stefano lorenzetto filippo facci coca mariani vino vin

“STEFANO LORENZETTO, DA INCREDULO CATTOLICONE VERONESE, NON PUÒ ACCETTARE CHE PERSINO DEI PAPI, QUANDO LA COCAINA ERA LECITA, NE ASSUMEVANO CON ENTUSIASMO” - FILIPPO FACCI SCRIVE A DAGOSPIA: “NON PERCHÉ FOSSERO ‘TOSSICODIPENDENTI’ MA PERCHÉ ERA CONSIDERATA UNA SOSTANZA MIRACOLOSA. STO PARLANDO DI UN TEMPO IN CUI ERA POSSIBILE ENTRARE IN UNA FARMACIA E CHIEDERE DELLA COCAINA DA INALARE, MASTICARE, SCIOGLIERE IN BOCCA, FUMARE, IN UNGUENTO, IN SUPPOSTE E SOPRATTUTTO IN BEVANDE COME IL ‘COCA WINE’ DELLA METCALF…” - LA REPLICA DI LORENZETTO

Lettera di Filippo Facci a Dagospia

 

filippo facci

Caro Dago, devo contraddire quanto scritto (e da te ripreso) a opera dello scandalizzato Stefano Lorenzetto che, da incredulo cattolicone veronese, non può accettare che persino dei papi, quando la cocaina era lecita, ne assumevano con entusiasmo non perché fossero «tossicodipendenti», come non ho mai scritto, ma perché era considerata una sostanza miracolosa che, al pari della morfina, della mescalina, della caffeina e dell’alcol sono state considerate legali o illegali a seconda del periodo storico.

 

Sto parlando di un tempo, nel caso, in cui era possibile entrare in una farmacia e chiedere della cocaina da inalare, masticare, sciogliere in bocca,  fumare, in unguento, in supposte e soprattutto in bevande come il Coca Wine della Metcalf ma, su tutti, il Vin Mariani che peraltro ispirò, priva di alcol, la formula originale della Coca Cola.

 

Papa Leone XIII, golosissimo di Vin Mariani, insignì il suo creatore Angelo Mariani di una medaglia d’oro. Parliamo di un Papa che campò quasi cent’anni e che fece encicliche fondamentali, e che ne assumeva circa tre bicchieri al giorno (175 milligranmmi) corrispondenti a due o tre «strisce» di cocaina moderna mediamente tagliata. Poi la cocaina fu proibita, e tutto cambiò, accadde in un periodo in cui negli Usa del resto proibirono anche gli alcolici. Sul tema ho accumulato negli anni una documentazione impressionante per la mia vecchia idea di scriverci un libro.

 

LA REPLICA DI LORENZETTO:

Caro Dago,

STEFANO LORENZETTO

avendo Filippo Facci «accumulato negli anni una documentazione impressionante» per la sua «vecchia idea di scriverci un libro», come ti ha specificato lamentandosi di un mio rilievo, restiamo tutti in attesa che egli produca le prove, con relative fonti, attestanti l’assunzione di cocaina da parte di Pio X e Leone XIII, come ha asserito su Libero  il 12 luglio 2023, ma anche il 23 luglio 2021: due anni per renderle note mi paiono bastevoli.

 

Osservo, di passata, che Facci non riesce a emendarsi dalla meschina abitudine di classificare le persone sulla base dei suoi stereotipi mentali, nonostante la recente disavventura professionale occorsagli nel caso La Russa.

 

estimatori vin mariani

Nell’inconsistente lettera di precisazione che ti ha inviato mi qualifica come «incredulo cattolicone veronese», un ossimoro davvero spassoso quello religioso (ma debbo ritenere che vada intesa come disonorevole anche la qualifica geografica), in parte già utilizzato da Facci lo scorso 24 maggio, quando, per citare su Libero un mio dialogo con Silvio Garattini, aveva scritto che il farmacologo era stato «intervistato da un cronista cattolicone».

 

Mi chiedo se questo Facci sia lo stesso Facci che nel febbraio 2008 impetrò dal «cattolicone» (o forse dal «veronese») un intervento su Bernardo Caprotti, presidente dell’Esselunga, per capire come fosse andato un colloquio di lavoro sostenuto dal fratello, desideroso di essere assunto come buyer. La richiesta fu da me prontamente esaudita, anche se poi non ebbi più notizie circa l’esito della segnalazione.

 

Comunque, se fossi direttore di un giornale, e grazie a Dio non lo sono (ops, ho nominato Dio invano), un contratto glielo farei, visto che ha dichiarato di averne pressante bisogno.

Un cordiale saluto.

Stefano Lorenzetto

 

 

ESTRATTO DA “PULCI DI NOTTE” DI STEFANO LORENZETTO -  DA “ANTEPRIMA. LA SPREMUTA DEI GIORNALI DI GIORGIO DELL’ARTI", E PUBBLICATO DA “ITALIA OGGI”

(http://www.stefanolorenzetto.it/telex.htm)

 

STEFANO LORENZETTO

«Nelle università si studia “L’interpretazione dei sogni”, che Freud scrisse con in corpo 5 grammi di cocaina quotidiani, e oggi la prendono atleti, piloti d’aereo, affaristi di Borsa, e la presero scienziati, e papi come Pio X e Leone XIII e molti sovrani europei». Lo scrive Filippo Facci sulla prima pagina di Libero, e tanto basta ad Anteprima per ricavarci il Clamoroso in apertura della «spremuta dei giornali»: «Pio X e Leone XIII fecero uso di cocaina (Facci, Libero)».

 

Ma di clamoroso c’è ben poco, trattandosi di una rimasticatura di ciò che apparve due anni fa, sempre a luglio (precisamente il 23), sempre su Libero, sempre in prima pagina e sempre a firma di Facci. Siamo invece in grado di aggiungere un dettaglio questo sì clamoroso: nella lista dei presunti cocainomani manca Benedetto XV. Sono infatti tre i pontefici citati come involontari testimonial dalla Maison Coca Mariani 1863 per aver attribuito una medaglia d’oro «al Sig. Mariani in riconoscimento dei benefici del Vin Mariani».

 

vin mariani e benedetto xv

Altri documenti storici? Alcune inserzioni pubblicitarie apparse sui giornali dell’epoca e una lettera indirizzata a «Monsieur Mariani», peraltro priva di data, su carta intestata della Segreteria di Stato di Sua Santità, in cui il cardinale Pietro Gasparri si limita a riferire asetticamente, a nome di Benedetto XV: «Il Santo Padre augura che le saluti indebolite trovino sempre nelle proprietà del tonico della vostra casa un principio di vigore e forza».

 

E invia al destinatario e alla sua famiglia la consueta benedizione apostolica. In altre parole, Gasparri adottò lo schema formale con cui la Santa Sede ancor oggi risponde a chiunque invii omaggi o messaggi, indirizzandoli al Successore di Pietro. Da questo a dedurre che i papi fossero cocainomani ce ne corre. Facci si ostina a spacciare per droga il famoso Vin Mariani, una bevanda tonica ottenuta da foglie di coca importate dal Perú e lasciate macerare nel Bordeaux, messa a punto nel 1863 dal chimico Angelo Mariani (1838-1914).

i tre papi citati nel sito del vin mariani

 

La quale viene tuttora venduta dal sito cocamariani.com (33 euro la bottiglia), ma anche da molte enoteche (per esempio Galli di Senigallia, a 39 euro). Peraltro, il Vin Mariani fin dal 1866 trovò un corrispettivo italiano nel liquore Coca Buton, anch’esso derivato dalle foglie ricche dell’alcaloide chiamato cocaina, e a tutt’oggi distribuito dal gruppo Montenegro, pur senza la benedizione di papa Francesco. Se questo basta ad assimilare tre pontefici dei secoli scorsi a tossicodipendenti, sempre ammesso che abbiano mai assaggiato la bevanda in questione (per antica prassi gli omaggi alimentari destinati al Papa vengono regalati ad altri), va detto che furono in ottima compagnia.

vin mariani e leone xiii

 

Fra gli estimatori storici del Vin Mariani troviamo infatti, stando al sito ufficiale, i presidenti statunitensi Ulysses Simpson Grant e William McKinley, sei presidenti della Francia, il presidente dell’Argentina, la regina Vittoria del Regno Unito, il re di Spagna, il re di Svezia, la regina del Portogallo, il principe di Monaco, la regina di Romania, la principessa di Grecia, l’imperatore del Brasile, il re di Cambogia, il re di Serbia, Alexander Dumas, Émile Zola, Thomas Edison, i fratelli Lumières, Jules Verne e Sarah Bernhardt. Tutti ospiti in una Comunità di San Patrignano dell’aldilà, presumiamo, dov’è vietata anche la Coca-Cola, pure ottenuta da estratti delle foglie di coca. [...]

leone xiii, pubblicita vin marianiVINO MARIANI A BASE DI COCA Vin Marianipubblicita?? vin mariani con leone xiiivin tonique mariani, bottiglia del 1894

 

Ultimi Dagoreport

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."

consiglio supremo difesa mattarella meloni fazzolari bignami

DAGOREPORT - CRONACA DI UN COMPLOTTO CHE NON C’È: FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, CONSIGLIERE DEL QUIRINALE, SI SARÀ ANCHE FATTO SCAPPARE UNA RIFLESSIONE SULLE DINAMICHE DELLA POLITICA ITALIANA IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027. MA BELPIETRO HA MONTATO LA PANNA, UTILE A VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ E A DARE UN ASSIST A FRATELLI D’ITALIA, SEMPRE PRONTA ALLA LAGNA VITTIMISTA – A QUEL TORDO DI GALEAZZO BIGNAMI È SCAPPATA LA FRIZIONE. E DOPO IL SUO ATTACCO AL COLLE, IL SOLITAMENTE CAUTO GIOVANBATTISTA FAZZOLARI È INTERVENUTO PRECIPITOSAMENTE PER SALVARGLI LA FACCIA (E LE APPARENZE CON IL COLLE) - BELPIETRO ESONDA: "ISTITUZIONALMENTE SCORRETTA LA REPLICA DEL QUIRINALE"

alessandra smerilli riccardo campisi alessandra smerilli papa leone xiv

DAGOREPORT - CHI POTRÀ AIUTARE PAPA PREVOST A RIPIANARE IL DEFICIT ECONOMICO DELLA SANTA SEDE? - LEONE XIV EREDITA DA BERGOGLIO UNA COMMISSIONE PER LA RACCOLTA FONDI PER LE CASSE DEL VATICANO, PRESIEDUTA DA MONSIGNOR ROBERTO CAMPISI E IN CUI C’E’ ANCHE LA SUORA ECONOMISTA ALESSANDRA SMERILLI – I DUE HANNO UNA FREQUENTAZIONE TALMENTE ESIBITA DA FARLI DEFINIRE LA “STRANA COPPIA”. SONO ENTRAMBI AMANTI DELLO SPORT, DELLE PASSEGGIATE, DEI VIAGGI, DEL NUOTO IN ALCUNE PISCINE ROMANE ED ANCHE NEL MARE DI VASTO, DOVE SPESSO I DUE SONO VISTI IN VACANZA - LA SALESIANA SMERILLI, IN TEORIA TENUTA A VIVERE IN UNA COMUNITÀ DELLA SUA CONGREGAZIONE, VIVE IN UN LUSSUOSO APPARTAMENTO A PALAZZO SAN CALLISTO, DOVE LA SERA È DI CASA MONSIGNOR CAMPISI, SPESSO CON ALTRI OSPITI ATTOVAGLIATI AL SUO TAVOLO…

nicola colabianchi beatrice venezi alessandro giuli gianmarco mazzi

FLASH! - DA ROMA SALGONO LE PRESSIONI PER CONVINCERE BEATRICE VENEZI A DIMETTERSI DA DIRETTORE DELL’ORCHESTRA DEL VENEZIANO TEATRO LA FENICE, VISTO CHE IL SOVRINTENDENTE NICOLA COLABIANCHI NON CI PENSA PROPRIO ALLE PROPRIE DIMISSIONI, CHE FAREBBERO DECADERE TUTTE LE CARICHE DEL TEATRO – ALLA RICHIESTA DI SLOGGIARE, SENZA OTTENERE IN CAMBIO UN ALTRO POSTO, L’EX PIANISTA DEGLI ANTICHI RICEVIMENTI DI DONNA ASSUNTA ALMIRANTE AVREBBE REPLICATO DI AVER FATTO NIENT’ALTRO, METTENDO SUL PODIO LA “BACCHETTA NERA”, CHE ESEGUIRE IL “SUGGERIMENTO” DI GIULI E CAMERATI ROMANI. DUNQUE, LA VENEZI E’ UN VOSTRO ‘’PROBLEMA”…