provarsi le scarpe

NON TUTTI I PIEDI STANNO BENE IN UNA SCARPA - NEL NUOVO LIBRO DELLA GIORNALISTA INGLESE TANSY E. HOSKINS SI ESPLORA LA STORIA DELLE CALZATURE - SE È NOTO DA TEMPO CHE LA SFAVILLANTE INDUSTRIA DELLA MODA HA UN VASTO LATO OSCURO, QUELLA DELLE CALZATURE È UNA NOTTE BUIA - "OGNI ASPETTO DI QUESTA FILIERA È PROBLEMATICO’’: DAI LAVORATORI SOTTOPAGATI ALLE FORNITURE SPACCIATE COME ‘’MADE IN ITALY’’ FINO ALLA MODA DELLE SNEAKERS – ECCO L’EVOLUZIONE DEL RAPPORTO DELL’UOMO CON LE CALZATURE…

Riccardo Staglianò per “il Venerdì di Repubblica”

tansy hoskins

 

La globalizzazione vista dal basso. Terra terra proprio, perché nel grande catalogo delle merci poche come le scarpe si prestano a raccontarne l' ascesa.

 

Ancora tre anni fa, nel mondo, ne sono stati prodotti 24 miliardi di paia scrive Tansy E. Hoskins, giornalista inglese autrice di Lavorare coi piedi (Einaudi, pag. 320, euro 19).

 

A un prezzo sempre più basso per il consumatore e un costo più alto, anche se non sempre percepito, per i cittadini secondo la sempre più centrale schizofrenia dei nostri tempi. Perché se è noto da tempo che la sfavillante industria della moda ha un vasto lato oscuro, quella delle calzature che esce da questo libro è una notte buia senza lampioni.

il libro di tansy hoskins

 

La storia inizia 40 mila anni fa quando, con grande giovamento evolutivo (avvolgersi pezzi di corteccia intorno ai piedi permetteva di acchiappare meglio le prede e sfuggire più velocemente ai predatori) abbiamo smesso di andare in giro scalzi.

 

La dialettica tra produttività e condizioni dei lavoratori è antica, con Tocqueville che, sulla proto-industrializzata Manchester, scrive che «da questa sudicia fogna sgorga oro puro».

 

Ma gli scarpai che Hoskins racconta l' hanno preso sin troppo alla lettera e lei si domanda: «Come possiamo incensare la globalizzazione senza sapere cosa significhi per l' operaia di una fabbrica cinese, il conciatore di pelli del Bangladesh, l' ambientalista brasiliano o gli adolescenti ammaliati dal consumismo e intrappolati in questo sistema?». Ogni aspetto di questa filiera è - caritatevole eufemismo - problematico. E la cronista, in un viaggio ampio e profondo, non si perde alcuna fermata perché ai suoi occhi ogni scarpa è un microcosmo di ciò che c' è di sbagliato nel mondo.

 

SIAMO TUTTI IMELDA

imelda marcos scarpe

Com' è che siamo passati dalle sei paia di scarpe di un giovane donna con lavoro retribuito, secondo la media calcolata nei manuali di manifattura calzaturiera del '53, all'imeldamarcosizzazione (dalla consorte del presidente delle Filippine col suo parco chaussures da 3.000 esemplari) di massa?

 

La risposta sta in un rapporto dell' International Labor Organization che registrava, nell' intervallo 1970-90, aumenti del 597 per cento in Malesia e del 416 per cento in Bangladesh di lavoratori nel settore «tessile, abbigliamento e calzature» (TaC) a fronte di un' emorragia del 58 per cento in Germania e del 55 in Gran Bretagna.

fabbrica scarpe nike

 

Se l' operaio cinese costava un decimo di quello americano, anche il calzolaio messicano prendeva 1,70 dollari all' ora contro i 18,40 del suo omologo tedesco. A quei salari si poteva produrre tanto a poco, inondare il mercato e diventare l' inconsapevole benchmark al ribasso di tante altre retribuzioni.

 

 I cantori della globalizzazione senza se e senza ma, sostenevano però che il lavoratore si avvantaggiava potendo avere sneaker a metà prezzo dimenticando che presto il suo datore di lavoro gli avrebbe rinfacciato che, dall' altra parte dell' oceano, con suo singolo salario avrebbe reclutato l' equivalente di due squadre di calcetto. In tanti, tantissimi ne hanno approfittato.

fabbrica scarpe 4

 

Da ultimo, con ulteriore paradosso essendo la figlia dell' uomo diventato presidente dichiarando guerra alla globalizzazione, Ivanka Trump i cui prodotti di moda venivano realizzati in venticinque fabbriche cinesi (nel 2018, sull' onda dello scandalo, il marchio ha chiuso).

 

Lo sfruttamento manifatturiero è raccontato da tante prospettive. Le 1.300 persone mandate a casa in rappresaglia di uno sciopero nel 2012 dall' indonesiana PT Panarub Dwikarya Benoa. Le sostanze cancerogene tra 6 e 177 volte superiori ai limiti di legge in una fabbrica vietnamita della Nike. L' incidenza della polineuropatia del calzolaio, malattia da prolungata esposizione ai solventi. Nelle sue spedizioni, Hoskins incrocia tanta Italia.

 

scarpe made in italy

Il toscano che a Skopje possiede metà della fabbrica che realizza scarpe i cui operai non possono permettersi neppure con un' intera busta paga. Ma anche Deborah Lucchetti, coordinatrice della Campagna abiti puliti, «una delle principali specialiste di diritti dei lavoratori nel settore calzaturiero». Si spiega l' escamotage del Traffico di perfezionamento passivo (Tpp), falla della legislazione doganale europea fortemente voluta da noi per poter chiamare Made in Italy roba fatta in Albania, Romania, Ucraina.

 

fabbrica scarpe 2

O il fatto di essere il secondo Paese destinatario delle enormi esportazioni di pellami del Brasile (dopo la Cina, prima degli Stati Uniti). Superpotenza pellettiera tra Solofra, Santa Croce sull' Arno (di recente alla ribalta per infiltrazioni 'ndranghetiste) e soprattutto Arzignano, in provincia di Vicenza. Di cui, a distanza di anni, ho ricordi vivissimi di erculei addetti ghanesi che, dopo averle tenute a mollo due giorni nel cromo per staccargli il pelo, afferravano lenzuoloni di pelle bagnati, pesanti e puzzolenti, il cosiddetto wet blue, per infilarli nei rulli che li avrebbero ammorbiditi.

 

FETICISMI E AFFARI

sneakers

 

Hoskins racconta anche gli sneakerheads, i feticisti che si ritrovano ai raduni internazionali Sneaker Con per comprare e vendere modelli rari di Adidas come fossero Louboutin.

 

A proposito di suole rosse, si apprende che solo le persone che incontravano il favore di Luigi XIV potevano portare tacchi rossi come i suoi.

 

Si apprende anche che Phil Knight, il co-fondatore di Nike, è andato in pensione cinque anni fa con una fortuna di 35 miliardi di dollari.

 

klaus maertens

Vale anche per lui il suggerimento buono per Bezos: non sarebbe andato a letto più sereno condividendo una quota maggiore di quella ricchezza con i milioni di addetti che guadagnano tra i 50 e i 100 dollari per cucire le sue tomaie? Ma immagino che l' osservazione "gli rimbalzi" più della suola dell' Air Max.

 

O addirittura di quelle a cuscinetti d' aria delle Dr. Martens. Diventate famose per l' estetica punk ma inventate - è la scoperta più amara - da Klaus Maertens che dottore era, ma militare nella Germania nazista.

 

scarpe brinco

Per bilanciare ideologicamente ci sono le Brinco (salto, in spagnolo), progettate dall' artista Judi Werthein per facilitare agli immigrati l' attraversamento del Rio Grande. Appese alle stringhe ci sono bussola e torcia elettrica, poi taschini per nascondere denaro, una mappa nella suola e antidolorifici per la traversata.

 

Ogni lunga marcia, si sa, inizia sempre con un piccolo passo.

scarpe preistorichefabbrica scarpe 3fabbrica scarpescarpe preistoriche 2

Ultimi Dagoreport

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...