predappio commemorazione marcia su roma

IL MARCIO SU ROMA! “SONO FASCISTA E ANCHE NAZISTA. LA MELONI? MI DA’ FASTIDIO QUANDO PRENDE LE DISTANZE DALLE SUE RADICI” - ELOGIO DELLA RAZZA E CAMICIE NERE: A PREDAPPIO IL FASCIO-DELIRIO PER CELEBRARE IL NOVANTANOVESIMO ANNIVERSARIO DELLA MARCIA SU ROMA. ATTACCHI AL GREEN PASS: “È QUESTA DI DRAGHI LA VERA DITTATURA” – E LE LEGGI RAZZIALI? “FURONO ALL'ACQUA DI ROSE. GLI EBREI FORSE SONO STATI L'UNICA PECCA. MA QUELL'ODIO NON È NATO DAL NULLA"

Niccolò Zancan per “La Stampa”

 

predappio commemorazione marcia su roma 5

Lei è fascista? «Certo, sono fascista e anche nazista, se è per questo. Sono di Firenze, di mestiere guido il pullman, mi chiamo Enrico. Per me il fascismo è un ideale, uno stile di vita, sono un patriota, un italiano al cento per cento». Che domanda retorica, la nostra: il signore in questione indossa un trench da SS con sopra la spilla delle SS, ha una croce celtica tatuata sul collo e si è appena comprato il calendario del Duce 2021/22. Qual è il suo partito di riferimento? «Purtroppo non esiste».

 

Cosa pensa di Giorgia Meloni? «È una brava ragazza. Mi dà fastidio solo quando prende le distanze dalle sue radici, invece dovrebbe andarne fiera».

predappio commemorazione marcia su roma

 

Nel paese fuorilegge di Predappio tutti i convenuti sono fascisti. Molti sono fascisti e contro il Green Pass. Sono arrivati per celebrare il novantanovesimo anniversario della Marcia su Roma. Hanno trovato i negozi di souvenir con le porte spalancate lungo la strada: mazze da baseball in nuance tricolore, spillette del ventennio, bavaglini audaci, tirapugni in acciaio, magliette con la faccia di Mussolini, busti del duce e vino del duce, il fez, l'aquila imperiale, il manifesto autografato da Alessandra Mussolini il 27 aprile 2019:

 

predappio commemorazione marcia su roma 4

«Sciacquatevi la bocca quando parlate dell'Italia!». Hanno affidato il servizio d'ordine ai fascisti di «Continuità Ideale R.S.I.», figuri arrivati da Padova tutti bardati di nero, con una fascia tricolore al braccio destro. E quello che fanno - quello che devono fare - è zittire qualsiasi manifestante non autorizzato a parlare, cioè tutti. Perché è stato deciso che soltanto in tre potranno rispondere ai giornalisti. Il primo è l'organizzatore dell'adunata, Mirco Santarelli da Faenza, di mestiere barista, già candidato al Senato con Forza Nuova, un passato nel MSI e un presente da presidente dell'associazione nazionale Arditi d'Italia. «Sì, mi definisco fascista. Tanto per voi sono tutti fascisti. Ma è questa di Draghi la vera dittatura. A Mussolini dobbiamo il lavoro, le bonifiche, le trasvolate, due Mondiali di calcio, chilometri di ferrovie, il senso della patria».

 

Di sicuro gli dobbiamo le Leggi Razziali. «Furono all'acqua di rose», dice Mirco Santarelli. Il secondo autorizzato a parlare è l'avvocato Francesco Minutillo da Forlì, candidato con Fratelli d'Italia e autore nel 2016 di un post su Facebook che gli costò la sospensione da portavoce provinciale: «Solo un nuovo manifesto di Verona contro islamici e negri ci può salvare. Nuove leggi razziali a tutela della cristianità». Più recentemente è assurto all'onore delle cronache per aver organizzato una raccolta firme contro il Green Pass. Eccolo, allora, l'avvocato Minutillo, lui che può parlare: «Il fascismo è un capitolo aperto. Commemorare non significa fare apologia». E intanto, vanno urlando: «Camerati, attenti!». Vanno marciando.

 

predappio commemorazione marcia su roma 1

Portano i paramenti della Repubblica Sociale. Vanno verso il cimitero dove c'è la cripta con le spoglie di Benito Mussolini. Una signora di Roma è fiera della sua mascherina con la svastica, un signore di Latina dice che con «lui» la pandemia non ci sarebbe mai stata, un agente di commercio di Ravenna si lascia scappare un commento nonostante il servizio d'ordine: «Sempre presente». Il rito davanti al cimitero è officiato da Santarelli: «Camerati, vi ringrazio a nome degli Arditi d'Italia. Il popolo di Predappio è quello dei veri patrioti, persone marziali, persone serie». Ed ecco il terzo partecipante autorizzato a parlare, il sedicente conte Guido Farneti Merenda Salecchi: «Sono monarchico e sono fascista. E sì, ho fatto il saluto romano perché i miei nonni mi hanno insegnato a fare quel gesto. Non mi sento in imbarazzo. Siamo qui a ricordare la storia d'Italia, la storia voluta dalle persone più umili e dall'aristocrazia delle famiglie nobili».

 

 

cripta predappio mussolini

Carabinieri e polizia filmano a distanza. Forse è per questo che Mirco Santarelli si raccomanda con le cinquecento persone, ma forse molte di meno, che lo hanno accompagnato in questa parata lugubre. «Non vi voglio mandare al macello. Dal momento che si è scatenata la guerra al fascista, vi devo esortare a non fare il saluto romano che ci porta all'immediata querela, anche se la Cassazione ci assolve, ci sarà un processo e per questo vi dico portiamo la mano destra sul cuore». Arriva il momento più atteso. «Aaaaaattenti! Camerata Benito Mussolini!». «Presente!». Per tre volte. Urlando. Tutto questo succede nel paese fuorilegge. «Verme infame», al giornalista che fa una domanda alla persona non autorizzata. Frasi atroci sospese a mezz' aria: «Gli ebrei forse sono stati l'unica pecca. Ma quell'odio non è nato dal nulla». «Per il centesimo anniversario verremmo con i carri armati e tonnellate di litri di olio di ricino», dice ridendo Santarelli. Intanto Vittoria e Ursola Mussolini, pronipoti arrivate da Sinalunga, stringono le mani all'ingresso della cripta e ringraziano i partecipanti.

 

cripta predappio mussolini

Il sindaco di Predappio, 6.300 abitanti, è stato eletto con una lista civica sostenuta dal centrodestra, si chiama Roberto Canali: «Non ci posso fare niente. Quei negozi di souvenir fascisti li ho trovati e quindi immagino che siano a norma di legge. Così come ci sono sempre state questa manifestazioni autorizzate dalla Prefettura, ma il numero dei partecipanti negli anni mi sembra che stia scemando». Secondo alcuni, il turismo mussoliniano porta a Predappio 100 mila persone all'anno. «Non sono in grado di dire se sia una cifra sottostimata, esagerata o attendibile. Ma è innegabile l'indotto economico sul territorio». Tutti pieni i ristoranti nel paese fuorilegge, grande successo per la maglietta della Marcia su Roma in saldo a 8 euro.

TOMBA DI MUSSOLINI A PREDAPPIO RADUNO DI FASCISTI A PREDAPPIOTOMBA DI MUSSOLINI A PREDAPPIO

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”