bar coronavirus

“SIAMO DI FRONTE A UN GIALLO MASCHERATO DI ARANCIONE” – I BAR RIMANGONO FREGATI: AL CHIUSO NON SI POTRÀ COMUNQUE CONSUMARE AL BANCO, COME INVECE SI POTEVA FARE CON LE NORME PRECEDENTI SULLA ZONA GIALLA – LE ASSOCIAZIONI: “RIAPERTURE? IN REALTÀ PER I BAR C’È UN INASPRIMENTO DELLE RESTRIZIONI”

Daniela Uva per “il Giornale”

 

coronavirus bar

Dopo i ristoratori, gli operatori dello spettacolo e quelli del turismo, adesso è il turno dei baristi. A poche ore dalle tanto attese riaperture anche loro sono sul piede di guerra. Il dito è puntato contro il nuovo decreto che, in zona gialla, favorisce soltanto i locali che abbiano spazi all'aperto. Non solo la consumazione al tavolo è consentita soltanto all'aperto ma anche il caffè potrà essere consumato al bancone soltanto se en plein air.

 

coronavirus fase due bar riaprono a milano 2

Una circostanza, quest' ultima, chiarita dopo ore di dubbi sulla circolare del ministero dell'Interno, che aveva messo le mani avanti parlando di documento non definitivo. Ma con le aperture al pubblico imminenti, questa ulteriore confusione ha contribuito ad alimentare il panico e la rabbia fra gli addetti al settore.

 

«È inaccettabile che nel decreto Riaperture non sia prevista la consumazione al banco per le attività di ristorazione artigiana, così come per i bar - spiega Andrea Rotondo, presidente di Confartigianato Roma-. C'è stata e resta una mancanza di chiarezza in materia, affidata solo a una precisazione di una circolare del Gabinetto del ministero dell'Interno, ma soprattutto l'ulteriore danno arrecato all'intero settore, che per il mese di maggio ammonterà solo su Roma a 13 milioni di euro».

 

coronavirus bar

Prosegue il rappresentante della categoria: «Sfugge il motivo per cui il ritorno in zona gialla non preveda il ritorno alle norme precedentemente previste per tale colorazione, con la possibilità di consumo al bancone e sul posto, nel pieno rispetto delle norme di sicurezza sanitaria alle quali le imprese si sono diligentemente adeguate e hanno investito da tempo».

 

coronavirus fase due bar riaprono a milano 8

I baristi, già penalizzati dall'impossibilità di paure in mancanza di uno spazio aperto, si sentono ancora di più messi in difficoltà da una regola che di fatto inibisce parte del loro lavoro. Anche perché il divieto di consumare al banco impedirà a chiunque non abbia un dehors di servire i propri clienti. C'è un aperto in particolare che i baristi non accettano: le precedenti norme sulla zona gialla consentivano la consumazione al banco. Il nuovo decreto si profila quindi come una regressione.

 

«Siamo di fronte a un giallo mascherato di arancione, un passo indietro rispetto a marzo quando in zona gialla era possibile consumare al banco», sottolinea Claudio Pica, presidente di Fiepet-Confesercenti Roma e Lazio. Di qui la proposta: «Chiedo agli esercenti che non venga applicato il pagamento del servizio al tavolo come segno di protesta civile nei confronti di una norma che ci penalizza».

coronavirus fase due bar riaprono a milano 18

 

Il decreto riaperture ha «un nome fuorviante, visto che il provvedimento, per i bar, si traduce in realtà in un inasprimento delle restrizioni». Di fatto, da oggi, per le imprese senza posti all'esterno si profila una sorta di zona arancione, con l'impossibilità di far entrare i clienti anche solo per consumare al banco.

 

Insomma, a poche ore dall'entrata in vigore del nuovo decreto a dominare sono tensione e pessimismo, anche in vista dell'imminente stagione turistica.

 

coronavirus fase due bar riaprono a milano 10

«Ci sentiamo presi in giro - conclude Pica -. Ci era stato detto che si riapriva prima, ma la realtà è ben diversa. E se prima per i bar si profilava, dopo il 30 aprile, la possibilità di tornare a lavorare almeno in zona gialla, permettendo ai clienti di consumare all'interno dei locali, ora con il decreto riaperture, paradossalmente, si resterà chiusi un altro mese.

 

E non ci si illuda che il permesso di utilizzare gli spazi esterni anche a cena cambi le cose: poco più di 100mila imprese - su oltre 360mila della somministrazione - dispongono di un dehor, la cui capienza è comunque limitata e ulteriormente ridotta dal tetto massimo di quattro persone per tavolo».

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni donald trump al sisi

FLASH! - LA BOCCIATURA DEL PONTE SULLO STRETTO DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI HA FATTO SALTARE I NERVI NON SOLO A SALVINI MA SOPRATTUTTO ALLA MELONA – LA PREMIER, CHE SI ERA SPESA MOLTO IN EUROPA PER LA REALIZZAZIONE DEL PONTE, SI È TALMENTE INCAZZATA (“E’ L’ENNESIMO ATTO DI INVASIONE DE GIUDICI SULLE SCELTE DEL GOVERNO”) CHE HA CANCELLATO IL VIAGGIO AL CAIRO DI SABATO PER L’INAUGURAZIONE DEL MUSEO GEM - ALLA NOTIZIA CHE AL POSTO DELLA STATISTA, SBARCA IL FARAONE GIULI, ANCHE AL SISI NON L’HA PRESA PER NIENTE BENE…

giorgia meloni giampaolo rossi antonino monteleone laura tecce antonio preziosi monica giandotti pierluigi diaco

PRIMA O POI, AFFONDE-RAI! - MENTRE IN CDA SI TRASTULLANO SUGLI ASCOLTI DECLINANTI DI “TG2 POST”, SI CHIUDONO GLI OCCHI SULLO STATO ALLA DERIVA DI RAI2 E DI RAI3 - UN DISASTRO CHE NON VIENE DAL CIELO. LA TRASFORMAZIONE DELLA PRODUZIONE DEI PROGRAMMI DALLE TRE RETI A DIECI DIREZIONI IN BASE AL "GENERE" (INTRATTENIMENTO, INFORMAZIONE, FICTION, ECC.), AVVIATA DA FUORTES NEL 2021 MA IMPLEMENTATA DALL’AD GIAMPAOLO ROSSI (CON LA NOMINA DELLA DIREZIONE DEL "COORDINAMENTO GENERI" AFFIDATA A STEFANO COLETTA), HA PORTATO ALLA PERDITA DI IDENTITÀ DI RAI2 E DI RAI3 MA ANCHE AL TRACOLLO DEGLI ASCOLTI (E DELLE PUBBLICITÀ) - LO SCIAGURATO SPACCHETTAMENTO HA PORTATO A UNA CENTRALIZZAZIONE DECISIONALE NELLE MANI DI ROSSI E A UN DOVIZIOSO AUMENTO DI POLTRONE E DI VICE-POLTRONE, CHE HA FATTO LA GIOIA DEI NUOVI ARRIVATI AL POTERE DI PALAZZO CHIGI - PURTROPPO IL SERVILISMO DI UNA RAI SOTTO IL TALLONE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI NON PAGA. LE TRASMISSIONI CHE DOPO UNA MANCIATA DI PUNTATE FINISCONO NEL CESTINO ORMAI NON SI CONTANO PIÙ. TANTO CHE I DUE CANALI SONO STATI RIBATTEZZATI ‘’RAI2%’’ E ‘’RAI3%’’...

fabio pinelli soldi csm

DAGOREPORT – ALTRO CHE SPENDING REVIEW AL CSM TARGATO FABIO PINELLI – IL VICEPRESIDENTE DI NOMINA LEGHISTA SEMBRA MOLTO MENO ATTENTO DEL PREDECESSORE NELLA GESTIONE DELLE SUE SPESE DI RAPPRESENTANZA – SE NEL 2022, QUANDO ERA IN CARICA DAVID ERMINI, ERANO STATE SBORSATI APPENA 4.182 EURO SU UN BUDGET TOTALE DI 30 MILA, CON L’ARRIVO DI PINELLI NEL 2023 LE SPESE DI RAPPRESENTANZA PER TRASFERTE E CONVIVI SONO LIEVITATE A 19.972 EURO. E NEL 2024 IL PLAFOND DISPONIBILE È STATO INNALZATO A 50 MILA EURO. E PER LEGGE IL VICEPRESIDENTE DEL CSM NON DEVE DETTAGLIARE LE PROPRIE NOTE SPESE DI RAPPRESENTANZA...

giovambattista giovanbattista fazzolari vitti

FLASH – ROMA VINCE SEMPRE: IL SOTTOSEGRETARIO FAZZOLARI, DA SEMPRE RISERVATISSIMO E RESTÌO A FREQUENTARE I SALOTTI, ORA VIENE PIZZICATO DA DAGOSPIA NEL “SALOTTO” DI PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA, SPAPARANZATO AI TAVOLI DI “VITTI”, DOVE POLITICI, GIORNALISTI E POTENTONI AMANO ATTOVAGLIARSI (DENIS VERDINI FACEVA LE RIUNIONI LI' E CLAUDIO LOTITO AMA GOZZOVIGLIARE DA QUELLE PARTI, SPILUCCANDO NEI PIATTI ALTRUI) – ANCHE “FAZZO” È ENTRATO NELLA ROMANELLA POLITICA DE “FAMOSE DU’ SPAGHI”: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO CHIACCHIERA CON UN CANUTO SIGNORE DI CUI VORREMMO TANTO CONOSCERE L’IDENTITÀ. I DAGO-LETTORI POSSONO SBIZZARIRSI: HANNO QUALCHE SUGGERIMENTO PER NOI?

giampaolo rossi rai report sigfrido ranucci giovanbattista fazzolari francesco lollobrigida filini

DAGOREPORT – RAI DELLE MIE BRAME: CHIAMATO A RAPPORTO L'AD GIAMPAOLO ROSSI ALLA CAMERA DEI DEPUTATI DOVE SI E' TROVATO DAVANTI, COL DITO ACCUSATORIO, I PLENIPOTENZIARI RAI DEI TRE PARTITI DI MAGGIORANZA: GASPARRI (FI), MORELLI (LEGA) E FILINI (FDI) CHE, IN CORO, GLI HANNO COMANDATO DI TELE-RAFFORZARE LA LINEA DEL GOVERNO - IL PIÙ DURO È STATO IL SOTTOPANZA DI FAZZOLARI. FILINI SPRIZZAVA FIELE PER L’INCHIESTA DI “REPORT” SUI FINANZIAMENTI DI LOLLOBRIGIDA ALLA SAGRA DEL FUNGO PORCINO - ROSSI, DELLE LORO LAMENTELE, SE NE FOTTE: QUANDO VUOLE, IL FILOSOFO CHE SPIEGAVA TOLKIEN A GIORGIA NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO, PRENDE IL TELEFONINO E PARLA DIRETTAMENTE CON LA PREMIER MELONI... - VIDEO