NON BENE, BENOTTI! - ACCUSATO DI ESSERE UNO DEI “CORVI” VATICANI, MARIO BENOTTI E’ UNO CHE CONOSCE DAVVERO TUTTI – AMICO DI VINCENZO VITI E MONSIGNOR PAGLIA, AMA LA BUONA TAVOLA ED E’ CIRCONDATO SEMPRE DA BELLE DONNE – QUELL’AVVISO DI GARANZIA PER IL MACELLO DELLA POP SPOLETO

Quando era vescovo di Spoleto, Paglia chiede a Benotti di entrare nel cda della locale Banca Popolare - È il 2011, e Benotti si improvvisa banchiere. Ma gli va male. La banca è un macello e nel 2013, Bankitalia manda tutti a casa e commissaria l’istituto. Il povero Benotti si becca una multa di 48 mila euro da Via Nazionale e un avviso di garanzia. L’inchiesta è stata chiusa a fine 2013 e si aspetta il processo…

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DAGONEWS

MARIO BENOTTI MARIO BENOTTI

 

Mario Benotti che fa il “corvo” (ammesso che sia un termine corretto per indicare le fonti dei giornalisti) e che partecipa a complotti contro il Vaticano? Chi lo conosce bene, e Dagospia ha interpellato tre diverse fonti, in Rai e a Palazzo Chigi, rimane senza fiato. Perché “il Professore”, come ama farsi chiamare, “non si tiene un cecio in bocca”. Anche se a Roma conosce tutti.

 

Benotti a Viale Mazzini entra giovanissimo, grazie alla Chiesa, naturalmente. Il padre era un pezzo grosso dell’”Osservatore Romano” e lui si propone quasi per inerzia come vaticanista. Lavora parecchio con la radio, poi nel 2010, grazie ai buoni rapporti con Gianni Letta e con monsignor Vincenzo Paglia, dominus della Comunità di Sant’Egidio, il dg Mauro Masi lo nomina direttore generale di Rai International.

MARIO BENOTTI MARIO BENOTTI

 

Quando Lorenza Lei prende il posto di Masi, Benotti diventa un grande sostenitore del nuovo corso, sempre all’insegna dell’amore per Santa Romana Chiesa. Raccontano addirittura che con la Lei fosse riuscito a farsi dare una stanzetta al settimo piano, dove amava ricevere gli ospiti di maggior riguardo (il suo ufficio vero era in via Novaro).

 

Sempre le stesse fonti raccontano che la Lei ora non lo possa vedere. Il motivo? Dopo che l’hanno silurata, Benotti a stento le rispondeva al telefono. Ma se con Letta la conoscenza è comunque superficiale (la forza del mitico Gianni è che conosce tutti superficialmente), i veri amici di Benotti sono due: Vincenzo Viti e Vincenzo Paglia.

 

MARIO BENOTTI - ROMANO PRODI - SANDRO GOZI MARIO BENOTTI - ROMANO PRODI - SANDRO GOZI

Viti è un ex deputato della Dc lucana, oggi diventato fervente renziano e azzoppato dalla Rimborsopoli lucana. E’ accusato di aver speso decine di migliaia di euro in pranzi e cene e per questo è sotto processo. Ma dalle sue parti ancora conta. Viti è partito da Emilio Colombo ed è arrivato a Renzi. Una parabola che illustra anche quella di Benotti, grande amante della buona tavola e sempre circondato di belle ragazze.

 

Il rapporto con Paglia è egualmente di lunga data e oggi rischia di mettere nei guai il potente prelato liberal, già in difficoltà in Vaticano per i toni della finta telefonata della Zanzara con Matteo Renzi.

 

Mario Benotti Romano Prodi e Roney Simon Mario Benotti Romano Prodi e Roney Simon

Quando era vescovo di Terni, Paglia chiede a Benotti di entrare nel cda della locale Banca Popolare per puntellare lo strapotere calante del cavalier Giovannino Antonini, che con Sant’Egidio è sempre stato assai gentile. È il 2011, e Benotti si improvvisa banchiere. Ma gli va male. La banca è un macello e nel 2013, dopo l’ennesima ispezione, Bankitalia manda tutti a casa e commissaria l’istituto. Il povero Benotti, che è lì per fare un favore a Paglia, si becca una multa di 48 mila euro da Via Nazionale e un avviso di garanzia. L’inchiesta è stata chiusa a fine 2013 e si aspetta il processo.

 

FRANCESCA CHAOUQUI FRANCESCA CHAOUQUI

Quando lo stesso Paglia finisce sotto inchiesta per le malversazioni nella sua diocesi (è stato appena prosciolto) Benotti e Francesca Maria Chaouqui diventano amici. Possibile che lei abbia offerto le sue conoscenze Oltretevere per dare una mano a dimostrare che monsignore era innocente.

 

Ma torniamo al 2013. Voto per l’elezione del nuovo presidente della Repubblica. Gli amici ricordano un Benotti scatenato, in grande spolvero. Dice a tutti che verrà eletto “il mio amico Prodi”, il quale, dal Colle più alto, piloterà la rinascita della Dc. Gli amici lo guardano con scetticismo, ma lui insiste e disegna grandi scenari e sfavillanti organigrammi. Prodi al Quirinale è un sogno anche di Paglia, ma in Vaticano è un’ipotesi che fa accapponare la pelle. E casualmente non andrà così.

 

BERGOGLIO E MONSIGNOR PAGLIA BERGOGLIO E MONSIGNOR PAGLIA

In quella breve stagione, però, Benotti si lega sempre più a Sandro Gozi, ex assistente del Professore bolognese a Bruxelles e suo ambasciatore a San Marino. E quando Gozi viene nominato sottosegretario da Renzi, Benotti va a fargli da capo della segreteria. A Palazzo Chigi lo prendono un po’ in giro perché si fa chiamare “Professore” anche lui, anche se insegna a contratto. Ma per il resto incide poco, come Gozi. Amano solo apparire.

 

Nei mesi scorsi, insieme alla Chaouqui, Benotti si avvicina a Francesca Comparini Campana, moglie di Marco Carrai, e partecipano entrambi come moderatori al Festival delle Religioni di Firenze, a maggio. Il sindaco Dario Nardella ne è così folgorato che lo nomina subito suo consigliere per il dialogo inter-religioso. Se ha centrato “un corvo” c’è parecchia gente con cui deve prendersela.   

egi30 monsignor paglia egi30 monsignor paglia

 

2 - VATICANO, PARLA BENOTTI: «IO E CHAOUQUI? SÌ, MI CHIAMAVA MOLTO SPESSO»

Cesare Giuzzi per il “Corriere della Sera”

 

«Questa non è una vicenda personale, è una vicenda assurda. Chiunque mi conosce sa che sono la persona più distante anche solo dall' idea di una cospirazione nei confronti del Papa».

 

Mario Benotti, capo segreteria particolare del Sottosegretario agli Affari europei Sandro Gozi, consulente del sindaco di Firenze Dario Nardella per i rapporti con le confessioni per il dialogo interreligioso, è appena rientrato a Milano dopo un viaggio di lavoro in Messico.

 

francesca campana comparini francesca campana comparini

Ha scoperto dalla stampa, durante lo scalo all' aeroporto di Amsterdam, del suo coinvolgimento nelle indagini sui corvi del Vaticano che lo vedono indagato a Terni (atti trasmessi a Roma) con Francesca Chaouqui e il marito Corrado Laurino.

 

Si parla dei reati di estorsione e violazione informatica in relazione ad una fuga di documenti dal Vaticano.

«Ho letto quello che hanno pubblicato i giornali. Nessuno mi ha mandato un avviso di garanzia. Con il mio avvocato chiederemo di essere ascoltati dal procuratore di Roma e dalla Gendarmeria pontificia».

 

Nel frattempo lei si è autosospeso da entrambi gli incarichi.

«Non voglio che il governo venga coinvolto da questa vicenda. Mi sono autosospeso per rispetto verso le istituzioni. Sono certo che questa vicenda si chiuderà presto».

 

Ne è sicuro?

nozze di marco carrai e francesca campana comparini 1 nozze di marco carrai e francesca campana comparini 1

«Certamente. Chi mi conosce sa che sono la persona più distante dal poter anche solo immaginare un complotto nei confronti di qualcuno. Figuriamoci nei confronti della Chiesa e del Papa».

 

Al centro delle indagini ci sono i suoi rapporti con Francesca Chaouqui e il marito.

«Mi era stata presentata diversi anni fa quando lavorava da Ernst & Young. Poi ha avuto un incarico alla Commissione referente per lo studio dei problemi economici e amministrativi. Ci siamo parlati quando, ad esempio, ha collaborato all' organizzazione di alcuni eventi per il Pontificio consiglio della famiglia. Ecco, in occasioni come quelle, la potevo sentire con più frequenza. Anche se non la vedo da diversi mesi».

 

Oggi dalle cronache e dalle accuse delle autorità vaticane emerge un ritratto controverso di Francesca Chaouqui.

corrado lanino francesca immacolata chaouqui corrado lanino francesca immacolata chaouqui

«Io posso solo dire che era stata nominata dal Papa, e più in alto di così, francamente...Ma non abbiamo mai parlato del suo incarico nella Commissione. So solo che era un ruolo che le assorbiva molto tempo».

 

E con il marito?

«Me lo presentò in un' occasione. Ma che sappia io non ha mai frequentato quegli ambienti, credo che si occupasse di tutt' altro».

 

Lei, docente alla Sapienza e alla Temple University di Philadelphia, e collaboratore dell' Osservatore Romano, ha sempre avuto rapporti con gli ambienti della Curia romana.

«Con alcuni sacerdoti, con alcuni monsignori e vescovi. Ma rapporti personali. Tutte cose che non hanno nessuna attinenza con il mio incarico a Palazzo Chigi. Anzi, appena sono stato nominato mi sono preoccupato di tenere ancora più distinti i due ruoli».

 

FRANCESCA CHAOUQUI E IL MARITO CORRADO LANINO FRANCESCA CHAOUQUI E IL MARITO CORRADO LANINO

Quali ruoli?

«Un conto sono l' amicizia e i rapporti personali, un altro i rapporti istituzionali. Ma questo lo facevo anche prima, quando ero a Rai International e mi occupavo di tutt' altro».

 

Nel suo incarico al Governo non c' è mai stata occasione per mantenere rapporti con la Santa Sede?

«Io mi occupavo di questioni di carattere europeo. Il Governo e il Vaticano hanno i loro interlocutori istituzionali. Non c' è bisogno di me. E posso dirla una cosa?»

 

Certamente.

«Non ho mai ricevuto nessun tipo di pressione o richieste dagli ambienti vaticani. Questo deve essere chiaro».

 

E il suo legame con monsignor Vincenzo Paglia? Chaouqui si era proposta per aiutarlo a risanare i conti della Curia.

«Con monsignor Paglia ho una lunga amicizia. Ma non so niente di queste vicende».

VALLEJO BALDA CON PAPA FRANCESCO BERGOGLIO VALLEJO BALDA CON PAPA FRANCESCO BERGOGLIO

 

Che impressione le ha fatto leggere queste accuse?

«Sono rimasto sorpreso e ho provato una profonda amarezza nell' apprendere queste notizie che mi vedono ingiustamente partecipe ad una triste vicenda di cui, ripeto, sono totalmente estraneo». Il suo legale, l' avvocato Pierluigi Mancuso, ha rappresentato di aver ricevuto un incarico per tutelare l' onore e il buon nome del professor Benotti rispetto alle «gravissime notizie che lo vogliono ingiustamente partecipe alla vicenda Vatileaks».

 

 

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