femen inna shevchenko

MALA FEMEN – CHE PALLE, PURE LE MITICHE RAGAZZE CHE FACEVANO VEDERE LE TETTE A TUTTO IL MONDO PER PROTESTA NON SONO PIÙ QUELLE DI UNA VOLTA – LA FONDATRICE INNA SHEVCHENKO: “ORMAI GLI ADDETTI ALLA SICUREZZA CI ATTENDONO AL VARCO. E DI FEMMINISMO SI PARLA OVUNQUE” – IL LIBRO “EROICHE” IN CUI PARLA DEI SUOI MITI E I TEMPI CHE CAMBIANO: “CI INVITANO NELLE SCUOLE E SCRIVIAMO. SONO DIMINUITE LE AZIONI IN TOPLESS” (CHE ERA L’UNICA COSA CHE CONTAVA) - VIDEO + FOTOGALLERY FUORI DI SENO

 

 

Daniele Castellani Perelli per “il Venerdì di Repubblica”

 

femen 4

Ah, rieccole, le pazze con le tette di fuori. In molti l' avranno pensato (o detto) davanti all' ennesima azione delle Femen, le bellicose femministe che manifestano con slogan dipinti sui corpi nudi. Lo stesso concetto l' ha espresso un po' meglio una femminista canadese: «Il problema dell' attirare l' attenzione in questo modo è che nessuno va oltre le tette, nessuno ricorda per cosa protestano».

 

la leader delle femen inna shevchenkoinna shevchenko femen 1

Già, cosa vogliono le Femen? E che fine hanno fatto, nell' era del #MeToo? Ne abbiamo parlato con la loro leader, la 29enne ucraina Inna Shevchenko, di cui il 20 febbraio esce in Italia, per Giulio Perrone Editore, Eroiche. È un libro in cui racconta la sua storia: l' ingresso nelle Femen poco dopo la fondazione, avvenuta in Ucraina nel 2008; l' arresto in Bielorussia, quando viene condotta in una foresta, spogliata e cosparsa di benzina; le minacce a Kiev dopo una provocazione blasfema e la successiva fuga a Parigi, dove ottiene l' asilo politico e diventa la leader del movimento dandogli una dimensione internazionale.

inna shevchenko – eroiche

 

Ed è un libro in cui, soprattutto, parla delle sue eroine: la soldatessa Maria Botchkareva, la matematica Ada Lovelace, le combattenti curde, la madre (commerciante al mercato nero) e pure la Uma Thurman di Kill Bill e la bella guerriera Sailor Moon, che Inna seguiva in tv quando in Ucraina ancora andava di moda Gena, un coccodrillo sovietico con cappotto e armonica.

 

Come sono cambiate le Femen negli ultimi dieci anni?

femen berlusconi

«All' inizio eravamo solo un gruppetto di amiche che si batteva per i diritti delle donne in Ucraina. Oggi siamo un movimento internazionale. Contiamo 114 attiviste in Francia e oltre 20 in Spagna, e siamo rappresentate in altre sei nazioni da donne di ogni età e background. Giornaliste, informatiche, insegnanti, gente del cinema.

 

Tutte volontarie, nessuna di noi è retribuita. Un altro cambiamento consiste nel fatto che è diminuito il numero di azioni in topless, mentre sempre più spesso ci invitano nelle scuole, scriviamo libri e articoli.

inna shevchenko femen 2

 

Soprattutto, l' idea delle Femen è diventata più grande del movimento stesso: dal Cile al Brasile tante usano le nostre tattiche senza essere nostre attiviste. La cosa ci riempie di orgoglio e dimostra che il topless è ancora efficace».

inna shevchenko 7

 

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E allora perché fate meno azioni?

«Perché gli addetti alla sicurezza ormai ci attendono al varco, e dopo dieci anni sentivamo il bisogno di sorprenderci. E infine è cambiato il contesto: di femminismo si parla ovunque».

 

Siamo infatti nell' era del #MeToo. Ha oscurato le vostre proteste?

«Molti pensano ci sia una competizione, una lotta, tra i movimenti femministi. Non è così. Il #MeToo per noi è la cosa che potesse capitare».

 

femen contro berlusconi

Siete anche molto discusse. Ad esempio per l' esibizione del seno (alla cui apparizione a 13 anni associa peraltro la sua prima crisi esistenziale). Sul tema si scomodò persino Zygmunt Bauman, secondo cui giocavate con l'«ossessione voyeuristica della cultura consumistica».

 

E la femminista Germaine Greer fa notare che nessuna di voi è grassa, che avete tutte corpi "commerciali". Infine c' è chi vi critica sostenendo che le vostre proteste sono inefficaci, anzi controproducenti.

femen 13

«È triste che giudizi così superficiali vengano proprio da delle donne. Inizialmente eravamo solo delle ventenni ucraine, e quello era il nostro fisico, ma basta fare un giro sui social per vedere come negli anni le nostre azioni siano state condotte da donne con ogni tipo di corpo. Siete voi giornalisti a scegliere sempre fisici da modella da mettere in pagina. E poi: se le nostre proteste fossero innocue saremmo costrette all' esilio? Verremmo arrestate o minacciate da fanatici islamisti e di estrema destra?».

protesta delle femen a montparnasse 7

 

Non teme però che alle persone comuni sfugga il vostro messaggio?

«Tutti i movimenti progressisti, all' inizio, non vengono capiti. Ma ormai le nostre idee sono comprensibili a un pubblico sempre più vasto. Altrimenti non ci inviterebbero nelle scuole».

 

femen 2

Hanno fatto discutere anche le vostre prese di posizione sulla religione. Lui è stata accusata di arroganza colonialista e di islamofobia per aver detto che le musulmane che vi contestano «hanno scritto negli occhi "aiutateci"». Oggi tiene una rubrica su Charlie Hebdo, il cui laicismo è radicale come il vostro. Le chiedo: una persona religiosa può essere femminista?

femen san pietro 4femen italia

«Solo se è un credente secolare, se pensa che la religione non deve mescolarsi con la politica. Gli Stati in cui la religione è al potere sono i peggiori al mondo per le donne: India, Arabia Saudita, Iran, Indonesia. Però nessun Paese è un paradiso. In Occidente dobbiamo ancora combattere su tre fronti: le violenze domestiche, su cui in Francia siamo riuscite a coinvolgere la ministra Marlène Schiappa, la parità salariale, e infine il diritto all' aborto, su cui non possiamo affatto rilassarci. Sa che perfino in Germania i medici non possono consigliare l' aborto?».

 

proteste delle femen 2

Come vede l' Italia?

FEMEN MUSULMANA

«In passato nostre attiviste italiane hanno organizzato belle azioni, ma purtroppo non abbiamo una filiale, perché è problematico crearla in un Paese così cattolico. Dell' Italia mi preoccupa molto il tasso di mascolinità nel discorso politico, rappresentato dai populisti del M5S e dalla Lega di Matteo Salvini».

 

Si è mai pentita di una sua performance?

«No».

 

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Neanche di quella volta che irruppe nuda a Notre-Dame dopo le dimissioni di Benedetto XVI?

«No. Ovviamente alcune provocazioni non avrebbero senso oggi, ma non abbiamo mai oltrepassato il limite o fatto ricorso alla violenza. Il problema sta in chi non capisce il nostro humour o non tollera le nostre provocazioni».

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Il libro è dedicato alle sue eroine. Non ci sono eroi nel suo pantheon?

«Sì, certo, e ci vorrebbe un altro libro per raccontarli tutti. Penso al ginecologo congolese Denis Mukwege, Nobel per la pace nel 2018, che ha salvato la vita di tantissime donne. E poi a mio padre, un militare che mi ha insegnato a pensare con la mia testa».

 

Veniamo alla politica. Una volta vi intrufolavate all' Eliseo, ora ci collaborate. L' anno scorso il presidente francese Macron l' ha inserita in un Consiglio per l' uguaglianza di genere legato al G7 di Biarritz. Un primo passo verso la discesa in campo?

«No, tutti i partiti mi sembrano antiquati e non abbastanza progressisti».

femen odiano marine le pen

 

Il successo di Marine Le Pen, una donna ma di destra, è un bene?

«È una tragedia. Le Pen mette a rischio le conquiste femministe e ripropone il vecchio ordine patriarcale fatto di frontiere chiuse e privilegi».

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Come evolveranno le Femen?

«Spero che le nostre idee e le nostre tattiche continuino ad espandersi al di là del movimento, e che un giorno non ci sarà più bisogno di noi. Quanto a me, ho dato tutto quello che potevo».

 

Sul suo profilo WhatsApp c' è una bella foto in cui appare - oltre che vestita - malinconica.

«Direi pensierosa. Non è facile scegliere l' esilio, allontanarsi dalla propria famiglia e dalla propria patria».

 

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Si è creata un' immagine di amazzone. Cosa fa quando non combatte?

«Corro, faccio ginnastica, studio. E tra le serie tv adoro due commedie femministe come Fleabag e Mrs. Maisel».

 

Scrive che era una "brava bambina", educata per diventare una provetta donna di casa. Sa cucinare?

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«Benissimo (ride). La mia specialità sono i pel' meni, i ravioli della nostra tradizione ucraina».

A cattive ragazze ESTERI «le nostre azioni rischiavano di non sorprendere più come dieci anni fa» Libri. inviti nelle scuole e consulenze al g7. con il #metoo, il movimento femminista noto per le proteste a seno nudo cambia pelle. intervista alla loro leader, Inna Shevchenko.

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