giovanni malanchini e matteo salvini

LEGA, UN PARTITO DI GIRO - I SOLDI RACCOLTI DAL SISTEMA DI SOCIETÀ RICONDUCIBILI AD ANDREA MANZONI E ALBERTO DI RUBBA, I DUE COMMERCIALISTI AI DOMICILIARI PER L'INCHIESTA SULLA LEGA, SONO SERVITI PER PAGARE LO STIPENDIO A GIOVANNI MALANGHINI, RESPONSABILE DAL 2015 DEGLI ENTI LOCALI DEL CARROCCIO E MOLTO VICINO A SALVINI - IL RAPPORTO DEL'UIF DI BANKITALIA

Gianluca Paolucci per “la Stampa”

 

GIOVANNI MALANCHINI E MATTEO SALVINI

I soldi raccolti dal sistema di società riconducibili ad Andrea Manzoni e Alberto Di Rubba, i due commercialisti bergamaschi ai domiciliari per l'inchiesta sulla Lega, sono serviti per pagare anche quello che appare come un vero e proprio stipendio a funzionari del partito. La nuova svolta è contenuta in un lungo rapporto del'Uif di Bankitalia, agli atti dell'indagine milanese, che analizza in dettaglio i rapporti bancari dei vari soggetti coinvolti nella vicenda.

 

Dal rapporto emerge come Manzoni abbia pagato per tre anni (dal 2016 al 2018) tramite un suo conto personale una sorta di stipendio mensile a Giovanni Malanchini, bergamasco anche lui, responsabile dal 2015 degli enti locali della Lega Nord-Lega Lombarda. Il conto personale di Manzoni era alimentato a sua volta, nella stesso periodo di tempo, da bonifici provenienti da Studio Dea, Studio Cld e Sdc srl. Studio Dea è la vecchia denominazione dello studio di Manzoni e Di Rubba.

 

GIOVANNI MALANCHINI

Le altre due società, secondo le ricostruzioni degli inquirenti milanesi, sono servite essenzialmente a veicolare fondi, in alcuni casi senza una effettiva operatività. Da queste tre società sono arrivati sul conto di Manzoni, con 20 diversi bonifici, oltre 289 mila euro tra marzo del 2016 e aprile 2018. La maggior parte, 211 mila euro, è arrivata dalla Sdc srl. Sullo stesso conto sono registrati anche bonifici in entrata per 157 mila euro dalla Lega Nord e, nel solo 2018, due bonifici per 20 euro totali dal gruppo parlamentare Lega Nord-Salvini Premier, per il quale Manzoni svolge l'incarico di consulente amministrativo.

 

Interpellato, Malanchini spiega che «si tratta di prestazioni professionali effettuate per conto di Manzoni tra il 2015 e il 2018, a fronte di un preciso incarico. È tutto verificabile». Malanchini è una figura centrale negli organigrammi della Lega salviniana. Descritto come un fedelissimo dell'ex ministro, è stato in passato sindaco di Spirano (Bergamo). Nel 2018 è stato eletto al Pirellone e subito dopo nominato segretario del consiglio regionale. Viene descritto come uno degli "angeli custodi" salvininani del governatore lombardo, Attilio Fontana e lavora fianco a fianco con l'ex compagna di Salvini, Giulia Martinelli.

GIOVANNI MALANCHINI

 

Nei giorni scorsi Malanchini ha accompagnato Salvini, con altri eletti della Lega, nel suo tour elettorale nei comuni della bergamasca che sono chiamati al voto in questa tornata amministrativa. Secondo la ricostruzione degli uomini di Bankitalia, da Manzoni sono arrivati a Malanchini 21.960 euro nel 2016 con 11 bonifici, 2440 euro al mese nel 2017 per un totale di 29.280 euro nel 2017 e altri 21.960 euro nel 2018, a fronte di fatture emesse mensilmente per 2440 euro dalla ditta individuale di Malanchini, la Mgf Servizi.

 

I soldi provenienti da Manzoni hanno rappresentato nel 2017 l'unico introito della ditta individuale di Malanchini e la quasi totalità nel 2016. Bankitalia segnala anche che ai corrispettivi pagati da Manzoni nel 2016 e 2017 non è stata applicata la ritenuta alla fonte. La spiegazione, annota la stessa relazione, dovrebbe risiedere nel fatto che l'attività rientri nel regime forfettario di tassazione che per l'attività di Malanchini prevedeva una soglia di 30 mila euro. Ovvero, appena sopra gli emolumenti ricevuti dalla Lega.

matteo salvini a cervia con la figlia mirta e l'ex compagna giulia martinelli 1

 

A riprova che si tratti di un conto personale di Manzoni a effettuare i pagamenti, il rapporto sottolinea come sia stato utilizzato anche per investimenti in titoli e trasferimenti alla moglie dello stesso Manzoni. Nello stesso rapporto, si sottolinea come le società legate ai due commercialisti, in particolare la Studio Cld e la Sdc srl, «si pongano come mero tramite, rendendo conseguentemente dubbia l'effettività, oggettiva e soggettiva, delle prestazioni rese e delle giustificazioni causali sottese ai pagamenti stessi». In particolare, la Sdc ha veicolato non solo «fondi provenienti da Radio Padania» ma anche «una parte dei fondi pubblici trasferiti dalla Lombardia Film Commission a Immobiliare Andromeda». Ovvero, l'affare immobiliare del capannone di Cormano al centro dell'inchiesta milanese sui conti della Lega.

matteo salvini giulia martinelli

Ultimi Dagoreport

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)