NON C'E' PIU' RELIGIONE - IN SPAGNA, LE SUORE CLARISSE DELLA CITTA' DI BELORADO VOGLIONO SFANCULARE IL VATICANO! - HANNO ANNUNCIATO DI VOLERSI METTERE SOTTO "TUTELA" DI UNA SETTA, NON RICONOSCIUTA DALLA SANTA SEDE E CREATA DALL'EX RELIGIOSO PABLO DE ROJAS SÁNCHEZ-FRANCO, SCOMUNICATO NEL 2019 - DIETRO ALLA "RIVOLTA" NON CI SONO QUESTIONI DOTTRINALI MA DI PECUNIA: LA VENDITA DI UN CONVENTO DI PROPRIETA' DELLE MONACHE DI CLAUSURA...

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le suore clarisse di belorado le suore clarisse di belorado

(ANSA) - "Non lasciamo la Chiesa, vi spiegheremo". Si sono affidate a Instagram, per un nuovo messaggio, le clarisse di clausura spagnole che due giorni fa, in un comunicato, avevano annunciato di volersi mettere sotto la tutela e la giurisdizione di Pablo de Rojas Sánchez-Franco e della sua cosiddetta Pía Unión Santi Pauli Apostoli, la quale non è in comunione con Roma e il cui fondatore è stato scomunicato nel 2019, dichiarando inoltre "eretici" tutti i Papi successivi a Pio XII.

 

Una decisione che, stando a quanto emerso, aveva all'origine in particolare il presunto blocco della vendita di un convento di proprietà delle suore stesse, intenzionate a comprare un monastero con i proventi. A parlare ora, attraverso il profilo '@tehagoluz', è stata suor Sión, una delle clarisse di Belorado (Burgos) già note per la loro produzione di cioccolatini, richiesti da alcuni tra i migliori chef spagnoli. "Stiamo bene, la nostra realtà non è quella di essere sequestrate e lontane dalle nostre famiglie", ha affermato la religiosa.

 

pablo de rojas sanchez franco pablo de rojas sanchez franco

"Condivideremo passo a passo con voi la nostra esperienza, il nostro desiderio di essere fedeli alla verità di Cristo che abbiamo ricevuto, e la fedeltà alla fede e alla dottrina della Chiesa cattolica. Non lasciamo la Chiesa, vi spiegheremo. Per cui, per chi è preoccupato da questo, chiediamo solo un po' di pazienza. La nostra realtà è quella di poter mostrarvi ciò che abbiamo scoperto, e il desiderio della verità e dell'abbraccio con Cristo".

 

 L'arcivescovo di Burgos, monsignor Mario Iceta, aveva avvertito che in caso in cui le suore "persistessero" nella loro ribellione, potrebbero essere accusate del reato canonico di scisma. Secondo l'agenzia Efe, l'arcivescovo stesso è implicato in prima persona per scongiurare tale scenario.

 

 

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