“VIA, SCIÒ” – PAURA A VILLA GLORI A ROMA: UNA DONNA CON IL CANE ATTACCATA DAI CINGHIALI (VIDEO) - IL PRESIDENTE DELLA REGIONE ZINGARETTI HA ISTITUITO UNA ZONA ROSSA GRANDE QUANTO PAVIA PER CONTENERE LA PESTE SUINA IN CUI E' VIETATO ORGANIZZARE EVENTI, ASSEMBRARSI E FARE PIC-NIC - LA REGIONE HA CHIESTO AL COMUNE DI RECINTARE I CASSONETTI DEI RIFIUTI. E SI PENSA ANCHE A UN PIANO DI ABBATTIMENTO SELETTIVO PER RIDURNE IL NUMERO...

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Valentina Lupia Clemente Pistilli per "la Repubblica"
 

PESTE SUINA ROMA 4 PESTE SUINA ROMA 4

A tre giorni di distanza dalla scoperta del primo caso di peste suina a Roma, arriva l'ordinanza della Regione Lazio, firmata dal governatore Nicola Zingaretti, per tentare di contenere la malattia virale attraverso indicazioni per le Asl e per i cittadini: una "zona infettà provvisoria, con misure stringenti, e una zona di attenzione.
 
Una zona rossa grande come Pavia
Nella zona infetta - 65 chilometri quadrati da Casalotti ai confini con la via Salaria, sfiorando Città del Vaticano - è vietato "organizzare eventi", assembrarsi e fare "pic-nic" all'aperto "nelle aree agricole e naturali". Non ci si può nemmeno avvicinare ai cinghiali e disturbarli: il problema sorge, però, quando è l'ungulato a rincorrere e aggredire qualcuno, come successo pochi giorni fa alla Balduina a una donna di 43 anni a spasso col cane.
 

PESTE SUINA ROMA PESTE SUINA ROMA

Le regole nella zona infetta
Non si potrà dare da mangiare ai cinghiali e pertanto la Regione ha dato mandato al Comune «anche per il tramite di propri enti e società, di mettere in atto ogni forma utile di recinzione intorno ai cassonetti dei rifiuti, al fine di inibirne l'accesso da parte dei cinghiali e ad ottimizzare altresì il posizionamento dei cassonetti».
 
«Non avere rifiuti in strada è fondamentale in questa circostanza», spiega l'assessore regionale alla sanità, Alessio D'Amato. Compito di Roma Capitale sarà «installare la segnaletica in ingresso alle zone coinvolte», indicando tutti i divieti e le raccomandazioni previste, tra cui quella di «disinfezione delle scarpe all'uscita delle aree agricole e naturali».
 

Peste suina a Roma Peste suina a Roma

«Gli enti di gestione delle aree protette, in coordinamento coi servizi veterinari territorialmente competenti», avranno poi il compiti «di implementare una sorveglianza passiva rafforzata».
 
Obiettivo: evitare cinghiali moribondi in giro
L'obiettivo, in sostanza, è quello di scongiurare che cinghiali moribondi girovaghino, contagiandone altri, o che delle carcasse rimangano a terra troppo a lungo. A smaltire i cadaveri, in caso di ritrovamento, dovranno provvedere le Asl e l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana, «secondo procedura di massima biosicurezza, così come previsto nel Manuale delle emergenze da Peste suina africana in popolazioni di suini selvatici».
 

Peste suina a Roma 3 Peste suina a Roma 3

Il censimento imposto alle Asl
Per quanto riguarda i suini domestici, cioè gli allevamenti, la Regione ha dato mandato alle Asl di censire tutte le aziende, «sia commerciali che familiari»: gli animali che pascolavano all'aperto, dovranno essere spostati in luoghi chiusi.
 
La Asl Roma 1 dovrà altresì, insieme «alle forze di polizia localmente competenti» verificare la «presenza di suini detenuti a scopo non commerciale» e «prescrivere ai proprietari l'adozione di adeguate misure di biosicurezza tese a evitare ogni potenziale contatto con suini selvatici e altra sorgente di contaminazione».
 

Cinghiale a piazza Verbano a Roma 2 Cinghiale a piazza Verbano a Roma 2

La cosiddetta "zona di attenzione"
Parliamo, in sostanza, dei pet pigs. L'Azienda si occuperà anche di «programmare la macellazione degli animali presenti negli allevamenti suinicoli». Fuori dalla zona infetta è stata poi individuata una cosiddetta "zona di attenzione", «estesa a tutto il territorio della Asl Roma 1 a ovest del fiume Tevere». Qui verrà organizzata «la ricerca attiva delle carcasse di suini selvatici a partire dai limiti nord della zona infetta«.
 

Cinghiale a piazza Verbano a Roma 4 Cinghiale a piazza Verbano a Roma 4

Altre due carcasse sospette nella riserva dell'Insugherata
Ieri intanto sono state scoperte nella riserva naturale dell'Insugherata, dove è stato riscontrato il primo caso di Psa, altre due carcasse sospette e la zona ora dovrà essere recintata. Occorrerà attendere le analisi dell'istituto zooprofilattico per accertare se anche i due animali morti sono stati colpiti dalla malattia che sta facendo temere per la sorte dei 50 mila maiali allevati nel Lazio.
 

I CINGHIALI SULLE STRISCE A ROMA I CINGHIALI SULLE STRISCE A ROMA

Ieri il commissario straordinario all'emergenza, Angelo Ferrari, ha eseguito un sopralluogo, incontrato la task force della Regione Lazio e del Comune, ed è stato deciso di far scattare la zona rossa all'Insugherata, su un'area di 65 chilometri quadrati, tra via di Boccea e il Grande raccordo anulare, fino a pochi passi da Città del Vaticano.
 
"Recintare Prati"
La peste suina non è pericolosa per gli uomini, ma chi frequenta le zone contaminate può portarla altrove. Per questo il suggerimento di disinfettare le scarpe se si entra in zone infette. Per limitare lo scorrazzare di cinghiali in giro per Roma - l'ultimo è stato avvistato in queste ore davanti al famoso bar Vanni, Prati - «stiamo pensando a recintare tutta l'area», spiega Ferrari. Mercoledì un nuovo vertice.
 

CINGHIALE SOTTO CASA DI GUALTIERI CINGHIALE SOTTO CASA DI GUALTIERI

Sottosegretario alla Salute: "Serve piano di selezione e di abbattimento"
Intanto il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, delegato dal ministro Roberto Speranza all'emergenza peste suina è intervenuto sul tema a Mi manda Rai Tre.
 
«I cinghiali - ha detto in video collegamento - hanno invaso le nostre città, i nostri parchi, i nostri quartieri. Credo sia il momento opportuno per pensare anche a un piano di selezione e di abbattimento importante, che riduca il numero e la presenza dei cinghiali. Credo e mi auguro che, al di là delle misure protettive, come recinzioni e quant'altro», che anche a Roma si stanno mettendo in campo per affrontare il problema peste suina, «si possa fare una riflessione per cogliere l'occasione di ridurre sensibilmente la popolazione dei cinghiali». Attraverso un piano di selezione e abbattimento, appunto.

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