pier paolo pasolini idroscalo ostia morte

LA MORTE DI PASOLINI, UN MISTERO D’ITALIA – PER LA COMMISSIONE ANTIMAFIA, LA NOTTE DEL 2 NOVEMBRE 1975, LO SCRITTORE FU ATTIRATO ALL'IDROSCALO DI OSTIA CON LA PROMESSA DI FARGLI RIAVERE INDIETRO PEZZI DELLA PELLICOLA DI SALÒ RUBATI DA UN CAPANNONE DI CINECITTÀ E IN FASE DI MONTAGGIO IN QUEI GIORNI - SAREBBE STATA UNA GESTITA DALLA MALAVITA ROMANA CHE SAREBBE POI CONFLUITA NELLA BANDA DELLA MAGLIANA – VIENE SMENTITA LA VERITÀ GIUDIZIARIA SECONDO CUI A COMMETTERE L’OMICIDIO FU PINO PELOSI – I DUBBI SUI MANDANTI E IL MOVENTE, IL RUOLO DI FRANCO CONTE CHE GESTIVA UNA BISCA, IL POSSIBILE COINVOLGIMENTO DEI MARSIGLIESI, I SOSPETTI SUI NEOFASCISTI, I DUBBI SUL ROMANZO “PETROLIO”

1 - PASOLINI LA TRAPPOLA DI SALÒ

Estratto dell’articolo di Francesco Grignetti per “la Stampa”

 

pier paolo pasolini

Era finora una lettura del delitto Pasolini confinata al mondo degli addetti ai lavori: che il poeta, quella maledetta notte del 2 novembre 1975, fosse stato attirato all'Idroscalo di Ostia con il miraggio di fargli riavere indietro pezzi della pellicola di Salò rubati da un capannone di Cinecittà e in fase di montaggio in quei giorni. Sarebbe stata una trappola ideata da chissà chi e gestita dalla malavita romana, alla vigilia di diventare la famigerata Banda della Magliana.

 

Ecco, questa ipotesi, che pure è già stata vagliata dalla magistratura ma senza trovare riscontri, ha ora l'autorevole suggello della commissione Antimafia, che ci ha lavorato sopra in fine di legislatura scorsa, e solo da ieri se ne possono leggere gli esiti. […]

pasolini il vangelo secondo matteo

 

In sintesi: per il delitto Pasolini, l'unico colpevole con condanna definitiva resta Pino Pelosi, un ragazzo di vita, deceduto qualche anno fa. Pelosi era stato arrestato nell'immediatezza e si era addossato tutte le colpe. […] Nel 2005, però, alla riapertura delle indagini, aveva ritrattato, spiegando che si era dovuto accollare l'omicidio per paura di ritorsioni. L'inchiesta dell'Antimafia parte da qui.

 

Innanzitutto dalle ricerche della saggista Simona Zecchi, che ha intervistato Nicola Longo, un ex poliziotto ed ex agente segreto che ebbe un gran ruolo nella Roma noir di inizio anni Settanta. Ebbene, Longo racconta di avere recuperato lui le pellicole rubate grazie alla soffiata di un boss della mala. Ed è già una storia nella storia: erano state rubate 70 pizze di celluloide per chiedere un riscatto al produttore Cristaldi (tra le altre cose, c'era tutto il girato del film Casanova di Federico Fellini), ma forse il vero obiettivo erano i pezzi del film di Pasolini.

pierpaolo pasolini

 

Longo recuperò la celluloide un anno dopo l'omicidio Pasolini, troppo tardi per Salò e le 120 giornate di Sodoma, che andò nelle sale utilizzando per il finale scene di scarto. Ricordiamo che il film uscì a dicembre, un mese dopo la morte del regista. L'Antimafia ha poi ascoltato la versione di Maurizio Abbatino […] che sarebbe poi diventato un boss della Banda della Magliana. Abbatino ha confermato […] che il furto fu commissionato da un tale Franco Conte, che gestiva una bisca clandestina alla Magliana.

 

pasolini comizi d'amore

Scrive l'Antimafia: «A dire di Abbatino, Franco Conte conosceva lo stesso Pasolini in quanto questi, occasionalmente, aveva frequentato il suo locale […]  una "bisca" […]».

Questo, quindi, l'inquietante scenario che ci viene proposto ora dall'Antimafia: ignoti suggeritori usarono alcuni criminali della Magliana, quando ancora non erano diventati quelli che poi Roma avrebbe conosciuto, per attirare Pasolini in un tranello.

pasolini

 

[…] Il regista sarebbe andato all'appuntamento con la morte pensando di contrattare per la restituzione della pellicola. Trovò invece i suoi carnefici che lo uccisero di botte. E poi fu costruito a tavolino il colpevole perfetto in Pino Pelosi. […]

 

2 - "UCCISO PER IL FILM SALÒ" L'ULTIMA TESI SU PASOLINI NON RISOLVE IL GIALLO

Estratto Dell’articolo Di Giancarlo De Cataldo Per “la Repubblica”

 

Per la prima volta, nel quasi mezzo secolo trascorso dall'omicidio di Pier Paolo Pasolini, un documento pubblico - la relazione della Commissione Antimafia della trascorsa legislatura - smentisce la versione ufficiale stabilita in sede giudiziaria: lo scrittore non fu ucciso dal solitario e sbandato Pino "la Rana" Pelosi dopo un incontro mercenario tragicamente degenerato, ma da un gruppo di individui. Lo avevano già affermato i coraggiosi giudici del Tribunale per i minorenni, ma poi Appello e Cassazione avevano ribaltato il verdetto. Era stata sancita una narrazione ben precisa: all'Idroscalo si era consumata […] «una squallida vicenda fra omosessuali». […]

PINO PELOSI E LA MORTE DI PIER PAOLO PASOLINI

 

C'è, dunque, nella relazione dell'Antimafia, come un tardivo riconoscimento: abbiamo sbagliato, non sappiamo ancora tutto sulla tua morte. Ma la Commissione va oltre. Ipotizza che fra gli esecutori possano esservi elementi della Banda della Magliana. […] Il riferimento alla potente holding affaristico-criminale che imperversò a Roma sino alla fine degli anni Ottanta desta molte perplessità: nel '75 quella banda semplicemente non esisteva. Sarebbe stata costituita due anni dopo, imponendosi sul mercato degli stupefacenti grazie ai soldi del sequestro del duca Grazioli, barbaramente trucidato.

 

pasolini idroscalo - dal libro massacro di un poeta di simona zecchi

Ha un senso, invece, ipotizzare la presenza di elementi in origine legati ai Marsigliesi (erano loro i pezzi da novanta, in quel periodo) poi eventualmente confluiti nella futura Banda della Magliana. Magari elementi legati a quell'ala della Magliana più vicina a quei poteri occulti (dai Servizi deviati alle logge spurie) quanto mai attivi in quegli anni.

 

Se così stanno le cose, torna centrale la questione del movente. […] Ma ammesso che sia andato al fatale incontro con la speranza di recuperare il suo film, perché ucciderlo, e in quel modo così brutale, che sa addirittura di martirio? […] Se era una trappola, era scattata per uccidere.

 

PASOLINI

[…] le piste alternative, alcune note da tempo. Della presenza, fra i possibili aggressori, di giovani neofascisti, indicati con tanto di nome e cognome, si era parlato persino nel primo processo. L'affare delle "pizze" viene rivelato da Sergio Citti nei primi anni Duemila. […] Si è parlato, più volte, di un "commando" omicida misto di neofascisti e borgatari intenzionato a punire un intellettuale scomodo, per di più omosessuale […] Qualcuno ha voluto liberarsi di un testimone ingombrante: Pasolini stava scrivendo un romanzo, Petrolio , rimasto incompiuto. Doveva essere il grande racconto delle stragi: quelle della prima fase, anticomunista, e della seconda, antifascista, come lui stesso aveva profetizzato. Magari Pasolini non aveva accesso a nessuna carta segreta, ma qualcuno può averlo pensato, agendo di conseguenza. […]

paolo di paolo pasolini 5PASOLINI 5

 

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?