soldati gay

NON DITE AL GENERALE VANNACCI CHE LE FORZE ARMATE SONO PIENE DI “ANORMALI” – SECONDO L’ASSOCIAZIONE “POLIS APERTA”, I GAY E LE LESBICHE IN DIVISA, CHE HANNO FATTO COMING OUT, SONO IL 10% DEL TOTALE, MA MOLTI HANNO PAURA DI USCIRE ALLO SCOPERTO – QUALCHE ANNO FA, IL GENERALE FABIO MINI DISSE CHE C’ERANO MOLTISSIMI GAY, A TUTTI I LIVELLI, ANCHE FRA I VERTICI” – UN SOLDATO OMOSESSUALE: “NON SONO MAI STATO DISCRIMINATO. FECI COMING OUT PERCHÉ ERANO CAMBIATI I TEMPI. PRIMA HO FATTO FINTA DI ESSERE ETERO, HO SENTITO MOLTE BATTUTE SUI GAY, MA COME OVUNQUE…”

SOLDATI GAY

1. QUANTI SONO GLI OMOSESSUALI NELLE FORZE ARMATE?

Marco Zonetti per Dagospia

 

Dopo le dichiarazioni del generale Roberto Vannacci sui gay, che tanto scalpore hanno destato e che gli sono costate la destituzione dal comando, sorge spontaneo un interrogativo: quanti saranno gli omosessuali nelle forze armate?

 

Secondo Polis Aperta, l'associazione LGBTQ+ che raduna uomini e donne omosessuali nelle forze dell'ordine, i gay e le lesbiche in divisa che vivono apertamente il loro orientamento sessuale raggiungerebbero addirittura il 10%, uno su dieci, cifra approssimata per difetto poiché non conteggia quei poliziotti e militari che invece preferiscono tacere sul proprio orientamento sessuale. 

 

MEME SU ROBERTO VANNACCI BY IL GRANDE FLAGELLO

“Molti poliziotti e militari hanno paura di fare coming out," dichiara l'agente di polizia Simonetta Moro, già presidente di Polis Aperta, "hanno paura che rivelare il proprio orientamento sessuale possa bloccare la carriera".

 

E riguardo alla carriera degli omosessuali in divisa, qualche anno fa si espresse un pezzo grosso dell'esercito, addirittura un omologo di Vannacci, ovvero il generale Fabio Mini, ex capo di Stato Maggiore del Comando Nato delle forze alleate del Sud Europa.

 

Prima in un'intervista all'Espresso e poi ai microfoni di KlausCondicio condotto da Klaus Davi, Mini raccontò testualmente: "Nell'esercito italiano resiste il mito del macho, l’uomo duro tutto di un pezzo, ma nella mia lunga carriera ho riscontrato moltissimi gay a tutti livelli, anche fra i vertici come i generali [...] Alcuni generali hanno promosso i loro favoriti e agevolato la loro carriera". 

 

fabio mini

Questi generali omosessuali, e in generale i gay e le lesbiche appartenenti alle forze dell'ordine, come avranno accolto le parole di Vannacci sulla loro "anormalità"? Sarebbe interessante saperlo. 

 

2. VANNACCI DESTITUITO, IL SOLDATO GAY: “IO, UFFICIALE OMOSESSUALE PER ANNI HO DOVUTO FINGERE. MA IL CLIMA NELL’ESERCITO ORA È CAMBIATO”

Estratto dell’articolo di Matteo Pucciarelli per www.repubblica.it

 

SOLDATI GAY

Lo chiameremo Andrea, è un ufficiale che lavora in un comando dell'Esercito, nel quale presta servizio da oltre trenta anni e con varie missioni all’estero. Un veterano insomma, e in carriera. Aggiungiamo un particolare di non poco conto: omosessuale dichiarato.

 

Partiamo da giovedì mattina: legge quelle parole del libro di Vannacci e pensa?

“Sincera verità: prima verifico e controverifico, perché mi dico: ma è impazzito? Di Vannacci non avevo mai sentito parlare. Avute le conferme ho provato un forte sdegno, come omosessuale e come soldato. Ho pensato a me stesso e a chi ha le spalle meno larghe delle mie. Ho pensato a un 18enne che magari non si arruola più. Poi si va per associazione: uno legge che un generale ha questa opinione e poi pensa che tutto l'esercito sia così”.

 

E non è così, dice lei.

ROBERTO VANNACCI - VIGNETTA BY MANNELLI

“Leggere l'immediata presa di distanza dell'esercito e le parole del ministro mi ha rassicurato […]. Quando sei in uniforme devi essere al di sopra di ogni commento personale, quel grado che hai davanti significa che sei pagato dai cittadini per aiutare la popolazione, per difenderla, per stare al servizio della comunità. Se esterno le mie idee politiche cambio la prospettiva del mio ruolo”.

 

[…]  Vannacci si appella alla libertà di parola: ha ragione?

“Penso abbia torto. Se io mi chiamo Luca Rossi e sono un colonnello dell'esercito, domani esco con un libro e voglio parlare del problema delle api che diminuiscono, nella biografia non metto che sono militare. Teoricamente posso pubblicarlo senza avvertire nessuno, anche se io per scrupolo lo manderei in visione ai superiori.

 

IL MONDO AL CONTRARIO DI ROBERTO VANNACCI PRIMO IN CLASSIFICA SU AMAZON

Ma se ne scrivo uno dove faccio molti riferimenti alle mie operazioni passate, sto mettendo in campo porzioni di storie avvenute in servizio. Già per quello devo chiedere l'autorizzazione. Quando lui parla di operazione "di pace" tra virgolette, quando parla di ambasciata a Mosca e ha favorito alcune persone per un visto, quello è parte del servizio”.

 

[…] Qual è il clima nell'esercito dopo questa vicenda?

SOLDATI GAY

“Per quelli che ho sentito io e hanno fatto coming out, non sono tantissimi, più che arrabbiarsi si sono impauriti. Diciamo che ti fa guardare intorno con più sospetto, per loro leggere le parole dello stato Maggiore e del ministro è stato un enorme sollievo”.

 

Lei è mai stato discriminato in qualche modo?

“Assolutamente no. Feci coming out sulla soglia dei 50 anni, perché erano cambiati i tempi, il mondo finalmente si stava aprendo, l'Oms aveva finalmente cancellato il passaggio in cui definiva l'omosessualità disturbo della personalità. Prima ho fatto finta per anni di essere etero, ho sentito molte battute sui gay ma come le senti ovunque”.

roberto vannacci a soldati ditalia 4

 

Lei come fece coming out?

“Non c'è stata una dichiarazione solenne, non lo fai un giorno, ne fai tanti in contesti diversi, è un percorso. Ora non ho più problemi a dirlo. Però ritengo importante farlo sapere anche come esempio per i giovani. Magari senza vestiti sgargianti vado ai Pride, nella convinzione che un diritto in più per una categoria è un diritto in più per tutti. Così come uno in meno”.

 

Tornando a Vannacci: averlo trasferito, tolto dal comando, è abbastanza? O fosse per lei Vannacci non dovrebbe più portare la divisa?

SOLDATI GAY

“Parliamoci chiaro: di fatto la sua carriera militare finisce qui.  […]”.

 

[…] Il machismo rimane un problema nell'esercito?

“In alcuni ambienti della società rimane, nelle forze armate non è più un fenomeno tossico, l'introduzione delle donne dal 2000 ha cambiato tutto, oggi comandano battaglioni di 500 persone. C'è una forte componente di orgoglio ma riguarda il senso di appartenenza al corpo, tu sei l'extrema ratio di fronte alla crisi di qualsiasi tipo e questo inorgoglisce. Anche chi entra per cercare un lavoro poi dopo si fa trasmettere questo senso: aiuti alla popolazione dopo i terremoti, interposizione pacifica nei conflitti, in Romagna dopo l’alluvione abbiamo aiutato migliaia di persone. Ti senti al servizio dell'altro, questo è fare il soldato”.

SOLDATI GAY

 

Secondo lei perché Vannacci ha scritto quel libro? Non immaginava il putiferio?

“Non so quanto si guadagna a pubblicare un libro su Amazon. Sembra quasi un atto liberatorio di una persona che si è stufata. Non si immaginava una ribalta del genere e forse si aspettava in maniera sbagliata che qualche politico lo difendesse, invece non è stato così. Al massimo chi la pensa come lui sta in silenzio”.

SOLDATI GAY

Ultimi Dagoreport

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…