iran russia xi jinping ali khamenei karl lee

UNA MANINA CINESE HA FORNITO I MISSILONI A TEHERAN – L'IRAN HA AGGIRATO GLI EMBARGHI INTERNAZIONALI SU TECNOLOGIE E MATERIALI BELLICI ED È RIUSCITO AD ARMARSI CON DRONI MILITARI E MISSILI BALISTICI IN GRADO DI COLPIRE ISRAELE. COME HA FATTO? – UN LIBRO-INCHIESTA FIRMATO DA QUATTRO GIORNALISTI TEDESCHI SVELA IL RUOLO DI UN INAFFERRABILE SUPER TRAFFICANTE CINESE, KARL LEE, SU CUI L'FBI HA MESSO UNA TAGLIA DI 5 MILIONI DI DOLLARI…

Estratto dell’articolo di Paolo Biondani per “l’Espresso”

 

Karl Lee - trafficante di armi cinese

Ci sono le guerre visibili, sanguinarie, catastrofiche, dall'Ucraina al Medio Oriente e in troppe altre parti del mondo. Ma ci sono anche quelle invisibili, le operazioni belliche gestite da strutture non ufficiali, controllate dai servizi segreti. Alcune vengono poi rivendicate o quantomeno attribuite, come l'esplosione simultanea di migliaia di apparecchi cerca persone che a metà settembre ha bersagliato Hezbollah in Libano, ascritta a Israele […]

 

Altre operazioni restano invece misteriose, perfino se durano decenni e hanno portata storica, come il piano segreto che ha consentito all'Iran di armarsi con droni militari e missili balistici, i quali si sono dimostrati in grado di colpire Israele. Come ha fatto il governo di Teheran ad aggirare gli embarghi e i divieti di acquistare tecnologie e materiali bellici? Chi ha gestito quelle forniture clandestine?

 

xi jinping Ali Khamenei

Una risposta ben documentata arriva da un libro-inchiesta firmato da quattro rinomati giornalisti tedeschi, che in Italia è ancora inedito. Racconta la storia di un super trafficante tanto inafferrabile da essere paragonato a un fantasma. Ha operato per anni sui mercati internazionali come insospettabile uomo d'affari, utilizzando una falsa identità americana: Karl Lee. In realtà è cinese, si chiama Li Fangwei e ha usato anche altri pseudonimi. È "Il fantasma cinese", questo il titolo del libro che svela per la prima volta il suo ruolo e dimostra che il network da lui creato è ancora attivo.

 

Il nome di Karl Lee è da tempo in cima alla lista dei most wanted dell'Fbi. Per cercare di catturarlo, le autorità statunitensi hanno offerto una taglia di cinque milioni di dollari, la stessa cifra che fu stanziata per un boss della droga come Joaquín Guzmàn detto El Chapo o per il capo di Al Qaeda, Osama Bin Laden. Il signor Li, detto Lee, continua però a restare imprendibile.

 

ISRAELE - LA BASE AEREA DI NEVATIM COLPITA DAI MISSILI IRANIANI

La giustizia americana ha riassunto il caso in un atto d'accusa di 59 pagine. Il fascicolo era nato da una soffiata del Mossad israeliano, che già vent'anni fa spiava lo sviluppo dell'apparato aerospaziale iraniano e aveva segnalato quello strano mediatore che sembrava operare dagli Usa. Qui i magistrati hanno aperto una normale indagine giudiziaria, sfociata in una prima incriminazione nel 2009. Da allora mister Lee è ricercato con l'accusa di avere fornito per anni materiali strategici per il programma missilistico iraniano, in particolare leghe speciali a base di grafite, tungsteno, acciaio e alluminio ad altissima resistenza.

 

MISSILI IRANIANI E SCUDO ISRAELIANO - INFOGRAFICA DI REPUBBLICA

Partendo dalle carte giudiziarie, i giornalisti tedeschi hanno ricostruito tutta la carriera del presunto trafficante, documentato i suoi legami con la Cina e svelato una vasta rete di società di copertura, utilizzate per occultare i rapporti con nazioni sotto embargo come l'Iran. Gli autori del libro sono Frederik Obermaier e Bastian Obermayer, i due cronisti che vinsero il premio Pulitzer con l'inchiesta "Panama Papers" (coordinata dal consorzio Icij, rappresentato in Italia da L'Espresso), assieme a Christoph Giesen, corrispondente dalla Cina di Der Spiegel, e a Philipp Grüll, caporedattore della tv pubblica Ard.

 

La loro inchiesta dimostra che Li Fangwei, originario del Nord-Est della Cina, ha sempre avuto la sua base nella città portuale di Dalian. Partendo da una piccola ditta locale, ha continuato ad allargare il suo giro d'affari e ha aperto numerose società in diverse aree del mondo, spesso intestandole a soci, collaboratori o prestanomi.

 

Karl Lee - trafficante di armi cinese

Gran parte delle forniture, però, partiva ancora dal porto cinese. Il ricercato ha un fratello minore, Li Fangdong, che è stato in affari con lui: erano comproprietari di una fabbrica di grafite a Nord di Dalian. Intervistato dai cronisti tedeschi, Li Fangdong ha ammesso che la loro azienda ha avuto rapporti commerciali con l'Iran, ma non ha rivelato che fine abbia fatto il fratello.

 

In Cina è lui che continua a gestire la fabbrica, dove i giornalisti hanno fotografato grossi carichi di grafite, pronti per essere spediti. Anche altre società attribuite al ricercato risultano ancora attive. Il presunto super trafficante ha utilizzato anche compagnie offshore, quelle società anonime che permettono ai ricchi del mondo di nascondere soldi nei paradisi fiscali. Nel suo caso, gli sono servite pure a evitare i sequestri: quando le autorità americane le hanno scoperte, erano ormai diventate scatole vuote.

 

xi jinping Ali Khamenei

La sorte attuale del signor Li è un mistero come tutta la sua vita. Nel 2021 su Wikipedia è comparsa la notizia (in mandarino) che sarebbe stato arrestato nel 2019 in Cina, ma poco dopo è stata rimossa. Qualcosa dev'essere successo, visto che dallo stesso anno l'allora vicesegretario di Stato degli Usa, Christopher Ford, ha smesso di pubblicare pressanti richieste alla Cina di fermare quel trafficante.

 

Intervistato per il libro, Ford non ne ha confermato l'arresto, ma ha chiarito che il vero problema è la rete di società da lui create, che a suo parere poteva agire solo con la protezione, o almeno con la tacita approvazione, del governo cinese.

 

Lo sviluppo aerospaziale ha permesso all'Iran di armare anche eserciti amici. Pure la Russia di Vladimir Putin ha usato droni di Teheran contro l'Ucraina. Washington Post e Reuters hanno rivelato che a Mosca dal 2022 sono arrivati almeno 400 missili iraniani. L'ossessione israeliana contro l'Iran e i suoi alleati si spiega proprio con l'effetto combinato tra nuovi missili e allarme atomico. [...]

missili iraniani sui cieli di israele 4missili iraniani sui cieli di israele 6missili iraniani sui cieli di israele 5

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”