missili europa russia stati uniti

E ORA VEDIAMO CHI HA IL MISSILE PIU’ LUNGO! - GLI STATI UNITI ANNUNCIANO IL DISPIEGAMENTO DI ARMI A LUNGO RAGGIO IN GERMANIA A PARTIRE DEL 2026: “DETERRENZA CONTRO LA RUSSIA” - WASHINGTON PENSA DI INSTALLARE DIFESE SIMILI ANCHE IN ITALIA PER ALLARGARE L’OMBRELLO PROTETTIVO SULL’EUROPA - LA RUSSIA, DAL 1999, HA INVESTITO MOLTO PER SVILUPPARE ORDIGNI IN GRADO DI SUPERARE LE DIFESE DELLA NATO. I NUOVI MISSILI (COME IL KINZHAL E LO ZIRKON) SFIORANO I 10MILA CHILOMETRI L’ORA E DA KALININGRAD, CON GLI ISKANDER, PUTIN TIENE SOTTO SCACCO BERLINO, COPENAGHEN, VARSAVIA, VILNIUS E RIGA - SENZA CONTARE CHE I MISSILI RUSSI SONO TUTTI PREDISPOSTI PER COLPIRE CON TESTATE NUCLEARI TATTICHE…

1 - GLI USA VOGLIONO ANCHE IN ITALIA I NUOVI EUROMISSILI ANTI PUTIN

Estratto dell’articolo di Paolo Mastrolilli per “la Repubblica”

 

olaf scholz joe biden

Ricostruire la deterrenza della Nato contro la Russia, non solo per l’allarme generato dall’invasione dell’Ucraina, ma soprattutto per una serie di iniziative prese da Mosca che mettono a rischio la sicurezza dei Paesi membri dell’Alleanza. Così si spiega la decisione di schierare nuove armi a lungo raggio in Germania, nell’ambito di un piano che riguarda l’Italia per almeno due ragioni: primo, nell’immediato, la necessità di potenziare la nostra base industriale dedicata alla difesa, in modo da essere tutti più pronti; secondo, la possibilità che diventi utile o necessario schierare simili sistemi anche nel nostro Paese, a seconda della piega che prenderanno gli eventi strategici.

 

olaf scholz joe biden 5

Washington non ha fatto richieste a Roma e quindi non c’è un negoziato in corso, ma due autorevoli fonti notano che in futuro potrebbe avere senso aprire questo ombrello anche in Italia. La condizione irrinunciabile è ovviamente il consenso del governo e della popolazione, anche per evitare di ricreare le tensioni che durante la Guerra Fredda avevano accompagnato l’arrivo degli euromissili a Comiso. Gli Usa inizieranno lo spiegamento “episodico” di sistemi missilistici a lungo raggio della Multi Domain Task Force in Germania nel 2026.

vladimir putin

 

Quando saranno pienamente schierate, queste forze includeranno SM-6, Tomahawk e armi ipersoniche in via di sviluppo, con «un raggio significativamente più lungo di quelle attualmente basate in Europa ». Ciò «dimostrerà l’impegno degli Usa in favore della Nato e i loro contributi alla deterrenza integrata europea».

 

Un segnale di lungo termine a Putin […] […] la Nato […]avverte Mosca che non si farà trovare scoperta, se il Cremlino decidesse di spingere le proprie aggressioni verso i confini dell’Alleanza. […] i missili schierati in Germania hanno una gittata sufficiente a proteggere tutto il territorio Nato, quindi non c’è l’urgenza di aggiungere altro nell’immediato.

 

TEST DEI MISSILI ISKANDER

Allo stesso tempo, però, notano che avrebbe senso farlo, primo perché sul piano strategico non è mai saggio concentrare tutte le proprie capacità in un solo luogo; secondo perché l’Italia, come peraltro accadeva anche durante la Guerra Fredda, offre la possibilità geografica di coprire meglio alcune regioni. I Balcani, senza dubbio, ma anche il Southern Flank, che il vertice di Washington ha elevato nell’ordine delle priorità […]

 

la nave uss porter lancia un tomahawk

Ciò non nasce solo dalla preoccupazione dell’Italia e di altri Paesi per l’emergenza delle migrazioni, ma anche dalla penetrazione sistematica condotta dalla Russia in Medio Oriente, vedi la base di Tartus in Siria; in Africa, vedi la presenza di Wagner in Libia, Mali, Sudan e oltre; e nel Mediterraneo, tornato per varie ragioni al centro del risiko strategico globale. […]

 

2 - LE TESTATE ATOMICHE CON MOSCA NEL MIRINO UNA RISPOSTA ALLA MINACCIA SU BERLINO E COPENAGHEN

Estratto dell’articolo di Gianluca Di Feo per “la Repubblica”

 

TEST DEI MISSILI ISKANDER

Ricomincia il grande duello missilistico. Una sfida di gittate che mira a tenere reciprocamente sotto tiro le capitali, riproponendo l’equilibrio del terrore che era stato cancellato alla fine della Guerra Fredda. Washington e Berlino rispondono alle minacce sempre più esplicite del Cremlino, cercando di recuperare il terreno nell’unico settore in cui i russi hanno dimostrato un vantaggio: i missili a medio raggio.

 

Siamo davanti a una rincorsa agli armamenti. Mosca dal 1999 ha investito le migliori risorse tecnologiche per sviluppare una generazione di ordigni, concepiti per superare le difese della Nato. Sono stati così progettati nuovi modelli di missili balistici, di cruise e di ipersonici: oggi dispongono di due sistemi operativi, il Kinzhal e lo Zirkon, con velocità che sfiorano i 10mila chilometri l’ora. […]

 

kaliningrad

[…] i russi hanno valorizzato l’ultimo rimasuglio dell’impero sovietico: la penisola baltica di Kaliningrad, incastonata all’interno della Polonia per volontà di Stalin. Putin l’ha trasformata in una fortezza, rendendola letteralmente una spina nel fianco della Nato. Da lì i missili balistici Iskander, che si sono rivelati particolarmente precisi, possono piombare sopra Berlino, Copenaghen, Varsavia, Vilnius e Riga. Spesso vi vengono trasferiti pure i caccia Mig31 con gli ipersonici Kinzhal che estendono l’ombra di morte pure a Stoccolma ed Helsinki, ultime entrate nell’Alleanza atlantica.

 

vladimir putin 1

Il Baltico è un mare con fondali bassi e spazi ristretti, che offre margini di manovra limitati ai sottomarini e agli incrociatori statunitensi o britannici, i soli nella Nato a imbarcare ordigni a lungo raggio. Ed ecco che l’unico modo per introdurre un deterrente è portare i missili sul suolo tedesco, in modo probabilmente da esporre Mosca e San Pietroburgo a una rappresaglia.

 

Il condizionale è d’obbligo, perché negli ultimi venticinque anni nessun Paese occidentale ha costruito armamenti di questo tipo: dopo la scomparsa dell’Urss, i cruise Tomahawk sono stati convertiti nello strumento per punire dittatori e jihadisti,da Saddam Hussein a Slobodan Milosevic, da Osama Bin Laden a Bashir Assad. Soltanto nel 2019, con gli occhi rivolti alla Cina, il Pentagono ha riaperto le ricerche.

EUROPA - I MISSILI SCHIERATI DA STATI UNITI E RUSSIA

 

Poiché tutti gli euromissili erano stati rottamati e l’Us Army ne era completamente priva, si è deciso di prendere un lanciatore delle navi e infilarlo in un mega-container, trainato da una motrice. Una soluzione chiamata Thypon: può scagliare l’ultima versione dei Tomahawk, che non superano i 900 chilometri orari e arrivano a 1800 chilometri di distanza.

 

O in alternativa i recenti SM-6 Standard, nati come intercettori che volano a due volte e mezzo la velocità del suono. Di Thypon però ce ne sono pochissimi: una batteria è stata testata nelle Filippine lo scorso aprile, un’altra è in fase di completamento. Si tratta comunque di un “tappabuchi” […] in attesa che gli Usa riescano a mettere a punto il loro ipersonico: il Dark Eagle […] dovrebbe entrare in servizio nel 2025.

 

kaliningrad

In questa competizione adesso vuole inserirsi pure l’Europa. Italia, Francia, Germania e Polonia hanno annunciato ieri il piano per realizzare un cruise con mille chilometri di portata […] La febbre dei missili ha un lato oscuro. Quelli russi sono tutti predisposti per colpire con testate nucleari tattiche, esibite dal Cremlino nell’esercitazione di un mese fa e presenti pure a Kaliningrad. La Nato invece nel territorio europeo ha solo tradizionali bombe americane “a caduta libera”, dislocate pure ad Aviano e Ghedi. Per questo motivo all’interno dell’Alleanza da un anno si è aperto un dibattito tra esperti sulla necessità di rinforzare lo “scudo atomico”, con l’ipotesi di dotare Tomahawk e Dark Eagle di ogive tattiche. Sarebbe il ritorno all’incubo della “mutua distruzione assicurata”, in sigla inglese Mad […]

Ultimi Dagoreport

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…

john elkann theodore kyriakou leonardo maria del vecchio

DAGOREPORT - L’OSTACOLO PIÙ TOSTO DELLA TRATTATIVA IN CORSO TRA IL MAGNATE GRECO KIRIAKOU E JOHN ELKANN NON E' L'ACQUISIZIONE DEL GRUPPO GEDI BENSÌ COME “RISTRUTTURARE” UN ORGANICO DI 1300 DIPENDENTI, TRA TAGLI ALLE REDAZIONI LOCALI, PREPENSIONAMENTI E “SCIVOLI”, DI CUI CIRCA 280 GIORNALISTI FANNO CAPO A “REPUBBLICA” E ALTRI 170 A “LA STAMPA” - LA PARTITA SUL FUTURO DEL QUOTIDIANO TORINESE, ASSET CHE NON RIENTRA NEL PROGETTO DI KYRIAKOU, NON ACCELERA CON LA CORDATA VENETA MESSA SU DA ENRICO MARCHI - NEL CASO LA TRANSIZIONE ELLENICA NAUFRAGASSE, LEONARDINO DEL VECCHIO HA CONFERMATO DI ESSERE PRONTO: “NOI CI SIAMO” - “NOI” CHI? ESSENDO “QUEL RAGAZZO'' (COPY ELKANN), DEL TUTTO A DIGIUNO DI EDITORIA, I SOSPETTI DILAGANO SU CHI SI NASCONDE DIETRO LA CONTRO-OFFERTA CON RILANCIO DELL’AZIONISTA DELL’IMPERO DEL VECCHIO, IL CUI CEO MILLERI È STATO ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI CON CALTAGIRONE E LOVAGLIO, PER LA SCALATA DI MPS SU MEDIOBANCA-GENERALI - E DA TORINO, AVVISANO LE REDAZIONI IN RIVOLTA DI ROMA E TORINO DI STARE ATTENTI: DALLA PADELLA GRECA RISCHIANO DI FINIRE NELLA BRACE DI CHISSÀ CHI...

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”