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LA MORTE CORRE SUL MONOPATTINO – PRIMA VITTIMA DEL MEZZO ELETTRICO A PARIGI DOVE UN 25ENNE NON HA DATO LA PRECEDENZA A UN SEMAFORO E SI È SCHIANTATO CONTRO UN CAMION: PORTATO IN OSPEDALE, È MORTO QUALCHE ORA PIÙ TARDI - LA CAPITALE FRANCESE È INVASA E LO STESSO SINDACO ANNE HIDALGO HA AMMESSO CHE SERVE UNA REGOLAMENTAZIONE: È STATA GIÀ INTRODOTTA LA NORMA CHE MULTA CHI USA I MONOPATTINI SUI MARCIAPIEDI

Michela Rovelli per "www.corriere.it"

 

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Era la sera di lunedì 10 giugno — le 22.30 circa — quando un uomo di 25 anni percorreva una strada nel quartiere la Goutte d’Or nel 18esimo arrondissement di Parigi a bordo del suo monopattino elettrico. Secondo quanto ricostruito da europe1 non avrebbe dato la precedenza a un semaforo.

 

L’incidente con un camion l’ha ucciso. Trasportato all’ospedale, è morto qualche ora più tardi. L’autista del camion non è risultato positivo all’alcol test né al test per la droga. La polizia sta ancora indagando sull’accaduto, grazie anche alle telecamere di sorveglianza installate nella zona.

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Monopattini, l’invasione a Parigi

Si tratta della prima vittima nella capitale francese collegata all’utilizzo sempre più diffuso di questi mezzi cosiddetti dell’ultimo miglio. Mezzi elettrici, ecosostenibili, che permettono di percorrere più velocemente quell’ultima parte di strada dai mezzi pubblici al lavoro o al portone di casa. Mezzi che hanno letteralmente invaso alcune delle metropoli più importanti del mondo, come Parigi.

 

Dove le società per il noleggio di monopattini elettrici — 12 finora — hanno già portato circa 20mila veicoli. Che potrebbero diventare 40mila entro fine anno. La prima vittima, il 25enne morto nel quartiere la Goutte d’Or, ma non certo il primo «rider» a rimanere coinvolto in un incidente. I feriti si moltiplicano tra le fila di chi sta a bordo, ma anche tra i pedoni. E lo stesso sindaco Anne Hidalgo ha ammesso che serve una regolamentazione per questa «zona grigia» dove si collocano i mezzi elettrici a due ruote. 

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A metà maggio è stata firmata una «Carta di buona condotta» per permettere ai gestori di trovare una soluzione che garantisca la sicurezza di chi si trova in strada. Intanto si raccolgono le prime idee. Già introdotta la norma che multa coloro che usano monopattini elettrici sui marciapiedi.

 

Si vuole poi limitare la velocità a 20 chilometri all’ora in alcune aree e ad 8 chilometri all’ora in altre, con un traffico più intenso. Nonché vietare il parcheggio «selvaggio». Hidalgo ha anche proposto di mantenere attivi soltanto tre operatori, così da avere un controllo maggiore sui veicoli in strada.

 

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L’incidente della pianista dell’Opera

Prima di arrivare alla tragedia di lunedì, ci sono già comunque stati altri casi che hanno fatto alzare l’allerta. Come l’incidente che ha coinvolto Isabelle Albertin, pianista dell’Opera di Parigi il mese scorso, falciata da un monopattino elettrico mentre stava tornando a casa nel quartiere di Les Halles, in centro.

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Mentre camminava sul marciapiede. Risultato: una brutta caduta e un braccio rotto in più punti. «Ogni settimana si verificano nuovi incidenti — ha aggiunto la Hidalgo — i disabili hanno problemi sui marciapiedi, una madre e un neonato vengono colpiti mentre attraversano la strada, una donna viene investita in un parco pubblico. Così non si può continuare. Il mio dovere come sindaco è quello di difendere queste vittime ed evitare che ce ne siano di nuove».

 

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La situazione in Italia

In Italia è appena stato dato il via ufficiale all’era dei monopattini elettrici e degli altri mezzi simili, come gli hoverboard. Quest’estate è previsto l’avvio delle sperimentazioni in molte città italiane (qui i servizi in via di attivazione), mentre a Milano già i primi veicoli sono stati distribuiti nella zona centrale da Helbiz. 

 

La cosiddetta «micromobilità elettrica» è stata regolamentata dal decreto attuativo già previsto nella legge di Bilancio firmato dal ministro dei Trasporti Danilo Toninelli a inizio aprile. Ogni comune deve poi decidere le regole «interne», ovvero delimitare aree atte ai test e disciplinare le modalità di utilizzo dei mezzi. Tra le prime a proporre la sua regolamentazione, proprio Milano.

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Le altre vittime

In generale l’invasione dei monopattini e di altri mezzi elettrici come i segway riguarda tutto il mondo. I servizi di sharing sono già approdati in oltre 100 città e i casi di feriti e incidenti si moltiplicano. Non è facile contare le vittime di questi nuovi protagonisti delle strade, ma secondo un report della Associated Press nei soli Stati Uniti i morti nel corso del 2018 sono stati 11.

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Nove dei quali si trovavano su un veicolo preso a noleggio. Il fenomeno piace ed è diffuso. Sempre negli Usa, da cui la moda è partita, i cosiddetti «rider» hanno completato 38,5 milioni di corse nel 2018 (i dati sono della National Association of City Transportation Officials). Ecosostenibile, comodo, economico e divertente, i monopattini sono un’ottima alternativa alla bici o persino al motorino.

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Ma la bassa velocità e la facilità di utilizzo fanno spesso sottovalutare i rischi nel percorrere marciapiedi e strada su due ruote. Per se stessi e per gli altri. Le città piano piano si stanno adattando, con una regolamentazione dedicata. Tra le vittime europee, un rider nella città svedese di Helsingborg, investito da un’auto.

 

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Mentre in Francia c’erano già stati cinque morti legati ai mezzi elettrici prima della vittima parigina. A Barcellona una 92enne è stata falciata da due ragazzi a bordo del loro «scooter».

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