impronte digitali smartphone

NON CI SI PUÒ FIDARE MANCO PIÙ DELLE IMPRONTE DIGITALI - IL GENERALE RAPETTO: È CROLLATO IL MITO DEI DATI BIOMETRICI COME STRUMENTI INVIOLABILI NEI NOSTRI DISPOSITIVI (SMARTPHONE, TABLET, PC): LE IMPRONTE DIGITALI FALSE SONO STATE CAPACI DI BYPASSARE I SENSORI ALMENO UNA VOLTA IN CIRCA L’80% DEI TENTATIVI EFFETTUATI

 

Umberto Rapetto per www.infosec.news

 

Smettiamola di credere alla inviolabilità dei dispositivi, delle applicazioni critiche e persino delle aree riservate cui si accede come in certi film di 007 e dintorni.

È crollato il mito dell’autenticazione dei soggetti autorizzati a “entrare” in un sistema o in luogo dopo l’avvenuto riconoscimento dell’impronta digitale.

Il nostro polpastrello ha progressivamente preso il posto di password e altri codici alfanumerici magari generati da “chiavette” o “token”, generando una falsa sensazione di sicurezza il cui permanere rischia in prospettiva di avere qualche controindicazione.

LETTORE DI IMPRONTE DIGITALI SU IPHONE S

La sempre più diffusa disponibilità di piccoli lettori di impronte ha incentivato il ricorso a quella dinamica di validazione dei processi di identificazione.

 

Se già trent’anni fa mi era capitato di avere un mouse che sul lato sinistro aveva un piccolissimo strumento che verificava sia la corrispondenza del “disegno” del polpastrello del pollice, sia il fatto che la stazione di lavoro fosse effettivamente presidiata (così da spegnere tutto in caso di assenza superiore ad un tempo prestabilito), oggi certe opportunità non sbalordiscono più nessuno.

 

Dopo aver visto lettori “embedded” (o incorporati) nelle  tastiere di tanti computer portatili, si è potuto riscontrare che la tecnologia touchscreen e certe specifiche “app” hanno semplificato il sistema in argomento. Alla richiesta del dispositivo, del programma, del sito o della specifica funzionalità, basta poggiare il dito sullo schermo e in un battibaleno il gioco è fatto.

UMBERTO RAPETTO

 

Dando per scontato che – a differenza di parole chiave, smart card o altri aggeggi – il dito non viene perso o lasciato in giro dall’utente, molte realtà hanno optato per questa soluzione ma non hanno fatto i conti con la “vivacità” dei più caparbi malintenzionati.

Qualche giorno fa, il gruppo di ricercatori di Talos (che fa capo al colosso americano Cisco) ha spiegato che quel tipo di meccanismo potrebbe rassicurare chi teme i ladruncoli, ma non può non preoccupare chi sa bene cosa sono in grado di fare i pirati informatici assoldati da Nazioni bellicose, dal crimine organizzato o da grandi “corporation” prive di scrupoli.

 

I super-esperti in questione non si sono basati su semplici modelli teorici, ma hanno preferito spendere qualche migliaio di dollari per eseguire una serie di test sui sistemi di riconoscimento biometrico attraverso l’impronta digitale commercializzati da Apple, Huawei, Microsoft, Samsung e altri importanti produttori.

Il risultato di questa prova empirica non è affatto confortante perché le impronte digitali false sono state capaci di bypassare i sensori almeno una volta in circa l’80% dei tentativi effettuati.

IMPRONTE DIGITALI

 

La tecnica sperimentale si è basata sull’esecuzione di 20 tentativi per ciascun dispositivo con la migliore impronta digitale falsa che i ricercatori sono stati in grado di creare. Fatta eccezione per i prodotti Apple (per i quali è stabilito un limite di cinque tentativi prima di richiedere il PIN o la password), i ricercatori hanno reiterato i 20 tentativi e con una media di 17 casi hanno avuto la meglio sul sistema di autenticazione.

Tra i legittimi timori è emersa la circostanza che alcuni dispositivi hanno consentito la ripetizione di un numero illimitato di tentativi, con l’evidente esposizione al rischio di un “crack” da parte di qualche malfattore.

 

Ma come hanno fatto quelli di Talos a “falsificare” impronte digitali? Il lavoro è stato impegnativo e ha richiesto mesi di sacrifici e sforzi, producendo anche oltre 50 stampi di impronte digitali prima di creare quello in grado di funzionare.

 

Se il sistema di autenticazione biometrica può risultare efficace per il quisque de populo che smarrisce lo smartphone e il tablet, non è blindatura efficace se a perdere o a farsi sottrarre il dispositivo è personaggio su cui si concentrano interessi magari economici, finanziari, commerciali, industriali o politici e per il quale c’è sicuramente qualcuno pronto ad investire pur di ottenere segreti o altre informazioni preziose.

 

I ricercatori di Talos hanno agito utilizzando tre tecniche per raccogliere l’impronta digitale della potenziale vittima.

AUTENTICAZIONE CON IMPRONTE DIGITALI

La prima metodologia si è basata sulla raccolta diretta, coinvolgendo l’interessato e costringendolo a premere un dito su un pezzo di argilla o di plastilina, così da ottenere un negativo dell’impronta digitale. La tecnica numero due prevede la circostanza della “vittima” che poggia il polpastrello su un lettore “pubblico” di impronte (come quelli installati negli aeroporti, nelle banche o a determinati posti di frontiera) che acquisisce l’immagine bitmap della porzione epidermica. Il terzo sistema (un classico della cinematografia) consiste nella rilevazione fotografica dell’impronta che le dita lasciano su un bicchiere o su un’altra superficie trasparente.

 

Una serie di ottimizzazioni e successivi passaggi di elaborazione portano a disporre di una immagine sufficientemente grande per passare alla generazione di una impronta digitale realistica.

Il tema è parecchio tecnico e chi vuole approfondire l’argomento può leggere il report di Talos oppure guardare questo video.

Mi raccomando, però, di non cercare di emulare le gesta di questi qualificatissimi birbaccioni. E’ ormai Pasqua, dobbiamo essere tutti più buoni…

 

 

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È  MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: ETTORE PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….

mattarella nordio meloni giorgia carlo sergio magistrati toghe giudici

DAGOREPORT - MENTRE ELLY SCHLEIN PENSA DI FARE OPPOSIZIONE VOLANDO A BUDAPEST A SCULACCIARE ORBAN PER I DIRITTI DEI GAY UNGHERESI, GIORGIA MELONI E I SUOI FRATELLI D’ITALIA SI RITROVANO DAVANTI UN SOLO "NEMICO": LA COSTITUZIONE - SE DALLA CORTE DEI CONTI ALLA CASSAZIONE C'E' IL MATTARELLO DI MATTARELLA, LA MUSICA CAMBIA CON LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO - UNA VOLTA CHE IL PARLAMENTO APPROVERÀ LA “SEPARAZIONE DELLE CARRIERE” DI GIUDICI E PM, S’AVANZA IL RISCHIO CHE LE PROCURE DIPENDERANNO DAL MINISTERO DI GIUSTIZIA - ULTIMA SPES È IL REFERENDUM CONFERMATIVO CHE PER AFFONDARE UNA LEGGE DI REVISIONE COSTITUZIONALE NON  STABILISCE UN QUORUM: È SUFFICIENTE CHE I VOTI FAVOREVOLI SUPERINO QUELLI SFAVOREVOLI - ECCO PERCHE' IL GOVERNO MELONI HA LA COSTITUZIONE SUL GOZZO...