droga monza

NARCOS ALLA BRIANZOLA - ARRESTATI TRA MONZA E MILANO CINQUE TRAFFICANTI, TRA CUI UN ULTRÀ DEL MILAN, CHE FACEVANO ARRIVARE LA DROGA VIA MARE GRAZIE AGLI YACHT E POI LA DISTRIBUIVANO - LA SVOLTA NELLE INDAGINI È ARRIVATA DOPO IL "PENTIMENTO" DI UNO DEGLI INVENTORI DEL SISTEMA: "GUADAGNAVAMO UN MILIONE DI EURO A TONNELLATA"…

Cesare Giuzzi per il “Corriere della Sera - Edizione Milano

 

scoperto un traffico di droga in brianza

L'uomo chiave era Matteo «Teo» Stroppa, 38 anni di Brugherio (Monza e Brianza). Era lui a trasportare i soldi ai fornitori di droga, in Belgio e in Marocco, e ad occuparsi poi della distribuzione dei carichi sul territorio milanese.

 

Partite di hashish da centinaia di chili che arrivavano via mare grazie agli yacht «Caffè del mar», «Elizabeth G», «Iceberg» e «Iris III» che attraversavano il Mediterraneo carichi di droga.

 

droga sequestrata 3

Era questo il sistema inventato dai narcos Massimiliano Cauchi e Marco Bernini (oggi collaboratore di giustizia) e già finito al centro delle indagini delle Dda di Milano e Bologna.

 

Cauchi, 48 anni, è l'uomo da 15,7 milioni di euro. A tanto ammontava, infatti, il tesoro in contanti trovato nel giugno 2020 dagli investigatori della squadra Mobile di Milano in una finta parete a casa del padre del narcotrafficante al Casoretto.

 

Il nuovo filone coordinato dal capo della Dda Alessandra Dolci e dal pm Francesca Crupi, ha visto l'esecuzione di 5 misure cautelari firmate dal gip milanese Raffaella Mascarino: quattro in carcere e una ai domiciliari.

 

droga sequestrata 2

Più, per uno degli indagati, il 46enne di Lissone Marco P. (difeso dall'avvocato Manuela Saini), la misura dell'obbligo di firma. Gli arresti sono stati eseguiti lo scorso 23 febbraio ma la notizia delle carcerazioni non è stata diffusa dalla Procura, in conseguenza della applicazione del Decreto Cartabia.

 

Durante il blitz degli agenti della Mobile, diretti da Marco Calì, uno degli arrestati, Dario Umberto Carmine Cappelluti, 23enne di Brugherio, ultrà milanista, e difeso dal legale Marco Ciocchetta, è stato trovato in possesso di oltre 9 chili di hashish e di una pistola Beretta 6.35 con due caricatori, motivo per il quale è scatto l'ulteriore provvedimento di arresto il flagranza.

 

droga sequestrata 1

Gli altri indagati finiti in manette, oltre a Matteo Stroppa (difeso dall'avvocato brianzolo Ettore Pucillo), sono Fabiano Capuzzo, 35 anni di Carugate, difeso dall'avvocato Jacopo Cappetta, e Giovanni Mele, 60 anni di Concorezzo (Milano) assistito dall'avvocato Rosaci Margherita.

 

Ai domiciliari è finito invece Roberto Smith, 47enne di Cologno Monzese, difeso dal legale Niccolò Vecchioni, che era già affidato in prova ai servizi sociali. Per quest'ultimo e Stroppa l'accusa è di associazione finalizzata al narcotraffico (con Cauchi, Bernini e altri già finiti in cella nelle precedenti operazioni), mentre gli altri sono accusati di detenzione a fini di spaccio.

 

spaccio droga

Droga che venduta anche a personaggi legati alla criminalità organizzata come Carlo Zacco. L'ulteriore svolta alle indagini è arrivata dopo il «pentimento» di Marco Bernini: «Guadagnavamo un milione di euro a tonnellata».

 

Bernini aveva già permesso alla polizia di scoprire un maxi carico di hashish - oltre una tonnellata - in un box a Milano in via Padova nel 2018. Poi due anni fa il ritrovamento dei soldi, a casa Cauchi: 15.796.452 di euro, il tesoro accumulato in vent'anni di traffici.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…