donne soldato

MANI ARMATE E MANI MORTE - RAPPORTO CHOC DA LONDRA: NELLE FORZE ARMATE BRITANNICHE DUE DONNE MILITARI SU TRE SONO STATE MOLESTATE IN CASERMA - QUATTROMILA TESTIMONI HANNO PARLATO DI VIOLENZE DI GRUPPO E RECLAMI INASCOLTATI: CONTANDO ANCHE LE EX, I CASI SALGONO AL 64% - TRA I RACCONTI PIÙ CRUDI CI SONO STUPRI DI GRUPPO E RICHIESTE SESSUALI IN CAMBIO DI PROMOZIONE O AVANZI DI CARRIERA, E ANCHE EPISODI DI BULLISMO PER AVER RIFIUTATO LE AVANCE DEGLI UOMINI...

Chiara Bruschi per "Il Messaggero"

 

donne soldato 7

Due terzi delle donne facenti parte delle forze armate britanniche hanno subito violenza sessuale, bullismo e molestie. Ovvero il 58% di quelle in servizio, percentuale che sale al 64% se si contano anche coloro che hanno lasciato la divisa.

 

E l'esercito, dove a occupare le posizioni di potere sono principalmente gli uomini, ha fatto di tutto per non assicurare i responsabili alla giustizia, sminuire i reclami e le denunce delle vittime e nascondere l'accaduto.

 

donne soldato 8

È il risultato sconvolgente del rapporto redatto dal Comitato sulle donne nelle forze armate, guidato dalla veterana Sarah Atherton membro del partito conservatore e parlamentare nella House of Commons.

 

donne soldato 5

LE TESTIMONIANZE

Quattromila le testimoni ascoltate durante l'inchiesta, alcune delle quali già in congedo. «Le storie che abbiamo raccolto dipingono un quadro difficile per le donne. Quando la vittima viene violentata nell'ambito militare spesso si trova a dover vivere e lavorare con il suo aguzzino, nella paura che raccontare l'accaduto possa rovinare per sempre la sua carriera», ha detto la deputata.

 

donne soldato 4

Tra gli esempi «scioccanti», ci sono anche stupri di gruppo e richieste sessuali in cambio di promozione o avanzi di carriera. Alcune vittime hanno raccontato di essere state bullizzate per aver rifiutato le avances degli uomini. Altre hanno assistito alle aggressioni di gruppo subite dalle amiche ma si sono dette troppo spaventate per parlare.

 

donne soldato 2

E per le soldatesse impegnate nelle zone di guerra l'ambiente diventa ancora più pericoloso. Rebecca è una delle soldatesse violentate che ha lasciato l'esercito, scrive la Bbc. Quando ha denunciato l'accaduto lo ha fatto non solo per ottenere giustizia ma anche per cambiare un sistema corrotto: «È un club di uomini e sai di essere in minoranza. Dicono che sei stata aggredita perché hai bevuto troppo. Dicono: questo è quello che sei e noi non ti crediamo».

 

donne soldato 3

Sta continuando la sua battaglia con l'aiuto di una charity, il Centre for Military Justice, diretto da Emma Norton. Secondo quest'ultima chi ha il coraggio di formalizzare un reclamo va incontro alla fine della sua carriera e deve fare i conti con un cambiamento radicale nella propria vita. Sophia è stata un ufficiale della Royal Navy fino al 2017.

 

donne soldato 1

È stata molestata e poi aggredita sessualmente dal suo capo ma i suoi tentativi di denuncia sono stati inutili, è stato come «andare contro un muro. L'esercito è un club per soli uomini», ha precisato, aggiungendo che un simile reclamo avvenuto sotto i loro occhi avrebbe rappresentato una «cattiva pubblicità per loro e per le loro carriere».

 

donne soldato

Ha lasciato la marina militare e ha portato il suo aggressore in un tribunale civile. Una strada che il comitato responsabile dell'inchiesta ha inserito nelle conclusioni del rapporto, diretto al Ministero della Difesa.

 

Togliere i casi di violenza e molestie sessuali dai tribunali militari e trasferirli in quelli civili dove la giustizia sembra essere molto più equa è infatti una delle soluzioni proposte: le condanne nell'ambito militare sono dalle 4 alle 6 volte inferiori rispetto al giudice civile.

 

donne soldato 6

Insieme a questa raccomandazione, il comitato ha avanzato altre due richieste: che venga istituita un'autorità responsabile di gestire le accuse di bullismo, molestie e discriminazioni; e che alle donne vengano fornite uniformi e attrezzatura adeguate alla loro corporatura.

 

Nel rapporto è infatti emerso che molte militari sono state mandate in combattimento con visiere e protezioni della misura sbagliata. Dettagli non da poco dal punto di vista della sicurezza e che avrebbe potuto costare loro la vita.

 

DONNE SOLDATO

UNA GRAVE MANCANZA

Una grave mancanza, lamentano, che dimostra come il Ministero della Difesa non abbia ancora compiuto i passi necessari per migliorare l'accesso delle donne alla carriera militare. «Le soldatesse non stanno avendo giustizia. Ora ci è chiaro che i casi di violenza sessuale non possono essere giudicati dalla corte marziale - ha precisato la Atherton - Abbiamo ascoltato testimonianze di come gli ufficiali in alto grado abbiano nascosto le violenze e soprattutto i reclami per proteggere la loro stessa reputazione e carriera. Ci sono sicuramente anche altri ufficiali che vogliono fare la cosa giusta ma è evidente che il personale femminile è stato fortemente deluso da tutta la catena di comando». Uno scandalo che ricorda il MeToo del mondo del cinema. Con molte meno paillettes, ugualmente sconcertante.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…