lula

LULA HOOP! " UN GOLPE CONTRO DI ME” – L’EX PRESIDENTE BRASILIANO INCONTRA IL SOCIOLOGO DOMENICO DE MASI E DENUNCIA IL COLPO DI STATO “ORDITO DALLA DESTRA BRASILIANA IN COMBUTTA CON GLI STATI UNITI DI TRUMP” - IL SOCIOLOGO: "STRANA STORIA QUESTA DEL BRASILE DOVE BOLSONARO VIVE NEL PALAZZO PRESIDENZIALE DI BRASILIA E LULA STA IN UNA CELLA DI POCHI METRI QUADRATI..."

lula

Domenico De Masi per il “Fatto quotidiano”

 

Dalle 16 alle 17 del 25 aprile scorso il Dipartimento della Polizia Federale del Paranà ha permesso a me e a mia moglie di visitare il presidente Luiz Inácio Lula da Silva nel carcere di Curitiba, dove è detenuto dal 7 aprile 2018 e dove deve scontare altri sette anni di prigionia. Siamo amici di Lula dal 2003 quando, in sua presenza, Oscar Niemeyer ci consegnò ufficialmente il progetto dell' Auditorium di Ravello.

 

domenico de masi

Prima di recarci nella prigione abbiamo pranzato con gli avvocati che lo difendono gratuitamente fin dal primo grado del processo. Ci hanno aggiornato sulla situazione penale del presidente, sullo stato di avanzamento del ricorso al Comitato per i Diritti Umani delle Nazioni Unite, sulla procedura che avremmo dovuto rispettare nel carcere prima, durante e dopo la visita.

 

In effetti non si tratta di un carcere vero e proprio, ma di una caserma della polizia Federale inaugurata - ironia della sorte - proprio da Lula nel 2007, quando era presidente, e ora usata come carcere speciale per i principali condannati nell' ambito dell' operazione Lava Jato, la versione brasiliana di Mani Pulite, condotta dal giudice Moro, poi gratificato dal presidente Jair Bolsonaro con ben due ministeri riuniti in un super-ministero della Giustizia e della Sicurezza pubblica.

lula

 

napolitano lula

Per arrivare alla cella di Lula siamo stati presi in consegna da un militare giovane e gentile che sovrintende a tutta la giornata del prigioniero; siamo stati sottoposti a un' attenta ma cortese perquisizione da parte di due poliziotte; abbiamo salito le scale che portano al piano superiore e siamo passati accanto a un microscopico cortile con alti muri di cinta che lasciano intravedere in alto solo un quadrato di cielo: è il luogo dove Lula, se vuole, può trascorrere l' ora d' aria quotidiana. Un piccolo corridoio porta alla cella del prigioniero.

 

LULA PRODI

Davanti alla porta due guardie vigilano notte e giorno le telecamere a circuito chiuso .

CARLA BRUNI SARKOZY LULA DA SILVA

Lula ci accoglie con visibile affetto. Indossa una tuta, ci fa sedere a un tavolino di plastica con quattro sedie. Insieme a un letto che mi colpisce per la sua piccolezza, a uno scaffale, a un armadio, a un comodino, a un televisore (abilitato solo a tre canali nazionali) e a una cyclette (su cui fa sette chilometri al giorno per tenersi allenato), è tutto ciò che arreda una stanza di circa quattro metri per cinque. Qui Lula è condannato a stare in totale isolamento 24 ore su 24. Il lunedì, se vuole, può ricevere un cappellano; il giovedì, dalle 16 alle 17, può ricevere una o al massimo due persone, dietro permesso della direzione della prigione.

lula d'alema

 

L' unico conforto gli viene dalle voci che gli arrivano dall' esterno del carcere, dove un presidio di un centinaio di compagni convenuti da tutto il Brasile è attendato a turno, notte e giorno, e gli augura a gran voce il buon giorno, la buona notte, la libertà.

Lula non è un intellettuale e quindi la lettura gli fa compagnia meno di quanta ne farebbe a me. Lui ha fatto studi sgangherati, anche se è il presidente del Brasile che ha creato il maggior numero di università disseminate in tutto il paese. Mi dice: "Mia madre era analfabeta e io sono ignorante. Ma mi chiedo come fanno tanti politici e tanti magistrati, pure essendo istruiti, a commettere errori e ingiustizie così gravi".

 

E poi aggiunge: "Sono ignorante, eppure avevo previsto la crisi prima di Tony Blair, prima di Putin, prima di Obama. Soprattutto avevo previsto che il prezzo maggiore l' avrebbero pagato i lavoratori". La figlia gli ha fatto avere un termos di caffè. Ce ne offre con la fugace felicità di poterci accogliere quasi come se stessimo a casa sua. Parliamo dell' Italia: ricorda i suoi incontri ufficiali con Craxi, Berlinguer e Andreotti; i suoi seminari con i sindacalisti della Cgil e della Cisl. Si rammarica di essere stato solo una volta a Napoli: per assistere a una partita di Maradona.

michelle bachelet lula chavez

 

Sogna di tornare a visitare la Toscana, ma è consapevole che il sogno non si avvererà.

"Il Pci, tramutandosi man mano in Pd, ha dimenticato il popolo", dice con la sua solita, fulminante lucidità.

 

Si accorge che io guardo la cella con malcelato sgomento e mi dice: "Non preoccuparti: sono vissuto per anni, insieme a mia madre e ai miei sette fratelli, in una stanza molto peggiore di questa, nel retrobottega di un bar di San Paolo". Ha fatto il lustrascarpe, il venditore ambulante, l' operaio in una fabbrica metalmeccanica dove, a 19 anni, ha lasciato un dito sotto una pressa.

 

Mi chiede cosa penso dell' attuale situazione politica nell' Occidente e dello stato di salute della democrazia.

lula

Gli dico che sto leggendo Postdemocrazia di Colin Crouch e mi è sempre più chiaro perché il neo-liberismo non poteva non fare piazza pulita di tutte le grandi riforme che lui ha realizzato durante gli otto anni della sua presidenza: Bolsa Família, Fome zero, Programa de Aceleração do Crescimento, difesa dell' Amazzonia, promozione dell' agricoltura familiare, Brasil Sem Miseria, aumento della scolarizzazione, tutti i programmi di welfare grazie ai quali 40 milioni di brasiliani hanno scalato i gradini sociali e il 54% ha raggiunto la classe media.

 

A ripercorrerlo oggi con la memoria, sembrano miracolosi gli anni in cui tutto questo si potette fare ed è lampante il motivo per cui il capitalismo non poteva tollerarlo. Non a caso Warren Buffet, il quarto uomo più ricco del mondo, ha detto senza ritegno: "La lotta di classe esiste, siamo noi ricchi che la stiamo conducendo, e la stiamo vincendo".

Lula è in gran forma, lucido e combattivo come non mai, per nulla fiaccato da un anno di isolamento carcerario. È consapevole che, in America e in Europa, la sinistra non uscirà alla svelta dalla situazione in cui si è cacciata e che ora ha davanti a sé una lunga marcia da compiere.

 

lula

Anche i processi, le condanne, l' odio scatenato contro il Partito dei Lavoratori (Pt), le colpe vere che il Pt ha commesso e quelle che gli sono state cucite addosso dai mass media implacabili e concentrici, sono come un grande seminario, una grande auto-analisi alla quale la sinistra è costretta e dalla quale uscirà migliorata.

 

Parliamo dei social media e del ruolo che essi hanno svolto nelle ultime elezioni brasiliane: Bolsonaro ha 7 milioni di follower su Facebook e 3,5 su Linkedin, oltre ad avere alle spalle la guida e la protezione di Bennon. Mi ricorda che qualche mese fa è morto un suo nipotino e il figlio di Bolsonaro ha esultato twittando che si trattava di una giusta punizione divina.

 

Mi dice pure che quando sua moglie, morta di cancro, andò a farsi la prima tac, il referto apparve su Facebook prima di essere comunicato a lei e a lui. A suo avviso, comunque, il rapporto fisico, diretto, con il popolo, resta assi più umano, caldo, convincente di quello via internet. Insieme ci chiediamo - senza saper dare una risposta - come mai, in tutto il mondo, la destra usa internet con maggiore frequenza e maggiore efficacia della sinistra.

Comunque la destra indulge alle fake news con una spregiudicatezza immorale che sarebbe impraticabile da parte di una sinistra coerente con i propri valori.

 

Gli faccio notare che prima le bugie erano monopolio dei potenti - direttori di giornali, capi di Stato, ecc. - mentre ora, grazie a internet, sono alla portata di tutti: internet ha democratizzato la falsità. Ci fa notare che, nella società postindustriale, le dittature si appropriano del potere con modi e tecniche affatto diverse da quelle cui eravamo abituati nella società rurale e in quella industriale. Oggi, per fare un golpe, non occorrono più i manganelli e i carri armati: basta l' azione combinata di quattro strumenti: i media, la magistratura, i social media e le libere elezioni.

ALTAFINI LULA

 

Con i media si manipolano le masse demonizzando gli avversari e rendendone ovvia e attesa l' eliminazione; con la magistratura li si mette in galera eliminandoli dalla competizione elettorale; con i social media si vincono le elezioni; con le elezioni si assicura un alibi democratico alla dittatura.

 

In questo modo il Brasile è passato in soli tre anni da una democrazia compiuta a una post-democrazia in cui il presidente Bolsonaro, il vice-presidente e sette ministri sono militari. E, per colmo del paradosso, i militari, rispetto a Bolsonaro a suoi tre figli energumeni che lo affiancano notte e giorno, appaiono come altrettanti saggi moderati.

 

Lula ci parla con calore e affetto. Soprattutto con la sottintesa consapevolezza della propria qualità di leader e del proprio ruolo di guida morale. Sa che in carcere sta conducendo la sua ultima battaglia, quella per il riconoscimento della propria innocenza; sa che da questa cella angusta deve riuscire a smascherare il "golpe" realizzato contro di lui, contro il Pt e contro i lavoratori tutti, dalla destra brasiliana in combutta con gli Stati Uniti di Donald Trump.

LULA

 

Ma soprattutto è cosciente che in questi pochi metri quadri si compie un piccolo pezzo di storia sua personale e del Brasile.

 

Un' ora passa presto. Il carceriere ci ricorda che i 60 minuti sono scaduti. Lula ci lascia con tre viatici: sua madre gli ha sempre raccomandato la dignità e lui non la baratterà mai con la libertà. Ora ha 72 anni di età e ha da scontare altri sette anni di pena. Gli piacerebbe vivere in casa con i figli e i nipotini, ma non accetterebbe mai gli arresti domiciliari o il braccialetto elettronico. Si batterà fino alla fine per il riconoscimento della propria innocenza ma, se non riuscirà a dimostrarla, morirà in questa stanza, dignitosamente.

LULA DILMA

 

Sulla porta, prima che noi lo lasciamo nella sua solitudine coatta, tiene a dirci ancora due o tre cose: "Se, fuori di qui, parlerete di questo nostro incontro, riferitelo in piena libertà, con le parole che vi suggerisce il cuore. Però intrattenetevi un poco con i compagni che presidiano la prigione per farmi sentire il loro affetto, riferite loro la mia gratitudine e ditegli, per conto mio, che la lotta è di lunga durata e che la dignità non può essere barattata con nulla".

jair bolsonaro

 

Strana storia questa del Brasile, paese grande e incomparabile, dove però Bolsonaro vive nel palazzo presidenziale di Brasilia e Lula vive in una cella di pochi metri quadrati.

LULA E DILMAdilma lulaLULA

Ultimi Dagoreport

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...