sabrina querci

MILANO PIANGE SABRINA QUERCI, ARTISTA, MUSA E INTELLETTUALE, SCOMPARSA OGGI A 51 ANNI - DANDOLO: “MUSA PER ELEZIONE DELL'INQUIETUDINE VISIONARIA E APOLIDE DELLA MILANO AVANGUARDISTA CHE FU, ICONA ANDROGINA CHE HA RACCONTATO IN ANNI NON SOSPETTI LE MALIZIOSE E BORGHESI TRAPPOLE DELLA FLUIDITÀ, SI È FINALMENTE FATTA SOLA IMMAGINE. ADDIO REGINA DELLE NOTTI SENZA BUIO DI VIA PANFILO CASTALDI. ADDIO, SABRINA”

sabrina querci 6

Alberto Dandolo per Dagospia

 

"La vita l'ho goduta perché mi piace anche l'inferno della vita e la vita è spesso un inferno. La vita per me è stata bella perché l'ho pagata cara".  Sabrina Querci, musa per elezione dell'inquietudine visionaria e apolide della Milano avanguardista che fu, è morta ad un'età indefinita questa notte nella sua Toscana.

 

Lei, icona androgina che ha raccontato in anni non sospetti le maliziose e borghesi trappole della fluidità, si è finalmente fatta sola immagine. Addio regina delle notti senza buio di Via Panfilo Castaldi.

 

Addio Sabrina.

 

La moda piange Sabrina Querci, figura di riferimento in Italia e negli Stati Uniti

Edoardo Semmola per www.corriere.it

sabrina querci

 

Diceva che la sua casa fosse “l’iperuranio”. In realtà era Milano. Anche se Sabrina Querci, artista dai multiformi interessi, era nata a Prato, cresciuta e legata al triangolo che unice la sua città a Firenze e Livorno. Soprattutto negli anni Ottanta punk e new wave, dove moda, costume, poesia, musica, andavano di pari passo. E lei con la sua eleganza li abbracciava tutti. E se qualcuno le chiedesse che lavoro faceva, rispondeva “professione vanesia”.

 

Sabrina Querci è venuta a mancare oggi a Milano, a 51 anni. Era malata da tempo. Protagonista dell’evoluzione del costume sia in Italia che negli Stati Uniti, è stata per decenni una delle figure di riferimento nel mondo della moda, del design, della fotografia – in questo caso come soggetto passivo, nel senso di modella per fotografie – delle arti visive, dell’innovazione dello stile.

 

Un’intellettuale senza confini di disciplina. E una musa per altri artisti. Con la sua agenzia “Q. Connections” ha compiuto piccoli miracoli nell’avvicinare i giovani alle arti e viceversa. Sabrina Querci era una di quei personaggi che subito veniva in mente citare quando si pensava alla Firenze capitale della cultura, anzi “delle culture” degli anni Ottanta.

sabrina querci

 

 

INTERVYOU. NEL PRIVÉ CON SABRINA QUERCI, INTERVISTATA DA MARLA LOMBARDO.

http://untitledmarlalombardo.blogspot.com/2016/04/intervyou-nel-prive-con-sabrina-querci.html?m=1

 

Elegante, passionale, cinicamente ironica. Questo è quello che mi viene subito in mente se penso alla mia ospite.

 

 

Un nobile intelletto ed una personalità travolgente che ha il pregio di saperla trasmettere a chiunque le stia accanto.

 

Personalità onnivora, oserei dire.

Lei si nutre di tutto: di arte, di moda, di poesia, di luoghi, di gente e di vita.

 

C’è in lei una specie di indomita ferocia perpetuamente in lotta con l’ordine accettato delle cose che fa lei desiderare di creare all’istante piuttosto che aspettare pazientemente, rendendola, di conseguenza, intollerante alle restrizioni.

Ha in sé una bellezza iperuranica tutta sua, più potente di quanto le parole e le azioni possano comunicare.

Sabrina Querci

 

Sum ergo Flash. Eccola immortalata, in tutta la sua presenza vibrante, in qualche scatto famoso o semplicemnte in qualche happening esclusivo, circondata da designer, fotografi e artisti della sua rete infinita di contatti, di idee e di sinapsi. Ovvero le Q.Connections.

 

 

Sabrina “musa” si nasce o si diventa?

Si diventa per elezione.

 

Se io dico “iperuranio”, tu dici…

Casa.

 

Cos'è per te l’originalità?

Facendo delle citazioni “L’originale non è quello che non imita nessuno, ma quello che nessuno può imitare. E’ colui che fa ogni giorno qualcosa che nessun altro sia abbastanza stupido da fare. E’ brutto per la mente fare continuamente parte dell’umanità.”

 

sabrina querci.

Chi riconosci come tuoi simili?

Tutti quelli che sono aperti a nuovi confini in qualsiasi ambito.

 

Quali sono state le tue collaborazioni più importanti?

Quelle che mi hanno arricchita intellettualmente, umanamente, spiritualmente. In trenta anni di attività sono tantissime e in vari ambiti, ne cito qualcuna dimenticandone sicuramente molte altre. Vanessa Beecroft a cui  ho prestato il mio corpo, Nigel Coates amico e grande designer , John Maybury regista e continua ispirazione cerebrale, uno degli uomini che adoro di più per cultura ed ironia. Liborio Capizzi altra fonte di ispirazione, con cui collaboro anche con la mia agenzia Q.Connections,  Gianpaolo Barbieri che mi ha fotografata, Matteo Garrone che mi ha permesso di trascorrere dei bellisimi giorni ad Ariccia in un tale of tales ma soprattutto tutti i giovani e nuovi talenti in erba che chiamo i miei bimbi, che mi danno energia e linfa vitale, ultimo in ordine di tempo Michele Chiocciolini che mi ha voluta come testimonial  per la sua linea di borse.

 

SABRINA QUERCI E LE Q.CONNECTIONS TRA ARTE, MODA E DESIGN

Valentina Ardia per www.panorama.it

 

Sabrina Querci

PICK&CHIC – Sabrina Querci: «professione vanesia», scherza lei alla mia prima domanda “Who is Sabrina?”. Questa ragazza cresciuta a Prato, che a soli 14 anni si destreggiava senza indugi nella city più underground dopo Londra e New York, ovvero Firenze anni 80, si può dire sia cresciuta praticamente a cantucci e riviste di moda.

 

«Musa in primis per mio fratello Marco, che a 6 anni mi faceva già l’outfit per le uscite della domenica con basco all’uncinetto. Da allora il costume è diventato il mio regno e il lavoro di modella (che continua a fare ancora oggi, ma solo in occasioni speciali come è accaduto per il servizio moda della collezione di Raphael Lopez primavera-estate 2012 scattata dal fotografo Gianpaolo Barbieri) il mio primo vero passo nell’iperuranio della moda. Ma non mi sono mai considerata una modella e basta.

 

sabrina querci.

Non sopporto le definizioni, non sono capace di rientrare in un solo profilo, la mia è sempre stata una figura atipica, sia fisicamente che professionalmente», così si definisce Sabrina. Dopo aver lavorato per riviste come WESTUFF, THE FACE, ID, BLITZ, vola prima a Londra e poi a Parigi, dove la sua innata passione per il vintage e per l’arte del travestimento si trasforma in poco tempo nel suo più grande amore: inizia ad occuparsi di collezioni di abiti vintage, come fashion curator anche per shop dedicati.

 

 Ancora oggi è consulente e curatrice di una delle culle milanesi per gli appassionati del vintage: ELIO FERRARO gallery/store, con cui collabora da sempre e per cui organizza anche eventi e mostre all’interno dello spazio meneghino di via Maroncelli e non solo. Ecco forse è proprio la frase “non solo” che apre lo scenario sulla professione che Sabrina si è inventata in questi ultimi anni e che a me ha davvero incuriosito.

 

sabrina querci 2

 Ovvero le Q.Connections. Q come Querci e Connections come la reta infinita di contatti, idee e sinapsi che questa donna è in grado di tessere in pochi istanti. Perché se vi capita di incontrarla e di scambiarci anche solo due parole, state certi che lei trova una connessione tra voi e un personaggio che fa parte del suo network, per cui nel giro di poche ore è già partito un progetto nuovo, inedito, speciale a cui nessuno aveva pensato prima. L’elenco delle Q.Connections di Sabrina è davvero troppo lungo, ma tanto per rendere l’idea di quanto la moda sia solo una scusa per poi celebrare l’estetica e l’arte a 360 gradi (perché nelle sette vite di Sabrina, figura poliedrica e versatile, ci sono anche dei trascorsi oltre oceano dove la ragazza respira a pieni polmoni l’atmosfera underground di New York, circondata da designer, fotografi e artisti) si può dare una sbirciata allo scorso Salone del Mobile di Milano e poi ad Altaroma.

 

marco e sabrina querci

Di grande impatto l’evento presentato al Salone di aprile, che vede la collaborazione di Sabrina con l’interior designer inglese Nigel Coates. Insieme hanno realizzato “Casa Reale“, una performance che ricostruisce il lusso delle ambientazioni monarchiche all’interno di uno spazio reale e onirico al tempo stesso. Un luogo vero in cui camminare, coronato anche da un cortometraggio, diretto dall’iconico regista John Maybury, che torna alle origini della regia, usando la sua fotocamera Leica con la funzione video, dando così una patina di antichità alle riprese.

 

Ad Altaroma, invece, è grazie alle Q.Connections di Sabrina se per la prima volta la città capitolina ha visto le creazioni del couturier Liborio Capizzi, che ha lavorato per sedici anni accanto a Gianfranco Ferré. IMA SUMMIS TRANSMUTATE è il titolo che lo stilista siciliano ha scelto per la performance di debutto, nella location del Palazzo dei Congressi all’Eur, per una serata dove sacro e profano si sono fusi abilmente negli abiti d’ispirazione talare, realizzati assemblando vesti e simboli ecclesiastici, dedicati alla città di Roma. «Un’impresa che sembrava impossibile e che alla fine è stata molto più di una semplice presentazione. Non sono mancati i voguers che ballavano (ovviamente con le mosse riprese dal celebre video Vogue di Madonna), una videoproiezione realizzata da John Maybury e soprattutto il dj-set di Skin, musa da sempre di Liborio e artista (nonché cantante) davvero eclettica che ha emozionato e fatto vibrare tutta la platea. Ecco, questa forse è “la connessione” che mi ha dato davvero immensa soddisfazione», spiega Sabrina.

sabrina querci 3

 

E da questa agenzia pensata per stabilire e consolidare connessioni tra i giovani talenti nell’arte e nella moda, e gli interlocutori più adatti nell’industria e nella stampa, è in arrivo un altro progetto speciale, che alza il sipario il 12 settembre: «una data da non dimenticare: è il mio compleanno» – ironizza lei – «che festeggio con un evento super emozionante.

 

Si tratta della mostra (presso ELIO FERRARO Gallery Store, via Maroncelli 1, fino al 30 ottobre) e performance live (allo spazio Edit di via Maroncelli 14, il 12 settembre alle 21:00) di un giovanissimo artista, Ralph Hall, che presenta Krudeltà MentHall, ovvero una serie di sculture di animali che vengono simbolicamente pugnalate alle spalle, trafitte dalla mano dell’uomo, inteso come Global Predator. «Una performance molto forte, forse anche cruda a primo impatto, ma che vuole rappresentare la crudeltà umana. Un manifesto voluto e sentito che evoca un ritorno alle origini, ad un equilibrio fatto di simbiosi con la natura, troppo spesso oltraggiata dall’uomo, che in ogni opera di Hall è un pugnale affondato», svela Sabrina. Non resta che aggiungere…Happy Birthday dear Miss Q.

sabrina querci 4

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