cala di forno 8

MAREMMA CHE INGIUSTIZIA - LA TOSCANA HA ANCORA POCHI GIORNI PER SALVARE UN PEZZO DI "PARADISO" DA MISTER PRADA: UN LEMBO DI MAREMMA E' STATO CONSEGNATO A PATRIZIO BERTELLI, MARITO DI MIUCCIA, PER 18,4 MILIONI DI EURO - BERTELLI POTRÀ EVITARE DI AVERE INTORNO ESCURSIONISTI E AMANTI DEL TREKKING, O FAMIGLIE SULLA SUA SPIAGGIA DORATA - LO STATO PERÒ PUÒ ANCORA ESERCITARE LA PRELAZIONE…

Gea Scancarello per www.editorialedomani.it

 

cala di forno in toscana 4

L’oligarca russo Roman Abramovich aveva pronti 40 milioni di euro, ritirati in fretta e furia una volta scoperto che non gli sarebbe stato consentito trasformare in piscine le costruzioni rinascimentali, e neppure radere al suolo parte del bosco per farne una pista di atterraggio.

 

patrizio bertelli e miuccia prada

Di milioni, alla fine, ne sono arrivati 18,4, e a tirarli fuori è stato un altro magnate, Patrizio Bertelli, marito di Miuccia Prada, amministratore delegato dell’omonima casa di moda e patron di Luna Rossa: con il rogito, a fine settembre, le sorelle Sabina, Francesca e Antonella Vivarelli-Colonna gli hanno consegnato un lembo incantato di Maremma in cui ogni cosa è immutata dai tempi in cui i doganieri si arrampicavano sulle torri di avvistamento per proteggere le merci dalle incursioni saracene.

 

patrizio bertelli e miuccia prada

Si tratta di Cala di Forno, comune di Magliano in Toscana, nel grossetano, la più protetta delle aree protette di un’area benedetta da una politica ambientalista che, in beata solitudine e poco imitato rigore, ha precorso i tempi: il Parco regionale della Maremma, creato nel 1975, appena un lustro dopo la nascita delle Regioni stesse, ha risparmiato 9 mila ettari di natura dalla cementificazione del resto del paese, ma anche da stabilimenti, chiringuiti, apericena, musica dance all’ora del tramonto e molto altro ancora.

 

patrizio bertelli e miuccia prada

A Cala di Forno la geografia ha fatto il resto: inaccessibile dal litorale, raggiungibile unicamente via mare o inerpicandosi per sentieri a cavallo tra scogliere e boschi, l’insenatura è quello che le guide turistiche con poca fantasia ma molta aderenza al reale definiscono un paradiso in terra, in cui daini e volpi spadroneggiano tra la pineta e la spiaggia, al riparo da ripetitori telefonici, connessioni wi-fi e perfino dalla rete elettrica.

 

L'ascesa alle torri, erette dai Medici sui basamenti di precedenti costruzioni medievali, è riservata a chi ha buona volontà e molto fiato.

 

patrizio bertelli miuccia prada

O, almeno, così è stato finora: nel futuro prossimo il paradiso potrebbe scomparire alla vista, diventando rifugio personale di chi può permettersi un conto in banca eccezionale.

A meno che lo Stato non decida di battere un colpo.

 

Cala di Forno, come buona parte del parco della Maremma, è in mano ai privati da tempo: ricchezze immense sono state tramandate di generazione in generazione, al più concesse in uso temporaneo - con un occhio al portafoglio e l’altro all’immagine - a turisti particolarmente ecosostenibili.

 

Il casato Vivarelli-Colonna vende la spiaggia, le torri in cui secondo la leggenda visse la giovane Margherita Marsili, destinata a essere rapita dai turchi per diventare consorte di Solimano e sovrana dell’impero Ottomano, i relativi insediamenti storici, l’Antica Dogana e le case coloniali che ha ricevuto in sorte.

 

patrizio bertelli miuccia prada

Ma tra i signori con proprietà e interessi in zona ci sono gli eredi di Fulvia Ferragamo e la famiglia Petroni, il cui stemma nobiliare svetta sull’omonima tenuta.

 

Il destino insomma riserva ai nobili, per lignaggio o nuova capacità economica, il godimento esclusivo di questa bellezza? Non esattamente, e soprattutto non per forza. In quanto area vincolata, naturalisticamente e per il patrimonio artistico, il passaggio di proprietà di Cala di Forno non può compiersi prima dei 60 giorni riservati all’ente parco e al ministero dei Beni culturali e del Turismo per esercitare la prelazione di acquisto, rispettivamente per le aree boschive e per le Torri: l’occasione unica di restituire al pubblico un’area di ricchezza ambientale e storica straordinaria, ma soprattutto di garantire la continuità di accesso alla cittadinanza.

 

patrizio bertelli miuccia prada

Il compito, per capacità finanziaria e vocazione, tocca al dicastero di Dario Franceschini, cioè al ministero della Cultura. Il parco, che sta per cambiare gestione dopo gli anni della presidentessa Lucia Venturi, ha un bilancio che raggiunge appena i due milioni di euro, e nessun interesse ad appropriarsi di una zona la cui conservazione è comunque garantita da norme stringenti.

 

cala di forno in toscana 3

La legge quadro 394/91 che disciplina le aree protette consente unicamente “migliorie agricole-ambientali”, previa approvazione del parco stesso: una stalla che diventa cantina vinicola, o magari la creazione di un agriturismo ecosostenibile.

 

Bertelli, se anche volesse, non potrà insomma trasformare l’Antica Dogana in un resort di lusso. Potrà però - e contando l’esborso è difficile credere diversamente - evitare di avere intorno escursionisti e amanti del trekking, gente che si installa nella sua spiaggia dorata per giocare con daini e caprioli o per godere del paesaggio incontaminato immersa nella piscina naturale incassata tra i monti dell’Uccellina.

 

cala di forno in toscana 2

L’accesso ai sentieri che conducono all’insenatura va infatti negoziato tra l’ente parco e la proprietà, e al momento è bloccato: gli unici itinerari chiusi di tutta l’area sono quelli che conducono a Casa di Forno.

 

Formalmente a causa Covid; ma, adattando un vecchio adagio, come noto non c’è niente di più permanente di un’emergenza temporanea.

 

cala di forno in toscana 1

D’altronde, anche il cancello all’ingresso dello sterrato scosceso che dalla provinciale conduce alla proprietà non dovrebbe essere lì; o quantomeno non sempre chiuso.

 

cala di forno 9

L’area è privata, certo, ma la sentenza 15268 della Cassazione del febbraio 2001 stabilisce un precedente rilevante: a Sbarcatello, comune dell’Argentario, la suprema corte ha condannato l’amministratore di uno stabile che aveva impedito l’accesso alla strada ostacolando «l’uso pubblico del demanio marittimo».

 

cala di forno 8

L'intera collettivita aveva a lungo rivendicato l'uso della strada che attraversava un tempo il podere, poi annessa a un condominio, consentendo l'accesso solo a proprieta immobiliari private. Dopo un decennio di controversie legali, i cittadini hanno viste riconosciute le loro ragioni.

 

Legambiente denuncia da anni - da ultimo con il report del giugno 2021 - come il 50 per cento delle aree costiere sabbiose italiane sia sottratto alla libera e gratuita fruizione.

 

cala di forno 7

A Cala di Forno, oltre alla spiaggia, la sottrazione riguarda anche un pezzo di storia: le torri e i relativi insediamenti. Quella cultura di cui tutti si riempiono la bocca, a partire dal  ministro Franceschini, ormai tenutario sempiterno del Mibact: «La carta della competizione globale che abbiamo in natura: il nostro patrimonio di cultura e bellezza», diceva già nel 2014.

 

cala di forno 6

Ancora più convinto dopo il deserto di idee del Covid, aggiungeva qualche giorno fa, parlando con Il Foglio: «Guido il ministero economico più importante del Paese».

Ecco un’occasione per dimostrarlo: eserciti la prelazione sulle torri rinascimentali di Cala di Forno, restituendo al pubblico quello che gli appartiene. Non sarebbe, fortunatamente, la prima volta.

 

cala di forno 5

Nel 2019 il dicastero ha comprato la Torre del Cassero a Monticchiello, nel senese, in predicato di essere venduta ai privati per farne un agriturismo.

 

cala di forno 3cala di forno 2cala di forno 1cala di forno 9cala di forno 7cala di forno in toscana 1cala di forno in toscana 2cala di forno in toscana 3cala di forno in toscana 4cala di forno 4

Ultimi Dagoreport

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)