lilli gruber gennaro sangiuliano maria rosaria boccia

“PUO' UN UOMO INCAPACE DI GESTIRE LE SUE PULSIONI SESSUALI ED EMOTIVE, SVOLGERE ADEGUATAMENTE IL RUOLO DI MINISTRO?” – LILLI GRUBER LAPIDARIA SUL CASO SANGIULIANO-BOCCIA: “ABBIAMO TOCCATO NUOVE VETTE DI INADEGUATEZZA ISTITUZIONALE E SPREZZO DEL RIDICOLO. IL DISPERATO TENTATIVO DI DERUBRICARE LA VICENDA A UNA DEBOLEZZA SENTIMENTALE PRIVATA, E? PATETICO E DESOLANTE. IL TEMA È E RESTA SQUISITAMENTE POLITICO. ABBIAMO SENTITO GIORGIA MELONI RIPETERE CHE CON QUESTA DESTRA AL GOVERNO SAREBBE FINALMENTE ARRIVATO IL TEMPO DEL MERITO. ABBIAMO PASSATO DUE ANNI A DISCUTERE DI COGNATI MINISTRI, SORELLE A CAPO DEL PARTITO, AMICI ALLA GUIDA DI ENTI, ORA ANCHE AMANTI DEL MINISTRO...”

chi ha incastrato sangiuliano – murale sul caso boccia genny

Cara Lilli, e di Giorgia Meloni la responsabilita oggettiva di aver scelto, ed elevato a ruolo di ministro della Cultura Sangiuliano,

Mauro Chiostri

 

Cara Lilli, cosa pensa dell’intervista -confessione del ministro Sangiuliano al Tg1 sul caso Boccia?

Isabella Panzeri

 

Cari lettori, il rapporto fra sesso e potere e un tema sempre attuale soprattutto nella politica-spettacolo di oggi [...] Con il caso del ministro Sangiuliano e di Maria Rosaria Boccia – un fogliettone di tarda estate che neanche il piu ottimista dei direttori di giornali avrebbe osato immaginare - abbiamo pero toccato nuove vette di inadeguatezza istituzionale e sprezzo del ridicolo.

 

lilli gruber

L’immagine del ministro che in lacrime al Tg1 confessa la relazione extraconiugale, si scusa con la moglie, mostra l’estratto conto e intima all’ex amante di non divulgare i contenuti della loro chat, e un punto di non ritorno drammatico anche per un gaffeur abituale come il ministro «Genny- Delon» (copyright come sempre brillante di Dagospia). Il disperato tentativo di derubricare tutta la vicenda a una debolezza sentimentale privata, puntando sull’empatia del pover uomo fedifrago e pentito, come nella miglior tradizione dello sceneggiato italiota, e patetico e desolante.

 

Zorro Fiamma e carne - POSTER BY MACONDO

Il tema – e sembra assurdo doverlo ribadire – e e resta squisitamente politico, sotto tutti gli aspetti. Puo un uomo evidentemente incapace di gestire le sue pulsioni sessuali ed emotive, svolgere adeguatamente un ruolo importante come quello di ministro della Cultura, stipendiato con i soldi delle tasse degli italiani? Puo essere l’intero governo cosi sotto ricatto  per giorni, in attesa delle nuove rivelazioni sui social della dottoressa Boccia? Puo la stessa presidente del Consiglio perdere ore setacciando gli scontrini di Sangiuliano, verificando le versioni della fantomatica consulenza avviata e poi bloccata, incrociando date, alberghi ed eventi?

 

gennaro sangiuliano giorgia meloni

Puo, infine, la nostra “Nazione” esporsi a questa figuraccia internazionale, visto che in ballo c’e un evento importante come il G7 della cultura? [...]

 

Il ministro e Sangiuliano, non Maria Rosaria Boccia. L’uomo di potere e Sangiuliano. Si puo discutere sulla condotta della sua ex amante che registra conversazioni e filma di nascosto gli incontri, e giusto appurare quali fossero le sue reali competenze in ambito culturale, ma tutto cio non fa che aggravare la posizione del ministro. E Sangiuliano che, forte del suo ruolo politico e istituzionale, coinvolge la sua amante in situazioni pubbliche, promette incarichi, si attiva per lei. E poi, come un adolescente un po’ tonto e molto instabile, si lascia travolgere fino a chiedere – piangendo - l’indulgenza degli altri.

 

Maria Rosaria Boccia GENNARO SANGIULIANO GIUSEPPE CRUCIANI

Quando ha formato il suo governo, il 22 ottobre 2022, Giorgia Meloni ha scelto lui come ministro, non Boccia. E lui che deve rispondere ai cittadini del suo comportamento, non lei.

 

A proposito di Meloni: l’abbiamo sentita dire e ripetere che con questa destra al governo sarebbe finalmente arrivato il tempo del merito, contro il famigerato “amichettismo” di sinistra. Abbiamo passato due anni a discutere di cognati ministri, sorelle a capo del partito, amici alla guida di enti e fondazioni importanti, sodali di militanza difesi anche se indagati per reati gravi, ora anche amanti del ministro proposte come consulenti. Aspettiamo con fiducia la fine del rodaggio: la Nazione lo meriterebbe.

LE DIMISSIONI DI GENNARO SANGIULIANO - VIGNETTA BY VUKIC MARIA ROSARIA BOCCIA, GIORGIA MELONI E GENNARO SANGIULIANO - VIGNETTA BY MACONDO

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…