suicidio

“SAREBBE STATO TRAVOLTO DAI DEBITI DEL RISTORANTE” - PARLA IL FRATELLO DELL’IMPRENDITORE DI 44 ANNI SUICIDATOSI A FIRENZE: “IL PROBLEMA È L'INCERTEZZA DEL FUTURO: SI PARLAVA DI UNA NUOVA CHIUSURA, DI UN NUOVO LOCKDOWN, È QUESTO CHE HA RESO MIO FRATELLO FRAGILE” - L’UOMO NON HA LASCIATO ALCUN BIGLIETTO DI SPIEGAZIONE

Maria Vittoria Giannotti per “la Stampa”

 

SUICIDI

Da mesi, ogni giorno, attendeva sulla porta che i clienti tornassero a sedersi ai tavoli della sua trattoria, a due passi da piazza Santa Croce, nel centro di Firenze. E da mesi, ogni notte, non riusciva a prendere sonno pensando alle rate del mutuo da pagare e a un futuro senza più certezze. È per questo che Luca, un ristoratore fiorentino di 44 anni, ha deciso di togliersi la vita. Per farlo, ha scelto la sua trattoria e la desolazione di un sabato pomeriggio d'estate, in una Firenze caldissima, deserta e surreale. Ha aspettato che i dipendenti fossero usciti, salutandoli, come se niente fosse. Sono stati loro a trovarlo, poche ore dopo, e a dare l'allarme.

 

L'imprenditore non ha lasciato alcun biglietto di spiegazione. Ma il suo gesto scuote profondamente la città. E non solo perché l'imprenditore era molto conosciuto e apprezzato, ma anche perché la sua scelta senza ritorno incarna in modo drammatico la disperazione di tanti esercenti del centro storico fiorentino che, negli ultimi mesi, si sono trovati a vivere una crisi senza precedenti. Con la pandemia, le piazze e le strade cittadine si sono improvvisamente svuotate: gli eserciti di turisti si sono volatilizzati.

suicidi 7

 

E nelle sere d'estate i fiorentini, per andare fuori a cena, hanno preso d'assalto i tanti ristoranti in campagna e nelle colline circostanti, lasciando il centro deserto. «Come tutte le città d'arte, Firenze - spiega Aldo Cursano, presidente della Fipe Toscana e vicario della Federazione nazionale che raccoglie i pubblici esercizi - ha pagato uno scotto altissimo alla crisi determinata dall'epidemia del Coronavirus: secondo un monitoraggio del nostro centro studi, dall'inizio del lockdown, i locali del centro storico cittadino hanno perso 6 milioni al giorno. Il totale è da capogiro: più di un miliardo».

 

Una stima che, proiettata su uno scenario nazionale, arriva a 60 miliardi. Luca, come tanti, si era trovato a fare i conti con questa realtà. Da anni, insieme al fratello, portava avanti con orgoglio e passione l'attività del suo ristorante: una trattoria con cucina tipica toscana in una delle strade più battute dai turisti di tutto il mondo, a una manciata di metri dalla chiesa di Santa Croce. I suoi sforzi erano ripagati dagli incassi e dalle recensioni positive dei clienti che apprezzavano la bontà della cucina e la gentilezza del personale. Le cose, insomma, erano sempre andate piuttosto bene.

 

suicidi 11

Tanto che lo scorso anno il ristoratore aveva deciso di intraprendere un investimento importante per garantire lo sviluppo della sua attività, diventando proprietario del fondo. Poi il virus ha cambiato le carte in tavola e il futuro, all'improvviso, è diventato un luogo popolato da incubi. Nei mesi più duri, il ristoratore aveva sospeso, anche se parzialmente, le rate del mutuo, ma a settembre avrebbe dovuto ricominciare a fare fronte in toto all'impegno. Chi lo conosceva bene, sostiene che dietro i silenzi degli ultimi tempi, c'era la paura di non farcela.

 

Ma nessuno immaginava che sarebbe arrivato a tanto: era attaccatissimo alla famiglia e ai figli, ancora piccoli. «Il problema - ha spiegato ieri il fratello Marco all'emittente Italia 7 - non era pagare i debiti perché, quando uno fa un investimento e cerca di ampliare l'azienda e di stare meglio, non è questo il problema. Il problema è l'incertezza del futuro: non davano la certezza, si parlava di una nuova chiusura, di un nuovo lockdown, è questo che ha reso mio fratello fragile». Tocca a Marco scavare nel tormento vissuto dal fratello negli ultimi tempi.

suicidi 5

 

«L'azienda era sanissima, un mese e mezzo prima del lockdown aveva acquistato il fondo con un leasing aziendale. Da quarant' anni si era abituati a pagare tutti, a pagare i debiti, a essere regolari, ma se poi ti dicono "chiudete prendete un prestito e cavatevela da soli", bene, questa cosa ha tormentato, ha reso fragile una persona che non era abituata a fare i debiti». Tutta la città, ora, si stringe intorno alla famiglia di Luca. Anche il sindaco Dario Nardella ha voluto testimoniare la sua vicinanza. E Firenze prova a immaginare soluzioni per tornare a far vivere un centro che, all'improvviso, non è più lo stesso.

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO