gabriele bianchi

MA MAGARI I FRATELLI BIANCHI FOSSERO DI DESTRA, ALMENO AVREBBERO UN'IDEA - G.SALLUSTI: ''OGNI EVENTO VIENE LETTO ATTRAVERSO I POCHI PSEUDOCONCETTI CHIC IN VOGA AGLI APERITIVI DI REDAZIONE: SESSISMO, CAMBIAMENTO CLIMATICO, ANTIFASCISMO. UN GIOCO DELLE TRE CARTE PERMANENTE, APPLICATO ANCHE ALLA CRONACA NERISSIMA. I PICCHIATORI DI WILLY SONO FASCISTI. DA COSA È DIMOSTRATO? DAL FATTO CHE SONO PICCHIATORI. È IL SOFISMA DEL POLITICAMENTE CORRETTO''

Giovanni Sallusti per ''Libero Quotidiano''

 

E invece il Male non è politica, ci sentiamo stupidi solo a scriverlo, ma la stupidità è proprio ciò a cui vuole inchiodarci il mainstream. Per cui ogni evento viene letto attraverso i pochi pseudoconcetti chic in voga agli aperitivi di redazione: sessismo, cambiamento climatico, antifascismo. Un gioco delle tre carte permanente, applicato anche alla cronaca nerissima, alle secrezioni più oscure dell'animo umano. Anche alla storiaccia di Willy Montiero, massacrato a calci e pugni da quattro nullità avariate, perché voleva difendere un amico.

 

i fratelli bianchi

Testimonianza, se c'è una, della cecità del Male, che probabilmente è il vero mistero di questo strano bipede implume che noi stessi siamo. Ma non si vede questo, nei quattro accusati dell'omicidio di Willy, non si scorge la possibilità originaria del Male, il tarlo che può sempre mangiarsi il piccolo e dannato legno storto dell'uomo. No, si annota che esercitano l'Mma, arte marziale estrema ma non pratica criminale, e se ne invoca la messa al bando, come ha fatto il direttore de La Stampa Massimo Giannini, si imbastisce un romanzone scadente sui biechi istinti machisti e reazionari che albergano in ogni frequentatore di palestre, fino ad arrivare all'obiettivo grosso, quello a cui si mirava da subito. Ma certo, al "fascismo".

 

I picchiatori di Willy sono fascisti. Da cosa è dimostrato? Dal fatto che sono picchiatori. È il sofisma del politicamente corretto, in cui premessa e conclusione si scambiano continuamente di posto, al servizio del vero volto del giornalismo autonominatosi "obiettivo": la propaganda. Lo ha svolto perfettamente lo psicanalista Massimo Recalcati, già organizzatore di scuole politiche per il Partito Democratico, che sempre su La Stampa ha (stra)parlato di «esaltazione paramilitare e fascistoide del corpo forte e vigoroso», allo stesso tempo piegando il dramma di Willy ai propri tic ideologici e attribuendo ai suoi carnefici un retroterra culturale, per quanto perverso, inesistente. Non ci sono idee, nemmeno cattive, c'è solo la naturalità sconcertante del Male, in quell'assassinio casualmente perseguito.

gabriele bianchi in umbria

 

Andrebbe ricordato anche a Zingaretti e al gotha democratico, visto che l'account ufficiale dei deputati Pd non si è trattenuto dal twittare su «qualche rigurgito fascista» che «crea dei mostri spaventosi, come quelli che hanno ammazzato #WillyMonteiro», con un'allusione che edulcora il mostro nell'avversario politico, nel fantasma che si aggira alle proprie assemblee di partito. Mentre nel caso di Rula Jebreal, che attribuisce l'omicidio selvaggio di Willy all'«indottrinamento fascista» di cui sarebbero responsabili «i due leader di destra», probabilmente non c'è nulla da fare, siamo nel campo dell'ossessione monomaniacale.

 

Nella competizione del grottesco si piazza assai bene anche Repubblica, che ieri ci dava a tutta pagina la seguente informazione: «Mali, il clima ferito sta armando la jihad africana». Bizzarro, noi sempliciotti credevamo che ad armarla fosse quella versione violenta e terrorista dell'Islam che è una delle facce del Male contemporaneo. No, la Bibbia del progressista ci spiega seriamente che i nordafricani si arruolano nella guerra santa a causa delle «devastanti conseguenze» delle «emissioni dei gas a effetto serra», «prima tra tutte la siccità».

gabriele bianchi a positano

 

Quando asporti forzatamente la variabile esistenziale del Male, il tragicomico è dietro l'angolo. Ha fatto forse ancora peggio la centrale globale del politicamente corretto, l'Onu, quando per bocca del suo segretario Antonio Guterres ha esibito la tesi per cui «la pandemia causata dal Covid-19» avrebbe dimostrato i danni di «millenni di patriarcato».

 

Scemi noi, che legavamo la comparsa del morbo a quel meccanismo indifferente e dannifero che è essenzialmente la Natura. Buttarla in politica, o in sociologia, o addirittura in ecologia, è la scorciatoia del politicamente corretto per rimuovere quello che non è in grado di ammettere e pensare, l'esistenza del Male assoluto, puro, ingiustificato. Un'ipocrisia di norma sgradevole, intollerabile quando di mezzo c'è il cadavere di un ventunenne. riproduzione riservata.

gabriele bianchi gabriele bianchi gabriele bianchi

Ultimi Dagoreport

andrea orcel unicredit giorgiia meloni giovanbattista fazzolari giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone lovaglio milleri

DAGOREPORT - SUL RISIKO BANCARIO, DI RIFFA O DI RAFFA, L’ARMATA BRANCA-MELONI HA FATTO L’ENNESIMA FIGURA DI MERDA - DI SICURO, NON POTRÀ PIÙ FAR RIDERE I POLLI BLATERANDO CHE UNICREDIT È UNA BANCA STRANIERA, QUINDI L’OPA SU BANCO BPM VA STOPPATA PERCHÉ È UNA MINACCIA PER LA ‘’SICUREZZA NAZIONALE’’ - PROSSIMAMENTE IL CEO DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, AVRÀ MANI LIBERE PER SCEGLIERE QUALE BANCA PAPPARSI, MENTRE NEI PROSSIMI DUE MESI I GENI DI ‘’PA-FAZZO” CHIGI AVRANNO I NEURONI MOLTO IMPEGNATI PER RISPONDERE CON UNA MODIFICA DELLA LEGGE (CHISSÀ SE AVRÀ EFFETTO RETROATTIVO) ALLA PROCEDURA D'INFRAZIONE DI BRUXELLES - SE POI ORCEL SARÀ COSTRETTO DAL GOVERNO DI BERLINO A VENDERE LA SUA PARTECIPAZIONE IN COMMERZBANK, UNA VOLTA INTASCATO IL RICCO BOTTINO, LE OPZIONI SULLA SUA SCRIVANIA PER EVENTUALI ACQUISIZIONI SAREBBERO SENZA FRONTIERE. E NULLA VIETEREBBE A UNICREDIT DI LANCIARE UNA RICCA OPA SU MPS DI LOVAGLIO-CALTAGIRONE-MEF, OBIETTIVO GENERALI: SAREBBE LA MASSIMA RIVINCITA DI ORCEL SUL GOVERNO SMANDRAPPATO DEL GOLDEN POWER…

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...