Lorenzo Bertocchi per “la Verità”
papa francesco e la mascherina.
Lo smarrimento dalle parti dei media vaticani che la Verità aveva segnalato ieri è confermato. Anzi, probabilmente si comprende il perché di quelle antipatiche chiacchiere sul malcontento del Papa rispetto ai vertici del dicastero, con il direttore editoriale, Andrea Tornielli, in testa. Francesco, lo scrivevamo ieri, è scontento della copertura mediatica che Vatican news e tutti i satelliti della comunicazione della Santa sede hanno dato all'intervista che il Pontefice ha concesso a Canale 5 e a Sportweek.
LA CENSURA DEI MEDIA VATICANI DELLE INTERVISTE DI PAPA BERGOGLIO A CANALE5 E SPORTWEEK
La Verità è venuta in possesso di un messaggio di posta elettronica circolato sabato 9 gennaio tra i redattori, un giorno prima della messa in onda dell'intervista che Francesco ha concesso al vaticanista di Mediaset Fabio Marchese Ragona.Il messaggio nell'oggetto riporta chiaramente che si tratta di «indicazioni» sull'intervista «Papa-Canale 5» e lo invia un coordinatore di Vatican news, Alessandro De Carolis, ai collaboratori.
Il riferimento è per l'«anticipazione» della video intervista del Papa che circolava già da sabato 9 gennaio, e l'indicazione che viene data «su questo argomento» lascia a bocca aperta: queste notizie «non vanno socializzate». In effetti la consegna, che probabilmente il coordinatore ha ricevuto dalla cabina di regia editoriale, è stata rispettata, perché sui social ufficiali di Vatican news non c'è nulla sull'intervista di Francesco a Canale 5 fino a domenica 10 gennaio alle 23:09, 8 minuti dopo che una sintesi, non firmata, dell'intervista era stata pubblicata sul portale della Santa Sede.
fabio marchesi ragona e papa francesco
Peraltro risulta alla Verità che i media vaticani si fossero trovati l'intervista del Papa un po' tra capo e collo, in zona Cesarini, senza aver ricevuto alcuna informazione precedente, anche perché sembra che il Papa avesse attivato il contatto con Mediaset senza coadiuvarsi con i capi della sua comunicazione.
Appare quindi del tutto evidente che per ragioni a noi oscure qualcuno nei media vaticani, cioè quelli che dovrebbero fare da grancassa alle parole del Papa, giusto per rammentarlo, aveva deciso che alle parole del Papa a Canale 5 era meglio dare poca importanza. Anzi, nella mail di De Carolis si invitano addirittura le redazioni a «continuare a seguire la vicenda del Boing precipitato poco dopo il decollo a Giacarta».
intervista fabio marchesi ragona a papa francesco
Con tutto il rispetto per la tragedia aerea consumata il 9 gennaio scorso, fa comunque impressione questa «indicazione» che odora ancor più di censura casalinga all'intervista del Papa; tutti ne stavano parlando, ma a Vatican news, invece, bisognava «non socializzare».
A questo punto c'è da scommettere che la convocazione di sabato scorso in udienza dal Papa dei vertici del dicastero della comunicazione deve essere stata un po' antipatica.
papa francesco andrea tornielli
Tutto lascia pensare che una bella ramanzina papale, nella prospettiva della parresia, sia andata in onda, e Paolo Ruffini e Andrea Tornielli forse avranno dovuto spiegare scelte editoriali che l'editore sommo potrebbe non aver compreso. Tutte le sedie tremano perché tutti in Vaticano sanno che anche per i fedelissimi Francesco non si fa problemi, qualora lo ritenga, ad accompagnarli verso la porta.Il Papa della «Chiesa in uscita» difficilmente può comprendere le motivazioni per cui una sua intervista, data per una prima serata in Tv, debba essere «non socializzata».
Forse la decisione editoriale di non dare importanza alle parole del Papa a Canale 5 sarà stata dovuta a possibili brutti commenti social che talora appaiono in uscite papali come questa, come peraltro conferma anche la pubblicazione sul Facebook di Vatican news delle 23:09 del 10 gennaio.
Oppure, si è deciso di stare fermi per evitare fraintendimenti, visto che il Papa si era mosso da solo e i capi dei media vaticani navigavano al buio. Comunque la si voglia interpretare la faccenda puzza di bruciato, come minimo evidenzia una fase del papato di Francesco in un crescendo di caos anche tra i suoi uomini più fidati.Quando l'ex direttore della Sala stampa vaticana, l'americano Greg Burke, e la sua vice, la spagnola Paloma Ovejero, se ne andarono sbattendo un po' la porta, il 1° gennaio 2019, molti gettarono acqua sul fuoco. Ma in realtà la motivazione di quel gesto inaspettato era chiara: non ci stavano a lavorare, da seri professionisti quali sono, alle nuove condizioni.
E tra le nuove condizioni c'era proprio la riformata catena di montaggio dell'informazione vaticana in cui il direttore editoriale Andrea Tornielli, allora da poco nominato, veniva ad assumere un ruolo fondamentale e di conseguenza quello del direttore della Sala stampa decisamente minimizzato, quasi al rango di passacarte. Greg Burke e la Ovejero ritenevano probabilmente di non poter svolgere bene il loro lavoro e se ne andarono.
Perché seguire un Papa pirotecnico come Francesco non è facile per un giornalista, a maggior ragione con una struttura riformata come quella attuale che ha sollevato diversi malumori tra le sacre stanze.È probabile che ora di questo si stiano accorgendo anche gli attuali vertici delle comunicazioni vaticane, ma quella di «non socializzare» un'intervista del Papa è davvero una scelta notevole che, per quanto «furba», potrebbe non esserlo abbastanza per la «santa furbizia» di Francesco.