mappatura celle telefoniche

LA MAPPATURA DELLE CELLE TELEFONICHE È UNA BUONA IDEA? – IL GENERALE RAPETTO: “NON FUNZIONA. ANZI RISCHIA DI AVERE CONTROINDICAZIONI. IL RISCHIO DI VEDERSI ATTRIBUITO UNO SPOSTAMENTO INDEBITO È INEVITABILMENTE ALTISSIMO” – “VISTO CHE NON C’È TEMPO DA PERDERE, PERCHÉ NON CHIEDERE A SEUL IL SOFTWARE UTILIZZATO LÌ CON SUCCESSO E PASSARE DALLE INUTILE PAROLE AI NECESSARI FATTI?”

Umberto Rapetto per www.infosec.news

 

celle telefoniche

Nonostante la tragicità degli eventi c’è chi continua a improvvisare. Non una jam session di professionisti che possono permettersi qualunque variazione sul tema, ma lo stridulo strimpellare iniziative la cui inefficacia si riverbera sulla collettività già sufficientemente messa alla prova. E’ venuto il momento di dire basta al “me lo ho detto un mio amico” o “l’ho sentito in televisione”. E’ giunta l’ora di lasciarsi scappare quel “che cavolo vai dicendo” che staziona nella gola di chi non riesce più a sopportare il leitmotiv dell’approssimazione a tutti i costi.

 

Tra le tante azioni ipotizzate per contrastare la diffusione del coronavirus ci sono quelle mirate a frenare la libera circolazione delle persone che possono risultare vettori dell’infezione. E’ così saltata fuori la storia di sfruttare le “celle telefoniche” per rilevare le posizioni geografiche degli utenti e monitorare i possibili spostamenti.

 

celle telefoniche 1

Il sistema, nonostante il tono imperativo che ha accompagnato qualche annuncio, non può essere considerato la panacea in un momento in cui il controllo della “immobilità individuale” risulta effettivamente fondamentale. Per far sì che ciascuno rispetti il refrain “#iorestoacasa”, la mappatura delle celle “agganciate” dagli apparati di telefonia mobile non funziona e – anzi – rischia di avere controindicazioni.

 

Gli appassionati dei più sofisticati “poliziotteschi” dei nostri giorni hanno ammirato l’abilità di certi specialisti delle forze dell’ordine nel rintracciare questo o quel delinquente, ma la semplificazione di certe serie televisive è affascinante sullo schermo e al contempo fuorviante nella realtà che stiamo vivendo.

 

UMBERTO RAPETTO

E’ bene sapere che il territorio è ricoperto di stazioni base (BTS la loro sigla tecnica, “ponti radio” l’espressione gergale) la cui singola copertura è chiamata “cella” e la cui totalità disegna un reticolo molto simile a quello di un alveare. Le celle hanno dimensione variabile in ragione del numero di potenziali utenti che in quell’area devono collegarsi alla rete telefonica. In ambito urbano la densità delle celle è quindi molto più elevata rispetto le zone “rurali” o comunque “fuori città”.

 

La precisione del “posizionamento” è quindi proporzionale al raggio della cella in cui il telefonino si trova o, meglio, cui si è “agganciato” per comunicare. Questa postilla è fondamentale, perché se la cella più vicina è satura di utenti il telefono si collega ad un’altra non distante. A voler banalizzare (chiedo venia, ma non posso farne a meno) il nostro dispositivo mobile lancia costantemente un segnale alla rete per dire dove si trova.

 

mappatura celle telefoniche

Al suo “sono qui” le celle che rilevano il “richiamo” dialogano tra di loro (valutando l’intensità del segnale e tenendo soprattutto conto del numero di utenti già connessi alla BTS) e comunicano la relativa presa in carico. Questo consente a chi si sposta in auto o in treno di non troncare la propria comunicazione lungo l’itinerario passando da una cella all’altra senza interruzioni grazie ad una vera e propria staffetta.

 

paola pisano

E’ comprensibile che l’eccessivo affollamento di una cella o il decadimento del segnale può far slittare l’utente ad una cella diversa da quella che “naturalmente” gli si potrebbe attribuire. Cosa succede se la lettura del tabulato di un tizio evidenzia telefonate effettuate/ricevute o messaggi inoltrati/arrivati in una “cella” diversa da quella abituale o semplicemente differente da quella riportata nella riga precedente o successiva?

 

Il rischio di vedersi attribuito uno spostamento indebito è inevitabilmente altissimo, ma può essere limitato con la “triangolazione” ovvero mettendo in relazione le risultanze delle diverse celle per ciascuna utenza. Un lavoraccio che comunque non porta a quella precisione che sarebbe auspicabile. La telefonia mobile però non va accantonata. “Fuochino” direbbero i bimbi a chi cerca qualcosa e arriva nelle vicinanze.

mappatura celle telefoniche

 

Gli smartphone hanno al loro interno un dispositivo GPS di localizzazione satellitare. E’ quello che di solito viene adoperato per i “navigatori” automobilistici o per spedire via WhatsApp la propria posizione (magari per dare un appuntamento a qualche amico o per fornire la precisa dislocazione di un esercizio commerciale).

 

E allora?

geolocalizzare i figli con il gps le app e gli smartphone

 

Basterebbe una minuscola “app” che segnala ad un ipotetico centro di controllo le variazioni significative delle coordinate geografiche di ciascuno rispetto quelle di originaria registrazione sul sistema.

 

Un programmino che probabilmente qualche smanettone quattordicenne riuscirebbe a realizzare in pochi giorni. Un programmino che in altri Paesi (la Corea del Sud ad esempio) sono già stati sperimentati con successo e che forse potrebbe essere ottenuto senza perdere altro tempo.

milena gabanelli e la app per tracciare i positivi al coronavirus 3

 

Perché insistere con la storia delle celle telefoniche?

 

I più malvagi sono convinti che – a differenza della “app” che avrebbe costi infinitesimali – una simile soluzione potrebbe costituire un business per le compagnie telefoniche che sarebbero costrette a dar luogo a “prestazioni obbligatorie” (analogamente a quelle già rese a magistratura e forze di polizia per intercettazioni et similia) che, giustamente, devono essere remunerate.

 

Nel frattempo il Ministero dell’Innovazione avvia una sorta di chiamata alle armi per chiedere ad “aziende, università, enti e centri di ricerca pubblici e privati, associazioni, cooperative, consorzi, fondazioni e istituti” idee e proposte “per l’utilizzo di tecnologie utili al monitoraggio e al contenimento del virus”.

paola pisano

 

Visto che – ma forse è solo una mia impressione – non c’è tempo da perdere, perché non chiedere a Seul il software utilizzato lì con successo e passare dalle inutile parole ai necessari fatti?

 

I fallimenti governativi su certi fronti non sono mancati, dagli “innovation manager” del MISE alla “password di Stato” sognata dalla Ministra per l’Innovazione Paola Pisano. Evitiamo, almeno per pudore, di reiterare errori il cui prezzo ora – vista l’emergenza – sarebbe insostenibile.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…