA EURO…

Alessandra Testa per www.corriere.it

emo gruppioni e la figlia

 

 

Emo Gruppioni recita un rosario al giorno. Ed è con la corona in mano che lo troviamo quando varchiamo la soglia della sua abitazione, che si trova al terzo piano di un immobile popolare del quartiere Borgo Panigale, zona ponente di Bologna. 

 

Emo — 83 anni e una pesante disabilità motoria —, da 15 è perseguitato da un dramma personale: non riesce a convincere gli inquilini del palazzo ad installare un ascensore, che gli permetterebbe di uscire. Per cui vive barricato in casa.

la casa di emo gruppioni

 

Il Superbonus

Tramite la figlia Elisa le ha provate tutte e anche ora, che grazie al Superbonus 110% avrebbe potuto inserire gratuitamente l’agognato intervento all’interno dei lavori di riqualificazione energetica dell’edificio, tutto sembra comunque congiurare. 

 

Un condòmino — uno solo — ha impugnato la delibera votata dalla maggioranza dell’assemblea per installare finalmente l’ascensore nel palazzo; per cui l’intervento, che si doveva concludere in teoria entro fino 2021, rischia di nuovo saltare, lasciando Emo ancora una volta chiuso in casa. «Evidentemente valgo troppo poco», dice lui con rassegnazione. 

 

ecobonus ristrutturazioni

Moglie e figlia provano a difenderlo dalla macchina fotografica. Sono persone schive, non vogliono apparire, ma questa volta l’ingiustizia che sentono è troppo anche per loro. «I nostri vicini non hanno umanità», dicono. «Il mio più grande desiderio è andare il più spesso possibile al cimitero per portare almeno un fiore alle mie sorelle», si lascia scappare Emo.

 

Il Covid

La pandemia ha duramente colpito la famiglia Gruppioni ed Emo, a causa del virus, ha perso le due sorelle maggiori, Egle ed Edda, anche loro ultraottantenni. Ed è proprio per Edda ed Egle, che non vedeva dal 2019 e che non è riuscito neanche a salutare quando sono mancate, che Emo vorrebbe veder installata la piattaforma elevatrice. 

 

sedia a rotelle 3

«Non ci vedevamo da prima del Covid — svela — perché anche per loro, che non avevano i miei problemi di deambulazione, era faticoso venirmi a trovare a casa e raggiungermi fin quassù al terzo piano». Emo parla delle sorelle e intanto scorrono le immagini di un televisore acceso. 

 

«Visto che non riuscivamo a vederci proprio a causa delle difficoltà a salire tre rampe di scale — ricorda — ci scambiavano foto via cellulare ma, non avendo dimestichezza con la tecnologia, non siamo mai riusciti a metterci in collegamento in videochiamata».

sedia a rotelle 2

 

L’ictus

La figlia Elisa, 47 anni, biologa al Policlinico Sant’Orsola, sorride ma cerca di proteggere il padre. Sente la responsabilità per lui da quando, quarant’anni fa, è stato colpito dall’ictus che gli ha cambiato per sempre la vita. Era una bambina di appena 8 anni. Emo era un carpentiere meccanico che, per ironia della sorte, installava gru. La moglie una casalinga. Persone semplici. 

 

sedia a rotelle 1

«Si sono sacrificati molto per farmi studiare — riconosce Elisa — e ora tocca a me. Mio padre non può uscire solo per le visite mediche, prelevato dalla pubblica assistenza in ambulanza. Deve poter uscire anche solo spinto da noi in carrozzina». Vedere il cielo, sentirsi vivo. Però questa vicenda non gli fa bene ed è agitato.

 

 La telenovela per riuscire ad installare l’ascensore va avanti da tempo: dal 2006, quando la famiglia interpellò il Caad, il Centro provinciale per l’adattamento dell’ambiente domestico del Comune, per vagliarne la fattibilità. Il condominio concesse l’autorizzazione, ma i costi erano eccessivi: «Per noi — spiega Elisa — 100 mila euro da soli erano davvero troppi». 

 

assistenza disabili 5

Quegli euro, però, adesso arriverebbero col superbonus e non peserebbero sul condominio. Chi ha impugnato la delibera, infatti, ha portato motivazioni statiche non economiche. Per ora dalla parte di Emo c’è un solo Confabitare, l’associazione nazionale dei proprietari immobiliari che denuncia una vicenda che, probabilmente, solo un contenzioso legale potrà sbloccare.

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?