segre salvini

MA UN MOJITO ALLA FINE GLIELO HA OFFERTO? LILIANA SEGRE INCONTRA SALVINI: IL FACCIA A FACCIA A CASA DELLA SENATRICE A MILANO NEL MASSIMO RISERBO. CON IL LEADER DELLA LEGA C’ERA LA FIGLIA DI SEI ANNI E NON SAREBBERO STATE PRESENTI ALTRI RAPPRESENTANTI DI ISTITUZIONI – LILIANA SEGRE: “ESSENDO UNA VECCHIETTA PENSAVO DI ESSERE DI NESSUN INTERESSE, QUINDI NON ME LO ASPETTAVO - LA SENATRICE AVEVA DETTO: "SE SALVINI VUOLE VENIRE GLI OFFRIRÒ DEL TÈ, I BISCOTTI... CERTO NON UN MOJITO”

liliana segre con la scorta 2

STEFANO LANDI per corriere.it

 

Non si doveva sapere. Eppure nonostante un rimbalzo di «no comment» reciproci, ieri Liliana Segre e Matteo Salvini si sono visti davvero. Da una parte, una donna di 89 anni, costretta da qualche giorno a girare con la scorta, sotto il bombardamento quotidiano di una media di 200 messaggi di odio e minacce. Dall’altra il numero uno della Lega, l’ex ministro dell’Interno, che prima aveva sminuito gli attacchi alla senatrice a vita, paragonandoli a quelli che lui riceve abitualmente, poi correggendo il tiro e dimostrandosi più solidale.

 

Con la figlia di 6 anni

liliana segre a braccetto con un agente della scorta

Con Salvini c’era la figlia Mirta, che ha 6 anni, e nessun altro rappresentante delle istituzioni. Nessun uomo dello staff. Un vero faccia a faccia. Si sono visti che erano da poco passate le 17, a casa di Segre, a Milano. Lei provata. Stanca. Soprattutto perché molto delusa. «Essendo una vecchietta pensavo di essere di nessun interesse, quindi non me lo aspettavo. Di certo non sono stata io a chiederla», aveva detto ieri, poco prima di ricevere la visita di Salvini, in un’intervista a RaiNews. «Un incontro privato che tale doveva restare.

 

liliana segre a braccetto con un agente della scorta

Da parte nostra manteniamo un totale impegno alla riservatezza», dice uno dei tre figli della senatrice, Luciano Belli Paci. Impegno che mantiene anche lo staff di Salvini. E sembra che davvero la cosa non sarebbe dovuta uscire da quella stanza. «Se io non odio, perché non dovrei aprire la porta? Chi mi vuole incontrare trova la mia casa aperta e accogliente. Se vuole venire gli offrirò del tè, i biscotti... certo non un mojito», aveva detto martedì Segre in un’intervista al Corriere, dopo che l’ex ministro dell’Interno aveva ventilato l’ipotesi di volerla incontrare.

 

 

salvini

 

La piazza di Milano

Venerdì Segre non era uscita di casa. Perché come spiega il figlio Luciano, «ha davvero bisogno di staccare la spina. Cerca la calma e non la piazza. Io e mio fratello in questo senso vogliamo proteggerla». Anche i medici le hanno consigliato di starsene un po’ tranquilla. L’incontro era nato qualche giorno fa. Mentre montavano le polemiche sull’astensione della Lega, oltre che di Fratelli d’Italia e Forza Italia, sulla «commissione Segre». «Ci sono vari modi di chiedere un appuntamento», aveva detto Segre. Non era convinta che la proposta di Salvini fosse vera. L’aveva letta sui giornali. Ma era pronta ad ascoltarlo. E così ieri ha aperto la porta. Chiedeva tranquillità. E non si aspettava nemmeno che già ieri Milano scendesse in piazza. O meglio, in strada, quasi in modo spontaneo davanti alla Sinagoga di via Guastalla. Nonostante la manifestazione di solidarietà, organizzata dall’Anpi e da altre associazioni, già prevista per lunedì davanti al Memoriale della Shoah.

liliana segre con la scorta 1

 

«Le cose si fanno a caldo nei posti simbolici», dice Andrée Ruth Shammah. E da un suo scambio di sms è partito il passaparola. Niente striscioni, né comizi. Davanti a quella Sinagoga per un giorno non c’è la comunità ebraica. C’è la gente comune. Ci sono milanesi che passano per lasciare un messaggio su un libro aperto su un tavolino improvvisato sul marciapiede.

 

C’è Stefano Boeri, tra i primi a raccogliere l’appello. Passa Emanuele Fiano, deputato del Pd e figlio di Nedo, anche lui sopravvissuto ad Auschwitz: «Non voglio che papà in questo momento veda quell’immagine». Si riferisce allo scatto in cui Segre passeggia per Milano con due uomini della scorta ai fianchi. «Per me Liliana è come una zia. Vederla costretta a questo è una sconfitta impensabile. È l’unica persona al mondo sopravvissuta all’Olocausto costretta così. Dall’estero mi chiedono se c’è davvero il rischio che torni il fascismo», aggiunge Fiano.

matteo salvini in montagna

 

La firma di Veltroni

Arriva Walter Veltroni, prende la penna e firma. Poi mostra sullo schermo del suo telefonino uno dei messaggi di insulti che ha ricevuto sui social dopo aver postato la sua solidarietà a Segre: «Una volta la gente nascondeva la propria ignoranza dietro a una tastiera. Ormai si firmano con nome e cognome. Questo genere di insulto è stato sdoganato. Mi indigna pensare che tutto questo avvenga nei confronti di una donna di 89 anni».

liliana segre a braccetto con un agente della scorta 1

 

liliana segre by spinoza

 

Ultimi Dagoreport

trump epstein

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE DUE FOTOGRAFIE DI TRUMP CON IN BRACCIO RAGAZZE GIOVANISSIME A SENO NUDO? A WASHINGTON, FONTI BEN INFORMATE ASSICURANO CHE LE DUE FOTO HOT SIANO TRA LE MIGLIAIA DI FILE DI JEFFREY EPSTEIN, ANCORA DA PUBBLICARE - NEI PROSSIMI GIORNI, GRAZIE AL PASSAGGIO DI UNA PETIZIONE PARLAMENTARE FIRMATA DA 218 DEPUTATI DEMOCRATICI, MA AI QUALI SI SONO AGGIUNTI QUATTRO REPUBBLICANI, LA DIFFUSIONE COMPLETA DEI FILE DEL FINANZIERE PORCELLONE, VERRÀ SOTTOPOSTA AL VOTO DELLA CAMERA. E I VOTI REP POSSONO ESSERE DETERMINANTI PER IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA PARLAMENTARE DEM - SE DA UN LATO L’EVENTUALE DIVULGAZIONE DELLE DUE CALIENTI FOTOGRAFIE NON AGGIUNGEREBBE NIENTE DI NUOVO ALLA SUA FAMA DI PUTTANIERE, CHE SI VANTAVA DI POTER “PRENDERE LE DONNE PER LA FIGA” GRAZIE AL SUO STATUS DI CELEBRITÀ, DALL’ALTRO UN “PUSSY-GATE” DETERMINEREBBE UNO DURO SCOSSONE A CIÒ CHE RESTA DELLA SUA CREDIBILITÀ, IN VISTA ANCHE DEL DECISIVO VOTO DI METÀ MANDATO IN AGENDA IL PROSSIMO ANNO...

troisi papa leone carocci monda

CIAK! LA MESSA È FINITA: ANDATE IN PACE AL CINEMA "TROISI", COSÌ FATE FELICI IL SUO DOMINUS VALERIO CAROCCI E QUEL DISOCCUPATO A CACCIA DELLA BIENNALE VENEZIANA, ANTONIO MONDA - MENTRE LA SETTIMA ARTE IN ITALIA, SOTTO IL DOMINIO DELL’ARMATA BRANCA-MELONI, STA VIVENDO UNA DELLE SUE FASI PIÙ COMATOSE, TRA SALE VUOTE E “SINISTRI” TAGLI AL TAX-CREDIT DEL MINISTRO GIULI-VO, PAPA LEONE XIV RUGGISCE IN FAVORE DELLE SALE CINEMATOGRAFICHE (MA DA QUANDO IN QUA IL PONTEFICE SI OCCUPA DI RIEMPIRE LE SALE, ANZICHÉ PREOCCUPARSI DI RIEMPIRE LE CHIESE?) - L'UNICO CINEMA CHE BENEFICIA DELLA GLORIA DI PREVOST È IL "TROISI", GESTITO DA CAROCCI CHE, IN DUPLEX CON ANTONIO MONDA, HA CONVINTO IL CARDINALE JOSE' TOLENTINO DE MENDONÇA NELLA DIVINA MISSIONE DI ORGANIZZARE AL CINEMA "TROISI" NOVE INCONTRI CON REGISTI E ATTORI INTERNAZIONALI, SOTTO IL PATROCINIO DEL SANTA SEDE - GRATIS? MANCO PER NIENTE. PER ACCEDERE ALLA SALA BISOGNERÀ SBORSARE 8 EURO. E COSÌ SIA - CAROCCI E LA NOTA STAMPA DEL "PICCOLO AMERICA" CHE RILANCIA LE PAROLE DEL PAPA...

pier silvio marina berlusconi marta fascina arcore

FLASH! - COL PRETESTO DI DARE UNA RIVERNICIATINA A VILLA SAN MARTINO (CHE HA SPESE DI MANUTENZIONE E SERVITU’ DI 220 MILA EURO ALL’ANNO), MARINA & PIER SILVIO SONO FINALMENTE RIUSCITI A FAR SLOGGIARE MARTA FASCINA E IL SUO PAPA’ ORAZIO, CHE NON L’ABBANDONA MAI, DALLA REGGIA DI ARCORE - ORA LA VEDOVA MORGANATICA E’ CONFINATA IN UNA DÉPENDANCE DEL VILLONE DI 130 METRI QUADRATI, DOVE PROBABILMENTE ALLA FINE RESTERÀ IMPEGNATISSIMA A CONTARE I 100 MILIONI DI EREDITA’ OTTENUTI DALLA BUONANIMA DI PAPI SILVIO…

ignazio la russa sergio mattarella

FLASH! – PER SOSTENERE I FRATELLINI D’ITALIA CIRIELLI E SANGIULIANO ALLE REGIONALI CAMPANE, SI È SCOMODATO PERSINO IL PRESIDENTE DEL SENATO, IGNAZIO LA RUSSA – CHE LA SECONDA CARICA DELLO STATO FACCIA CAMPAGNA ELETTORALE, FOTTENDOSENE DEL SUO RUOLO ISTITUZIONALE,  NON AVRÀ FATTO PIACERE PER NULLA A SERGIO MATTARELLA – D’ALTRONDE, IL PRESIDENTE LEGHISTA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI, LORENZO FONTANA, NON CI PENSA ASSOLUTAMENTE DI SCAPICOLLARSI IN VENETO A SUPPORTO DEL CANDIDATO DEL CARROCCIO, ALBERTO STEFANI…