brescia coronavirus

MA LA POLITICA NON DOVEVA SEGUIRE L’INDICAZIONE DEGLI ESPERTI? LA LOMBARDIA VUOLE UN CENTRO ANTI-COVID DENTRO L’OSPEDALE DI BRESCIA. LA PROTESTA DEI MEDICI CHE SCRIVONO AL MINISTRO – INTANTO NELL'OSPEDALE DI CODOGNO UN REPARTO TORNA COVID FREE DOPO CIRCA DUE MESI DAL PRIMO CASO ACCERTATO DI CORONAVIRUS IN ITALIA…

Elisabetta Reguitti per ilfattoquotidiano.it

 

ospedale brescia

Ma la politica non doveva seguire l’indicazione degli esperti? Le scelte per il bene di tutti, in questa pandemia da Covid, non dovevano essere l’essenza delle indicazioni dei medici?

 

Se così fosse non è chiaro ciò che sta accadendo a Brescia o meglio all’ospedale Civile dove dall’inizio della crisi sanitaria è stato ricoverato un terzo dei malati positivi dell’intera provincia.

 

Il Civile di Brescia – più correttamente “Spedali Civili” – è una vera città nel centro della città in cui Regione Lombardia vuole inoculare un reparto Codiv permanente da 180 posti.

 

reparto di terapia intensiva brescia 22

Il giornalista Eugenio Barboglio di Bresciaoggi – oltre a specificare la precisa collocazione, la scala 4 – ha dato conto delle perplessità emerse durante un lungo incontro che si è svolto tra medici, infermieri e Oss che hanno prospettato la diffusa preoccupazione nelle categorie sanitarie per un centro Covid nel cuore del Civile. Perplessità estese a molti primari e rappresentate direttamente all’amministrazione del Civile oltre che all’unità di crisi Covid. Il progetto di Regione Lombardia è un centro anti-Covid all’interno dell’ospedale bresciano. Un vero e proprio ospedale nell’ospedale, dedicato ai pazienti con Coronavirus.

 

Tutto ciò avviene in contemporanea al progetto di Comune e Università di Brescia di un ospedale da campo – sul modello di Emergency – all’interno dell’area della facoltà di Ingegneria, che sorgerebbe comunque a poche centinaia di metri di distanza, dallo stesso ospedale Civile.

reparto di terapia intensiva brescia 23

 

Un progetto – da 120 posti letto – che non ha però mai goduto del favore della Regione.

Tornando alla questione interna agli “Spedali Civili” da un lato i vertici della struttura medica hanno fornito garanzie di sicurezza rispetto al progetto di un centro Covid ma dall’altra l’Unione Medici Italiani ha ritenuto opportuno rivolgersi – con una lettera – direttamente al ministro della Sanità Roberto Speranza

 

COVID

Da ansa.it

L'ospedale di Codogno (Lodi), dove circa due mesi fa è stato accertato il primo caso di Coronavirus in Italia, riconverte in Covid-free il reparto di ortopedia, una dozzina di letti, che nell'emergenza, come quasi tutto il presidio sanitario, è stato trasformato per accogliere i malati positivi al virus. "Questo è un passo sostanziale verso la normalità che però è ancora lontana", spiega Francesco Passerini il sindaco di Codogno uno dei 10 comuni dell'ex zona rossa lombarda simbolo dell'epidemia.

 

Nell'ospedale, dove tra il 20 e il 21 febbraio, grazie al lavoro di équipe dei medici e della direzione di presidio, con il Paziente 1 e successivamente con il Paziente 3 sono stati accertati i primi casi di Coronavirus in Italia, da ieri si lavora per riconvertire l'ex ortopedia da reparto Covid in Covid free in modo che gli 82 letti dedicati ai malati positivi diminuiscano a 72.

 

ospedale codogno

    E questo per poter accogliere già in queste ore - al termine della sanificazione - i pazienti che si sono negativizzati provenienti dalla stessa struttura o chi non è positivo e viene inviato dal pronto soccorso di Lodi. Il sindaco Passerini, che è "in contatto - dice - fin dal primo giorno con le autorità sanitarie per capire quelli che sono gli sviluppi medico sanitari dell'emergenza", spiega all'ANSA che "questo è un passo sostanziale verso la normalità che è ancora lontana. Sappiamo che stanno lavorando per rendere ai cittadini servizi nel modo più sicuro e adeguato possibile in quanto l'ospedale di Codogno è un riferimento nevralgico per il territorio" e ha un bacino di utenza di almeno 90 mila persone.-

reparto di terapia intensiva brescia 20reparto di terapia intensiva brescia 6reparto di terapia intensiva brescia 19reparto di terapia intensiva brescia 21

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA") 

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA…