abbuffata di natale-7

MERRY CLISMA A TUTTI – DAGO: ‘’OGNI TANTO, BISOGNEREBBE ACCANTONARE I PROBLEMI MINORI (RENZI E CONTE, LA BREXIT E LA CINA, DI MAIO E SALVINI), ATTOVAGLIARSI E PORSI, FINALMENTE, LE SOLE DOMANDE DAVVERO FONDAMENTALI: COSA CI FANNO, NEL MIO STOMACO, CINQUE CARCIOFI, SEI FILETTI DI BACCALÀ, SETTE FETTE DI POLPETTONE RIPIENO, OTTO PORTATE DI DOLCI? INSOMMA, SONO UN UOMO O UN FRIGORIFERO?’’

Roberto D’Agostino per Vanity Fair

babbo natale

 

Però, ogni tanto, bisognerebbe accantonare i problemi minori (Renzi e Conte, la Brexit e la Cina, la crisi economica e quella morale), sedersi al tavolo da pranzo e porsi, finalmente, le sole domande davvero fondamentali di questo primo scorcio di millenio: perché ho comprato quell'enorme tacchino?

 

Cosa mi ha spinto a mangiare tanti tortellini quanti basterebbero a sfamare un branco di lupacchiotti? Cosa ci fanno, nel mio stomaco, cinque carciofi, sei filetti di baccalà, sette fette di polpettone ripieno di frutta secca, otto portate di dolci? Insomma, sono un uomo o un frigorifero?

 

sex doll natalizia 13

Mangioni che non siamo altro. Ci alziamo dalla tavola, dove abbiamo consumato l'abbuffata delle feste natalizie, con la faccia lievitata di un panettone, l'uvetta al posto dei brufoli, e le orecchie aguzze a mo' di un torroncino; il naso, poi, ha ormai il senso di un cotechino e gli occhi galleggiano in un laghetto di spumantino.

 

abbuffata di natale 3

Sembriamo i criminali pazzi dei film di fantascienza. Degenerati dall'overdose di dolci e fritti, corrotti dall'alcool, incapaci il mattino dopo di collegare il cervello alla lingua, non sappiamo che soluzione prendere. Se ci arrabbiamo, il colesterolo gode. Se ridiamo si imbufaliscono i trigliceridi, ormai grossi come zamponi, garantendoci uno spettacolo ancora più psico-deprimente.

 

Davanti al cenone di mezzanotte non c'è cintura Gibaud che tenga. Lo stomaco non si preoccupa più di chiedere alla mano cosa gli stia offrendo. Come diceva quel tale, piatto ricco, mi ci ficco. Così, il giorno dopo dei "capodannati" è un perentorio sgomento e un sostanziale invito alla flebo di Alka-Seltzer, a ubriacarsi di Guttalax, ad agitare il fatidico clisterino della nostra infanzia; nei casi più gravi, l'arma migliore rimane il "Niagara", il cosiddetto idraulico liquido. Nelle tenebre del tragico, mai smarrire la fiammella del magico.

 

abbuffata di natale 2

Tu chiamale, se vuoi, perversioni di fine d'anno. Il fatto concreto è che il super-cibo sta permeando sempre più la nostra vita. Siamo assediati dai Cavalieri di Re Ragù. Ogni giorno dell'anno, siamo bombardati da bombe epatiche. A chi chiedere aiuto? Ecco una citazione dall'"Ulisse" di James Joyce: "Dio fece il cibo, il diavolo i cuochi". I filosofi epicurei se la cavano così: il tempo mangia la vita, la storia mangia se stessa, e l'uomo mangia quello che resta, e tutto finisce e poi ricomincia, eccetera eccetera.

abbuffata di natale 1

 

Un filosofo moderno come Umberto Galimberti tira fuori invece il nostro erotismo inutilizzato: "Il cibo presuppone un enorme vuoto. Comincio a mangiare quando il mondo cede, quanto a interesse. Non a caso i vecchi mangiano più dei giovani. I giovani sono tesi a un rapporto reale col mondo, i vecchi dal mondo si ritirano. Si passa, voglio dire, dall'alcova alla taverna, man mano che si avanza nell'età. Il piacere diventa il piacere della gola, proprio per il cedimento della tensione erotica. Il modo di mangiare del giovane è casuale, è pura nutrizione. Il modo di mangiare del vecchio è rituale, riproduce tutte le cerimonie della sessualità, se vogliamo", conclude sconsolato il nostro filosofo.

abbuffata a natale 4

 

D'accordo, ma perché quando scocca la mezzanotte di un nuovo anno, giovani o vecchi, mangiamo quello che mangiamo? "Perché ciavemo fame, no?" risponderebbe un duodeno smanioso, un piloro goloso, un colon ansioso. No: mangiamo e beviamo per motivi culturalmente, umanamente più complessi.

 

abbuffata a natale 3

Il cibo - dolce, salato - ha un'enorme importanza nella nostra vita. Leo Longanesi diceva che "l'unità d'Italia è linguistica e culinaria". Ormai soltanto certe sapori regionali da "Mezzogiorno di cuoco" ci tengono insieme. In secondo luogo, il mangiare insieme, in buona compagnia -l'agape, dicevano i greci -, il commangiare fa sì che tutto ciò che mangiando si lavora di denti e di lingua, sia sapido, ilare, festoso, invadente, estroso. Si distingue dalla pura e semplice nutrizione.

 

natale e chili di troppo 1abbuffata a natale 2

Non sempre "il maiale" vien per nuocere. Il cibo è un conforto, un calmante, un linguaggio. Ci serve per volerci bene (qualche volta per volerci male, quando esageriamo) e per farci volere bene dagli altri (quando li invitiamo a cena). Solo i Santi san mangiar solo, ma gli altri debbono accomodarsi alla tavola calda degli affetti. Del resto, le relazioni consistono in due persone che si chiedono costantemente a vicenda cosa vorrebbero mangiare (finché uno dei due muore). Merry clisma!

abbuffata a natale 1dieta feste 3dieta feste 5dieta feste 2dieta feste 6

 

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...