cimitero di santa maria dei rotoli di palermo

NEMMENO DA MORTI SI PUO’ RIPOSARE IN PACE - AL CIMITERO DI SANTA MARIA DEI ROTOLI DI PALERMO NON C'È PIÙ POSTO PER LE BARE CHE SONO ACCATASTATE IN MAGAZZINI IMPROVVISATI, IN SPREGIO DI OGNI NORMA IGIENICA E DELLA DIGNITÀ DEI DEFUNTI - MANCA LO SPAZIO PER LE SEPOLTURE, MANCA IL FORNO CREMATORIO, MANCA CHI SI OCCUPA DELLO SMALTIMENTO DELLA TERRA PROVENIENTE DAGLI SCAVI, MANCANO I MEZZI PER SPOSTARE LE BARE DA UN CIMITERO ALL'ALTRO E PURE IL PERSONALE…

Paola Pellai per “Libero quotidiano”

 

Cosimo accarezza la bara del fratello Massimo. «Un tumore al pancreas se lo è portato via in tre mesi - mi racconta -. Aveva 51 anni, abbiamo fatto il funerale a febbraio ed ora è qui, appoggiato su un'altra bara sotto un tendone infuocato d'estate e umido in queste giornate invernali. Ma ora siamo in paradiso, doveva venire ad agosto con le bare impilate ovunque e per terra ci inciampavi dentro».

CIMITERO DI SANTA MARIA DEI ROTOLI DI PALERMO

 

Cosimo non ha più lacrime e la rabbia è diventata dolore. Ogni volta che può prende l'autobus e viene al cimitero di Santa Maria dei Rotoli, il più vecchio di Palermo, realizzato 200 anni fa ma da decenni fermo e dunque sovraffollato. Il Covid ha dato il colpo di grazia, le 12-15 entrate quotidiane si sono moltiplicate fino ad accumulare oltre un migliaio di bare quest' estate.

 

Sepolte non sotto terra, ma parcheggiate sotto due tensostrutture ed appoggiate su impalcature come quelle usate per rifare le facciate dei palazzi. A giugno il Comune ha stretto un accordo con la Fondazione Santo Spirito, proprietaria del cimitero Sant' Orsola: mille loculi per 1.800 euro a posto (800 a carico della famiglia del morto e 1.000 del Comune) ma - come mi ha spiegato Cosimo «la mamma e i miei nonni sono sepolti qui, mio fratello non lo allontano. Li voglio insieme».

 

CIMITERO DI SANTA MARIA DEI ROTOLI DI PALERMO

In questo cimitero l'unica cosa che non manca sono, appunto, i morti. Per il resto è un inferno. Manca lo spazio per le sepolture, manca il forno crematorio (si va a Messina, a Catania o a Reggio Calabria), manca chi si occupa dello smaltimento della terra proveniente dagli scavi, mancano i mezzi per spostare le bare da un cimitero all'altro, manca il personale. A maggio è stato nominato il nuovo direttore Leonardo Cristofaro, il 2 settembre il sindaco Orlando e l'assessore ai cimiteri Sala hanno reso noto un cronoprogramma con date e obiettivi per riportare la situazione alla normalità. La situazione è migliorata mala normalità resta lontana.

 

L'ODORE DELLA MORTE

CIMITERO DI SANTA MARIA DEI ROTOLI DI PALERMO

Imbocco il viale della Misericordia (no, non sto giocando a Monopoli) e un cartello mi avverte: «A causa del continuo rilascio di massi, anche di notevoli dimensioni, dalle pendici del Monte Pellegrino è possibile la perdita di vite umane». Morire al cimitero, sarebbe una bella sfiga. Poche decine di metri e sono davanti alle tensostrutture della vergogna, si succedono una dietro l'altra. Sono lì ormai da due anni. E ci resteranno ancora per un pezzo. Sembra di essere al supermercato, solo che sugli scaffali ci sono bare. Un'infinità di bare.

 

Ci sono stata mercoledì 15 dicembre e ne ho contate 347, disposte a filari di tre, una sopra l'altra. Qualcuna appoggiata o dimenticata a terra. Un odore acre, cattivo. Ti entra nelle narici, ma ti uccide l'anima. E poi mosche e moschini, a zonzo tra le bare, la sporcizia sotto di esse e i pochi fiori sventrati dal tempo. Restano le foto a colori di uomini e donne sorridenti a raccontarti un'ingiustizia senza fine: Alfredo, morto il 15 luglio 2020 e nello stesso anno Giuseppe, il 5 giugno, Michela il 23 ottobre, Attilio il 20 agosto, Matteo il 7 luglio, Elisabetta il 17 agosto, Vincenzo, il 17 giugno, Gabriele il 29 maggio, Maurizio il 5 settembre, Benedetto il 29 giugno....

 

CIMITERO DI SANTA MARIA DEI ROTOLI DI PALERMO

Sono rimasta lì per un paio di ore ma, a parte Cosimo, nessuno altro è entrato. Del resto non sapresti dove mettere un vaso di fiori, per via dell'altezza potresti non arrivare a dare una carezza alla bara del tuo caro, non resisteresti comunque a lungo nell'odore della morte. E poi non c'è alcun segno di decoro. Una scopa gettata tra le bare, fiori secchi ovunque, sporcizia. Osservo le bare. Alcuno sono di legno grezzo, sono le più povere. Hanno scritto a mano con un carboncino nero il nome del defunto.

 

Altre hanno una semplice etichetta bianca, come quella sui quaderni degli scolari: nome e cognome, data di nascita e di morte. Una ha solo la data di nascita, in quella della morte le caselle sono vuote. Un'altra non ha proprio nulla, nessun dato anagrafico. Su una, a terra, c'è un biglietto con una calligrafia infantile: un bimbo chiede a nonno Saro di portargli i giochini. E poi ci sono bare che raccontano il sacrilegio che stanno vivendo... da morti: sono quelle scoppiate sotto i 37°-38° gradi dell'afa estiva, che per non diventare una grave emergenza sanitaria sono state inserite in cassoni di zinco. Alcune le ho viste divelte e squarciate forse perché non si sapeva più a chi appartenessero o forse perché sfondate da altre appoggiate sopra.

cimitero dei rotoli a palermo 9

 

INCHIESTE E MAZZETTE

Fuori dai tendoni ho camminato tra i viali del cimitero chiuso da una parte dal Monte Pellegrino e dall'altra dall'azzurro del mare. Qui capita di tutto. Ad ottobre 2020 l'allora direttore De Roberto venne arrestato per corruzione, accusato di accelerare le sepolture senza far rispettare l'ordine cronologico in cambio di mazzette da 800 euro. Quest' anno, sempre ad ottobre, si è dovuta fronteggiare con l'installazione di gabbie e telecamere l'invasione di cinghiali (uno è stato rinvenuto morto) che hanno danne to alcune tombe nella parte alta del campo santo, quella più vicina alla roccia del monte.

 

cimitero dei rotoli a palermo 8

Lungo un viale ho trovato un immenso cassonetto con i sigilli dei carabinieri e l'avviso di stare alla larga da quei «rifiuti sottoposti a sequestro penale». Risalgo il cimitero e raggiungo il tempio crematorio. È inattivo ormai da un paio d'anni, ci vorranno almeno altri sei mesi per rimetterlo in funzione. C'è una porta aperta, m' infilo e trovo una distesa di bare sul pavimento. Sono almeno una ventina, anche qui ce n'è una senza nome. Così è facile perderle.

 

Non a caso un giorno di novembre si è svolta una sorta di caccia alla bara tra i dipendenti. Uno di loro aveva poi spiegato: «Quando non c'è spazio, capita che le bare vengano posate dove si trova un angolo ma senza trascriverne la posizione. Così se poi la memoria non ci soccorre non sappiamo più dove sono. Le abbiamo ricercate invano per qualche ora e solo chiamando l'impresa di pompe funebri siamo riusciti a trovare le mancanti».

cimitero dei rotoli a palermo 6

 

Ma tra i molteplici campi ingolfati di tombe, ce ne sono alcuni che assomigliano a campi dacalcetto, con l'erba alta color verde smeraldo. Vedi solo lapidi verticali, molto distanziate l'una dall'altra ed è spontaneo chiedersi perché quello spazio non possa trovare un altro utilizzo. Il problema di saturazione del cimitero esiste da prima della pandemia e proseguirà a Covid debellato, perché se c'è una certezza è che alla morte non si può sfuggire.

 

cimitero dei rotoli a palermo 5

Un progetto importante era legato alla promessa di stanziamento di 15 milioni di euro da parte della Regione destinati alla realizzazione del cimitero Ciaculli ma a settembre il governatore Musumeciha fatto retromarcia, sollevando l'indignazione della Lega palermitana e la visita del suo leader Matteo Salvini che il 22 ottobre visita il Rotoli e afferma di non aver mai visto una situazione del genere in nessuna città italiana. «Bisogna risolvere e infretta - dichiara - . Qui ci sono decenni di inefficienza e mancata programmazione, ma porterò la questione sul tavolo del governo. Cercherò i soldi». E i soldi arrivano, 3 milioni di euro e mezzo all'interno della Finanziaria nazionale che serviranno per realizzare quasi 1.800 loculi. Un punto di partenza, non di arrivo.

cimitero dei rotoli a palermo 3cimitero dei rotoli a palermo 7cimitero dei rotoli a palermo 4

Ultimi Dagoreport

carlotta vagnoli flavia carlini

COME SIAMO POTUTI PASSARE DA ELSA MORANTE E MATILDE SERAO A CARLOTTA VAGNOLI? È POSSIBILE CHE SI SIA FATTO PASSARE PER INTELLETTUALI DELLE FEMMINISTE INVASATE CHE VERGAVANO LISTE DI PROSCRIZIONE ED EVOCAVANO METODI VIOLENTI E LA GOGNA PUBBLICA DIGITALE PER “FARE GIUSTIZIA” DEI PROPRI NEMICI? LA CHIAMATA IN CORREITÀ DEL SISTEMA EDITORIALE CHE HA UTILIZZATO QUESTE “VEDETTE” LETTERARIE SOCIAL DA MILIONI DI FOLLOWER PER VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ – VAGNOLI PUBBLICA PER EINAUDI, FLAVIA CARLINI HA VERGATO UN ROMANZO INCHIESTA SULL’ITALIA DEL GOLPE INFINITO PER SEM (FELTRINELLI) . MA SULLA BASE DI COSA? BASTA AVERE UN MINIMO SEGUITO SOCIAL PER ESSERE ACCREDITATI COME SCRITTORI O DIVULGATORI?

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DISGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…