mahmood incendio grattacielo milano

“STO BENE. LA VITA È BELLA” – MAHMOOD RINGRAZIA I POMPIERI E RASSICURA I FAN DOPO ESSERE SCAPPATO DAL GRATTACIELO DI MILANO, DISTRUTTO DALLE FIAMME: ERA NELL’APPARTAMENTO CHE HA AFFITTATO AL NONO PIANO CON DUE AMICI QUANDO È STATO COSTRETTO A SCAPPARE GIÙ PER LE SCALE MENTRE IL FUOCO AVVOLGEVA IL PALAZZO – LA STORIA DI SAM NABI, 32ENNE CHE HA BUSSATO ALLE PORTE PER AVVISARE I CONDOMINI: “IL TEMPO DI SUONARE CAMPANELLI E BATTERE A PIÙ PORTE POSSIBILI E…” - VIDEO

 

1. MAHMOOD HA PERSO TUTTO, DRAMMATICA RICOSTRUZIONE: "CON CHI ERA MENTRE LA SUA CASA ANDAVA A FUOCO"

Da "www.liberoquotidiano.it"

 

mahmood

C’era anche Mamhood tra le tante persone che hanno visto andare a fuoco le proprie abitazioni all’interno della Torre dei Moro. Il cantante aveva deciso di andare a vivere da solo e aveva da poco fiatato un appartamento al nono piano. Al momento dell’incendio partito dal quindicesimo piano si trovava in casa assieme a due amici e colleghi: si tratta di Riccardo Schiara, in arte Arashi, e di Camilla Magli.

 

la storia di mahmood su instagram 1

Ovviamente i tre si sono precipitati fuori dall’appartamento e poi hanno assistito al drammatico spettacolo mentre le fiamme avvolgevano la Torre dei Moro. Almeno Mahmood ha la fortuna di non avere particolari problemi economici, dato che dopo il trionfo al Festival di Sanremo risalente a due anni fa, la sua carriera artistica è stata un continuo crescendo e costellata di grandi successi. Quale mese fa, parlando della sua ultima fatica discografica Ghettolimpo, Mahmood aveva dichiarato di non avere “vizi particolari, tranne il cibo: mangio tanto” e aveva svelato di voler spendere i soldi guadagnati in una casa.

mahmood

 

Nel frattempo quella in via Antonini era una buona soluzione nella zona Sud di Milano, a circa quattro chilometri dall’area di Gratosoglio in cui è cresciuto: “Le mie abitudini sono rimaste quelle di prima. L’unica cosa che le canzoni hanno cambiato è la coscienza, perché ora so di avere un lavoro e non scrivo più i miei pezzi sul tram, ma in aereo”.

 

 

2. L'EROE DEL CONDOMINIO «HO BUSSATO A TUTTE LE PORTE» MAHMOOD: POMPIERI, GRAZIE

Stefano Landi per il “Corriere della Sera”

 

Non parla più al presente. Ormai qui non lo fa più nessuno. Quella casa è un ricordo. «Un attimo e ti spazza via quel luogo dove pensavo di poter stare al sicuro», racconta Sam Nabi, 32 anni, origini persiane, ai piedi di quella casa all'ottavo piano che per 24 ore non ha smesso di bruciare. Il giorno dopo ci sono meno lacrime e più rabbia. Sconforto. Perché questo non è un film. E anche i piccoli eroi come lui devono fare i conti con la vita vera.

 

incendio torre del moro milano 2

Con la seconda notte in un albergo anonimo, senza nemmeno mezza valigia ai piedi del letto. Eppure domenica è anche grazie a lui se al maxi incendio in via Antonini resta comunque un lieto fine. Nessun ferito, per quella che poteva essere una tragedia se lui, insieme ad altri condomini, non fossero corsi a battere sulle porte dei vicini invece di scappare fuori in preda al panico. «Mi sento peggio di ieri perché sto realizzando che il luogo dove vivevo, tra i miei oggetti e quello che eravamo riusciti a costruire, è andato in fuoco cancellando gran parte della mia vita».

 

Come una candela. Impotente a guardare il disastro da sotto, mentre alcuni curiosi passano a scattare foto in una surreale pausa pranzo davanti allo scheletro del grattacielo. La memoria è un flipper con quei sette minuti in cui le fiamme montano e si mangiano ogni parete. Le grida in disordine.

Sam Nabi

 

«Abbiamo sentito la puzza di bruciato, visto il fumo. La mia compagna Valentina è stata più lucida. Ha preso il telefono, il nostro cagnolino Bruce. Il tempo di suonare campanelli e battere a più porte possibili». Poi giù di corsa lungo le scale interne: l'affanno, le gambe che si fanno di legno all'ultimo pianerottolo. «Una volta fuori, abbiamo comunque sperato di poter rientrare. Che la nostra fuga da casa fosse un arrivederci e non un addio», continua Sam, che nella vita fa il consulente tecnico del tribunale di Milano. Una sorta di ausiliare del giudice, sfruttando le sue conoscenze con il mondo mediorientale.

 

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Per il condominio, nel 2017, era stato anche consigliere e conosceva da vicino la storia di quel palazzo, da cui ieri è uscita anche la voce dell'inquilino vip, il rapper Mahmood, che ha ringraziato i vigili del fuoco: «Sto bene, per fortuna non ci sono state vittime. Grazie ai pompieri per l'incredibile lavoro svolto e a voi tutti per i messaggi». Ieri la seconda notte praticamente insonne in un hotel in via Lampedusa. «Ieri ci siamo staccati da qui solo per fare un salto a un supermercato per comprare un cambio e un deodorante. In questo momento non penso nemmeno ai vestiti. Una sorta di scaramanzia che ci siamo imposti con Valentina: spero di entrare e trovare almeno quelle tre quattro cose salve».

 

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Un pezzo di vita è riuscito a recuperarlo nel pomeriggio di ieri, quando i vigili del fuoco hanno permesso di scendere ai piani sotterranei. «Abbiamo recuperato gli oggetti intatti». Stamattina invece il primo incontro con gli altri condomini, dopo quello virtuale nella chat che ha salvato la vita a molti facendo correre l'allarme. «Ora la cosa più importante è restare uniti. Affrontare insieme questa emergenza, perché fra qualche giorno gli altri si dimenticheranno di noi. Per un po' è facile essere solidali. Noi ora siamo come bambini, qualcuno ci deve aiutare a gestire la vita».

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