street food

MAGNA MAGNA (SENZA LICENZA) – UN’OTTANTINA DI CHEF STELLATI E UN CENTINAIO DI RISTORATORI HANNO FIRMATO UN APPELLO CONTRO “FINTI” AGRITURISMI, GASTRONOMIE, MACELLERIE E PESCHERIE CHE SI “TRASFORMANO” IN RISTORANTI SENZA DIMENTICARE I FURGONCINI DEDICATI ALLO STREET FOOD – TRA LE FIRME ECCELLENTI ANCHE CLAUDIO SADLER E CARLO CRACCO: “AL POSTO DI AUMENTARE LE PROFESSIONALITÀ LE SI ANNACQUA…”

Enrico Netti per "www.ilsole24ore.com"

 

STREET FOOD 11

Chef stellati e ristoratori contro “finti” agriturismi diventati ristoranti a tutti gli effetti, gastronomie, macellerie e pescherie che si “trasformano” in ristoranti senza dimenticare i furgoncini dedicati allostreet food e le altre forme di servire piatti e pietanze sorte sull’onda lunga della gig economy.

 

CARLO CRACCO

Nasce così «L’appello della ristorazione alle istituzioni italiane per non mangiarsi il futuro» trasmesso dalla Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi) ai vice premier Matteo Salvini, Luigi Di Maio e a Gian Marco Centinaio, ministro delle Politiche agricole e del Turismo.

 

A firmarlo una ottantina di chef stellati oltre, per il momento, a diverse centinaia di ristoratori accomunati da un unico obiettivo: eliminare le diseguaglianze tra pubblici esercizi e chi offre lo stesso servizio senza dovere seguire gli stessi impianti e obblighi normativi dei primi.

 

street food 14

«Da tempo Fipe, in rappresentanza di oltre 330mila aziende della ristorazione chiede che allo stesso mercato corrispondano stesse regole - premette Lino Enrico Stoppani, presidente della Federazione -. In Italia si assiste a una deriva legislativa e giurisprudenziale che per il nostro settore stravolge i più banali principi di equità». Una stoccata alle “lenzuolate” di Bersani che spalancarono le porte alle liberalizzazioni fino a due recentissime sentenze del Tar del Lazio che evidenziano quali elementi e criteri fanno sussistere o meno la presenza di un servizio di somministrazione e il consumo immediato.

 

CLAUDIO SADLER 1

«Grazie a una interpretazione distorta di quelle norme un esercizio la cui attività principale è quella di vendere prodotti alimentari può di fatto fare ristorazione offrendo ai propri clienti la possibilità di consumare in loco tali prodotti senza per questo dover sottostare a tutte le regole imposte a bar o ristoranti - spiega il presidente -. Si tratta, per esempio, della presenza di servizi igienici adeguati alla frequentazione del locale o la presenza di locali idonei alla lavorazione dei prodotti.

 

Per non parlare degli oneri tributari, come le tasse sui rifiuti, che sono diverse fra le categorie e sensibilmente più onerose per chi fa somministrazione». In altre parole il nodo cruciale è l’avere regole uniformi per chiunque opera nella ristorazione «con uniformità di regole e uguale tutela dei consumatori» sottolinea Stoppani.

 

street food-3

«Dobbiamo entrare nella logica che le regole devono essere applicate nell’interesse comune e dei clienti ovunque ci sia somministrazione con la vendita o la consegna delle pietanze e piatti - aggiunge la stella Michelin Claudio Sadler -. Come pubblici esercizi siamo costantemente controllati con obblighi che altri non hanno».

 

Perchè i pubblici esercizi devono affrontare una serie di obblighi di legge impegnativi e costosi. Carlo Cracco sottolinea «come non si fa nulla per premiare e difendere chi investe - dice - e al posto di aumentare le professionalità le si annacqua».

cracco

 

Filippo Giordano de Alle colline pistoiesi, terza generazione del ristorante di famiglia a Milano, segnala «i posti dove si mangia sono più che triplicati negli ultimi anni, tanti aprono e tanti chiudono facendosi la guerra sui centesimi e la qualità si abbassa a danno dei consumatori - avverte -. Si abbassano i fatturati perché il bacino di utenti non è cambiato mentre il fatto che non ci sia più una soglia di ingresso e quindi selezione consente a chiunque di inventarsi ristoratore o barista, spesso senza preparazione e senza cultura della cucina.

STREET FOOD 2

 

In più viviamo in una situazione perversa che permette a qualcuno di agire senza regole e ad altri impone regole stringenti e onerose, lo trovo addirittura non solo inconcepibile ma addirittura offensivo verso chi cerca di fare il proprio lavoro con serietà e dedizione. Dall’eccessiva proposta non ci guadagna nessuno. E il consumatore rischia».

STREET FOOD A MILANO STREET FOOD A MILANO STREET FOOD A MILANOCLAUDIO SADLERlo chef claudio sadler al tavolo degustazione birra morettiSTREET FOOD A MILANO il ristorante di carlo cracco in galleria a milano LA PIZZA DI CARLO CRACCOgordon ramsay carlo cracco forte village mascia ramsay mancini craccoCarlo Cracco 2Carlo Cracco STREET FOOD 5

Ultimi Dagoreport

troisi papa leone carocci monda

CIAK! LA MESSA È FINITA: ANDATE IN PACE AL CINEMA "TROISI", COSÌ FATE FELICI IL SUO DOMINUS VALERIO CAROCCI E QUEL DISOCCUPATO A CACCIA DELLA BIENNALE VENEZIANA, ANTONIO MONDA - MENTRE LA SETTIMA ARTE IN ITALIA, SOTTO IL DOMINIO DELL’ARMATA BRANCA-MELONI, STA VIVENDO UNA DELLE SUE FASI PIÙ COMATOSE, TRA SALE VUOTE E “SINISTRI” TAGLI AL TAX-CREDIT DEL MINISTRO GIULI-VO, PAPA LEONE XIV RUGGISCE IN FAVORE DELLE SALE CINEMATOGRAFICHE (MA DA QUANDO IN QUA IL PONTEFICE SI OCCUPA DI RIEMPIRE LE SALE, ANZICHÉ PREOCCUPARSI DI RIEMPIRE LE CHIESE?) - L'UNICO CINEMA CHE BENEFICIA DELLA GLORIA DI PREVOST È IL "TROISI", GESTITO DA CAROCCI CHE, IN DUPLEX CON ANTONIO MONDA, HA CONVINTO IL CARDINALE JOSE' TOLENTINO DE MENDONÇA NELLA DIVINA MISSIONE DI ORGANIZZARE AL CINEMA "TROISI" NOVE INCONTRI CON REGISTI E ATTORI INTERNAZIONALI, SOTTO IL PATROCINIO DEL SANTA SEDE - GRATIS? MANCO PER NIENTE. PER ACCEDERE ALLA SALA BISOGNERÀ SBORSARE 8 EURO. E COSÌ SIA - CAROCCI E LA NOTA STAMPA DEL "PICCOLO AMERICA" CHE RILANCIA LE PAROLE DEL PAPA...

pier silvio marina berlusconi marta fascina arcore

FLASH! - COL PRETESTO DI DARE UNA RIVERNICIATINA A VILLA SAN MARTINO (CHE HA SPESE DI MANUTENZIONE E SERVITU’ DI 220 MILA EURO ALL’ANNO), MARINA & PIER SILVIO SONO FINALMENTE RIUSCITI A FAR SLOGGIARE MARTA FASCINA E IL SUO PAPA’ ORAZIO, CHE NON L’ABBANDONA MAI, DALLA REGGIA DI ARCORE - ORA LA VEDOVA MORGANATICA E’ CONFINATA IN UNA DÉPENDANCE DEL VILLONE DI 130 METRI QUADRATI, DOVE PROBABILMENTE ALLA FINE RESTERÀ IMPEGNATISSIMA A CONTARE I 100 MILIONI DI EREDITA’ OTTENUTI DALLA BUONANIMA DI PAPI SILVIO…

ignazio la russa sergio mattarella

FLASH! – PER SOSTENERE I FRATELLINI D’ITALIA CIRIELLI E SANGIULIANO ALLE REGIONALI CAMPANE, SI È SCOMODATO PERSINO IL PRESIDENTE DEL SENATO, IGNAZIO LA RUSSA – CHE LA SECONDA CARICA DELLO STATO FACCIA CAMPAGNA ELETTORALE, FOTTENDOSENE DEL SUO RUOLO ISTITUZIONALE,  NON AVRÀ FATTO PIACERE PER NULLA A SERGIO MATTARELLA – D’ALTRONDE, IL PRESIDENTE LEGHISTA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI, LORENZO FONTANA, NON CI PENSA ASSOLUTAMENTE DI SCAPICOLLARSI IN VENETO A SUPPORTO DEL CANDIDATO DEL CARROCCIO, ALBERTO STEFANI…

emanuele filberto di savoia - consulta dei senatori del regno

MONARCHIA UNICA VIA! – SABATO PROSSIMO A PALAZZO BORGHESE DI FIRENZE SI RIUNISCE QUEL CHE RESTA DEI MONARCHICI DE’ NOANTRI, PER LA SERATA DI GALA DELL’ORGANIZZAZIONE “CONSULTA DEI SENATORI DEL REGNO”. OSPITE D’ONORE “SUA ALTEZZA REALE” EMANUELE FILIBERTO DI SAVOIA – NELL’INVITO SONO BEN EVIDENZIALE LE “NOTE DI ETICHETTA”: “È CONSUETUDINE FARE L'INCHINO (C.D. CURTSY) AD UN'ALTEZZA REALE, DINANZI ALLA SUA PERSONA”, “NON È CONSUETUDINE (POICHÉ NON ELEGANTE) UTILIZZARE COSTANTEMENTE I TELEFONI CELLULARI” – AGLI UOMINI È “RICHIESTO IL COSIDDETTO ‘WHITE TIE-CRAVATTA BIANCA’ VALE A DIRE IL ‘FRAC’”. E PER LE DONNE? "È D’UOPO L’ABITO LUNGO. NON SONO AMMESSI..."