covid scuola

LE LEZIONI IMPOSSIBILI AL TEMPO DEL COVID - IN 7 CLASSI SU 10 LA DIDATTICA IN PRESENZA È SALTATA. E COSÌ LA DIDATTICA MISTA INTERESSA ORMAI TUTTE LE SCUOLE - GLI STUDENTI POSITIVI SEGUONO DA CASA, GLI ALTRI IN PRESENZA. MA PER MOLTI ISTITUTI CI SONO PROBLEMI DI CONNESSIONE: “NON RIUSCIAMO A COLLEGARE TUTTI. IN DAD SI LAVORA MEGLIO” – I CONTAGI GALOPPANO TRA I BAMBINI, LE REGIONI CHIEDONO PER LE CLASSI ELEMENTARI: “TUTTI A CASA ANCHE CON UN SOLO CONTAGIO”

LORENA LOIACONO per il Messaggero

 

covid scuola

In 7 classi su 10 la didattica in presenza è saltata. È questo l'amaro bilancio dei dirigenti scolastici dopo la prima settimana di scuola del 2022: gli studenti sono tornati tra i banchi lunedì scorso ma gli effetti dei contagi ne hanno ridotto pesantemente la presenza in classe. In aula c'è una parte dei ragazzi, l'altra è a casa che segue la lezione attraverso lo schermo del computer.

 

E così la didattica mista interessa ormai tutte le scuole, per oltre i due terzi delle classi. Il numero degli studenti positivi in quarantena oppure di contatti stretti cresce di ora in ora e per le scuole sta diventando decisamente critico organizzare la didattica. I presidi non sanno più che risposte dare alle famiglie.

 

Scuola Covid

Per tantissime scuole la ripresa si sta dimostrando decisamente in salita: «Il 10% dei ragazzi è in didattica a distanza - racconta Cristina Costarelli, dirigente scolastico del liceo Newton di Roma e presidente dell'Associazione nazionale dei presidi nel Lazio - se guardiamo le classi posso dire che nella mia scuola sono in didattica mista 37 classi su 46. Vale a dire circa 8 su 10 ma in media nel Lazio possiamo stimare una quota di 7 su 10. Il problema è che non facciamo in tempo a far arrivare alle famiglie una comunicazione, che arriva un nuovo caso e la comunicazione cambia. Così è impossibile fare lezione». L'allarme arriva da tutta Italia, con i casi che aumentano costantemente, e sempre più computer che si accendono per portare avanti le lezioni.

 

«Così non si riesce a fare scuola - spiega Laura Biancato, dirigente scolastico dell'istituto Einaudi di Bassano del Grappa, in provincia di Vicenza - abbiamo 7 classi su 10 in didattica mista. Nel mio istituto ho il 15% dei ragazzi a casa, su un totale di 1600, con una pesante ricaduta sulle classi che vivono la didattica digitale per oltre i due terzi. Abbiamo iniziato lunedì scorso con i ragazzi già in quarantena e poi il dato è aumentato di giorno in giorno. Ritengo che almeno alle superiori sarebbe meglio una buona didattica a distanza, ben organizzata, rispetto a questa didattica mista che non aiuta, anzi è del tutto inefficace. Le lezioni in presenza devono essere organizzate diversamente da quelle online».

Covid Scuola

 

La dirigente Biancato è tra i promotori della lettera indirizzata al ministro Bianchi, pochi giorni prima della ripresa, in cui si chiedeva di posticipare il rientro in classe in presenza: è stata firmata da 2400 presidi di tutta Italia, in sole 24 ore. Vale a dire che un terzo dei presidi avrebbe preferito posticipare la riapertura delle scuole. «Riceviamo segnalazioni di casi positivi di ora in ora - continua la dirigente dell'istituto superiore Einaudi - circa 150-170 mail al giorno: non riusciamo a gestire tutto, non abbiamo la struttura per farlo e la Asl è in difficoltà quindi non abbiamo supporto».

 

in classe ai tempi del covid

Portare avanti la didattica mista significa vivere il problema di tenere sotto controllo sia i ragazzi in presenza sia quelli a distanza, gestendo la didattica su due fronti e soprattutto con una copertura online che soffre pesantemente. «Nella mia scuola si va ben oltre il 70% di classi in didattica mista - sottolinea Valeria Sentili, dirigente scolastico dell'istituto Morvillo di Roma - purtroppo, infatti, ho 54 classi in didattica mista su 54, vale a dire tutte. Tra queste ce ne sono 4 in dad completa. È chiaro che la connessione, con tutti i computer collegati, diventa un problema. Alla Morvillo è in sofferenza soprattutto una delle sedi dove sono dovuti intervenire i tecnici durante il fine settimana: speriamo che lunedì vada meglio, noi comunque andiamo avanti». LA

 

covid e scuola

QUALITÀ DELLA DIDATTICA Anche per la scuola elementare e per le medie le criticità riguardano diversi aspetti: «Purtroppo però non viviamo solo un problema di connessione su cui, comunque, possiamo far intervenire i tecnici - continua la Sentili, affrontando il problema di metodo che sta mettendo a dura prova tante scuole - ma anche di qualità: è brutto dirlo ma le classi in dad lavorano meglio. Gli alunni a distanza, con il resto della classe in presenza, diventano semplici uditori».

 

 

ALLARME PRIMARIE

Da il Messaggero

 

I contagi tra i bambini corrono e il contact tracing sta diventando impossibile: per le Regioni è necessario riattivare la quarantena già dal primo caso positivo in classe, in attesa di effettuare tutti i tamponi. Anche perché, altrimenti, i bambini continuano a frequentare amici e parenti, facendo circolare il virus in attesa del test.

le varianti circolano a scuola

 

LE REGOLE IN VIGORE Secondo la nuova procedura per le quarantene, nelle scuole elementari con un solo caso positivo i bambini possono restare in classe, portando avanti l'autosorveglianza: vale a dire che devono frequentare la scuola con la mascherina Ffp2, devono misurare la febbre costantemente e devono sottoporsi al tampone zero, quindi immediato, e poi ripeterlo dopo 5 giorni.

 

Purtroppo è praticamente impossibile riuscire a effettuare il primo tampone (il cosiddetto T0) a tutta la classe, il giorno stesso in cui si viene a conoscenza della positività di un compagno. Il motivo? Passano due o tre giorni prima che arrivino le comunicazioni tra Asl e scuola e poi alla famigli: i bambini vanno finalmente a fare un tampone e così, il terzo o quarto giorno, arrivano tutti i risultati.

 

A quel punto, però, può uscire il secondo caso positivo con cui tutta la classe va in quarantena. Ma in quei tre o quattro giorni di attesa i bambini non sono stati in isolamento: sono andati a fare ginnastica il pomeriggio, sono stati in piscina o a danza, hanno giocato a calcio o sono andati a studiare da un amico, dai nonni o dai cugini. Il virus, quindi, ha avuto 3 o 4 giorni di tempo per raggiungere altre persone. Non è assolutamente raro, infatti, che nelle classi arrivi il secondo positivo durante l'autosorveglianza. Si tratta di un bambino, spesso asintomatico, che ha avuto contatti con altre persone.

a scuola con la mascherina

 

Da qui, dunque, possono nascere altre quarantene a catena. Secondo le Regioni, che riportano le oggettive difficoltà delle scuole e delle Asl nel gestire la situazione sul territorio, tutto ciò non è più sostenibile. E dunque le amministrazioni chiedono di alzare le misure di sicurezza ripristinando la quarantena e la dad alle elementari fin dal primo caso di positività tra i banchi.

 

«La gestione della sorveglianza con testing prevista per le scuole primarie risulta impossibile - si legge tra le richieste delle Regioni - soprattutto con una incidenza in questa fascia di età che supera i 1000 casi su 100.000, in quanto non si riescono a contattare tutte le classi nel rispetto di questi tempi. La conseguenza è che intanto che gli studenti aspettano di essere contattati per l'esecuzione del tampone e del relativo referto, continuano a frequentare altri ambienti comunitari con conseguente diffusione del virus».

 

Covid Scuola

Gli alunni di scuola elementare rientrano nella fascia di età di 5-11 anni per la quale le vaccinazioni sono iniziate un mese fa, il 16 dicembre scorso. La copertura quindi è parziale, ha ricevuto la prima dose il 20% dei bambini.

 

In questa fascia di età il virus circola più facilmente e il risultato si vede anche nelle aule scolastiche, dove il numero dei casi cresce di giorno in giorno, in maniera decisamente maggiore rispetto allo scorso anno quando il Covid colpiva invece i ragazzi più grandi, ora vaccinati. Per le Regioni si sta dimostrando un errore non mettere in isolamento i bambini al primo positivo tra i banchi: «Si ritiene che debba essere precisato che in attesa dell'effettuazione del tampone e del relativo esito, gli studenti rimangano presso il domicilio senza frequentare né la scuola, né le attività comunitarie».

 

GLI AUTOBUS IN ARANCIONE Con la ripresa della scuolaè aumentata anche la pressione sui mezzi di trasporto pubblico. Oggi, in zona arancione, è consentita una presenza del 50% a bordo di bus e metro ma le Regioni chiedono di alzarla all'80% altrimenti il servizio non può essere garantito: «Con le scuole in presenza e il minor utilizzo dello smart working rispetto allo scorso anno, non si è in grado di portare studenti e lavoratori a scuola e sul posto di lavoro, vista l'attuale percentuale del 50%».

 

 

patrizio bianchi

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa sergio mattarella

FLASH! – PER SOSTENERE I FRATELLINI D’ITALIA CIRIELLI E SANGIULIANO ALLE REGIONALI CAMPANE, SI È SCOMODATO PERSINO IL PRESIDENTE DEL SENATO, IGNAZIO LA RUSSA – CHE LA SECONDA CARICA DELLO STATO FACCIA CAMPAGNA ELETTORALE, FOTTENDOSENE DEL SUO RUOLO ISTITUZIONALE,  NON AVRÀ FATTO PIACERE PER NULLA A SERGIO MATTARELLA – D’ALTRONDE, IL PRESIDENTE LEGHISTA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI, LORENZO FONTANA, NON CI PENSA ASSOLUTAMENTE DI SCAPICOLLARSI IN VENETO A SUPPORTO DEL CANDIDATO DEL CARROCCIO, ALBERTO STEFANI…

emanuele filberto di savoia - consulta dei senatori del regno

MONARCHIA UNICA VIA! – SABATO PROSSIMO A PALAZZO BORGHESE DI FIRENZE SI RIUNISCE QUEL CHE RESTA DEI MONARCHICI DE’ NOANTRI, PER LA SERATA DI GALA DELL’ORGANIZZAZIONE “CONSULTA DEI SENATORI DEL REGNO”. OSPITE D’ONORE “SUA ALTEZZA REALE” EMANUELE FILIBERTO DI SAVOIA – NELL’INVITO SONO BEN EVIDENZIALE LE “NOTE DI ETICHETTA”: “È CONSUETUDINE FARE L'INCHINO (C.D. CURTSY) AD UN'ALTEZZA REALE, DINANZI ALLA SUA PERSONA”, “NON È CONSUETUDINE (POICHÉ NON ELEGANTE) UTILIZZARE COSTANTEMENTE I TELEFONI CELLULARI” – AGLI UOMINI È “RICHIESTO IL COSIDDETTO ‘WHITE TIE-CRAVATTA BIANCA’ VALE A DIRE IL ‘FRAC’”. E PER LE DONNE? "È D’UOPO L’ABITO LUNGO. NON SONO AMMESSI..."

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - IERI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE… - VIDEO

2025croserossa croce rossa

CAFONALISSIMO DELLE “CROCEROSSINE” – CHIAMATE LA CROCE VERDE: AL “CHARITY GALA DINNER” CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE (QUALE?), ORGANIZZATO DALLA CROCE ROSSA, SFILA LA "VIA TRUCIS" DI ROMA GODONA: LA FATALE MARIA ELENA BOSCHI CON ROSSETTO-SANGUE, IN COMPAGNIA DI UN UOMO MISTERIOSO (“È SOLO UN AMICO”), LAURA RAVETTO SMALTATA COME UNA VASCA DA BAGNO, CLAUDIA GERINI IN VERSIONE PIERROT (TRUCCO PALLIDO E OCCHIO SPERDUTO), SIMONA BRANCHETTI IRRICONOSCIBILE. E POI OVVIAMENTE LA PREZZEMOLONA DELLE FESTE ROMANE, CIOCIARE E ISTITUZIONALI: CLAUDIA CONTE, CON SCOLLO PERICOLOSO, CHE SI LANCIA SUL MINISTRO NORDIO PER L’IMMANCABILE SELFIE DA AGGIUNGERE ALLA SUA COLLEZIONE - IL ''SUB-DANDY'' MOLLICONE, LA SEMPRE BOMBASTICA-MILF ELEONORA DANIELE, NICOLETTA ROMANOFF, "E-VIRA" CARBONE, MONICA SETTA, BALZARETTI-ABBAGNATO, I DUE JIMMY (GHIONE E CANGIANO)...

gianmarco mazzi teatro alla scala orchestra orchestrali

DAGOREPORT - STROMBAZZI…E MAZZI! OHIBÒ: PER IL SOTTOSEGRETARIO SANREMESE ALLA CULTURA CON DELEGA ALLA MUSICA, GIANMARCO MAZZI, “NESSUNA ORCHESTRA SINFONICA ITALIANA RISULTA AI PRIMI POSTI NEL MONDO” E L’UNICA RICONOSCIUTA “NELLA CLASSIFICA INTERNAZIONALE È LA SCALA CHE È AL 47ESIMO POSTO”. BUM, RULLO DI TAMBURI. L’EX MANAGER DI CELENTANO NON CITA A QUALE CLASSIFICA SI RIFERISCA, MA DOVREMMO AVERLA SCOPERTA NOI: PENSIAMO SI TRATTI DEL LIBRO GIAPPONESE "SEKAI NO OKESUTORA 123", PUBBLICATO NEL DICEMBRE DEL… 1994 - L’ORCHESTRA IN QUESTIONE, PERÒ, NON È L’ORCHESTRA DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA (QUELLA PAGATA DALLO STATO) BENSÌ LA FILARMONICA DELLA SCALA, OVVERO L’ASSOCIAZIONE PRIVATA FONDATA DAGLI ORCHESTRALI...

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...