orso

LA PARABOLA DELL’ORSO, DA CREATURA VENERATA A PELUCHE - LA CHIESA CRISTIANA LO ACCOSTÒ AL DIAVOLO, POI INIZIARONO A CIRCOLARE LEGGENDE SU ORSI CHE RAPIVANO LE DONNE E SI UNIVANO SESSUALMENTE A LORO – NEL NOVECENTO SI È TRASFORMATO IN WINNIE THE POOH E OGGI È ANIMALE DA PELUCHE O UN BERSAGLIO DA UCCIDERE: È QUELLO CHE POTREBBE CAPITARE A M49, L’ORSO CHE DOPO AVER SCONFINATO IN ALTO ADIGE RISCHIA…

Marco Belpoliti per “la Repubblica”

 

orso

C' era una volta un Re. Era forte, coraggioso, un guerriero invincibile, un' antica divinità, una creatura venerata. Da lui discendevano schiatte di sovrani, Re Artù e i signori dell' antica Danimarca. Per i Celti, i Germani e gli Slavi era il re dei boschi. Per millenni gli sciamani lo evocavano nei loro riti e gli chiedevano perdono prima d' ucciderlo.

 

Poi all' alba del XII secolo fu detronizzato, schernito, ridotto in cattività, legato alla catena ed esibito in spettacoli ambulanti. La Chiesa cristiana gli fece perdere forza e superbia, lo relegò tra gli animali sconfitti. Al suo posto, sul trono, pose il leone, cui attribuì lo scettro di re degli animali, esempio di forza e virtù. I re cristiani lo sterminarono, Carlo Magno tra i primi. Abbatterono le foreste e resero il suo antico regno un luogo sempre più piccolo.

orso 1

 

Tuttavia l' orso, questo il nome del Re, non scomparve del tutto. Sopravvisse. Dalle caverne del Paleolitico e dalle foreste dell' età antica il Re si trasferì nelle camerette dei bambini divenendo, lui animale terribile, il simbolo della tenerezza: Teddy Bear.

 

Gli esseri umani e gli orsi sono uniti in un rapporto simbolico da 80.000 anni, argomenta Michel Pastoureau nel suo studio su questo animale appartenente alla famiglia Ursidae e all' ordine dei Carnivori: un mammifero. Originario probabilmente dell' Asia, l' orso discende da antenati comuni ai canidi ed è un plantigrado.

orso 2

 

Il suo antenato diretto è una specie, Ursus minimus , rinvenuta in Piemonte e Toscana in sedimenti pliocenici di circa 3 milioni di anni fa; ma c' è anche l' Ursus deningeri di grandi dimensioni, tipico del Pleistocene, comparso 800 mila anni fa e sostituito dall' orso delle caverne Ursus spelaeus , adattatosi a un' alimentazione più vegetariana dei precessori.

 

orso

La nostra parentela con l' orso, scrive Pastoureau, è attestata dalla grotta di Regourdou nel Périgord francese, dove una sepoltura umana neanderthaliana è posta accanto a un orso bruno sotto un' unica lastra tra due blocchi di pietra. Antico dio e antenato dell' uomo, l' orso diventa tra il XII e il XIII secolo il nemico cui si applica la forza costrittiva della Chiesa. Lo si vede come un concorrente della figura di Cristo. Il culto dell' orso, legato all' albero e ai boschi, retaggio di antiche età dell' uomo, è messo al bando.

 

orso 2

Nascono innumerevoli leggende circa il suo addomesticamento da parte di santi; San Martino lo conduce con sé, catena al collo, e l' aggioga con il bue a tirare carri e aratri. Nella lotta simbolica contro l' orso, la Chiesa l' accosta al diavolo. Cominciano a circolare in quei secoli leggende che i giornali francesi nell' Ottocento definiranno Les faits divers : orsi innamorati di donne le rapiscono e le portano in caverne; si uniscono sessualmente a loro.

 

orso polare 2

Nel Seicento, nel ducato di Savoia, valle della Tarantasia, un orso innamorato della giovane Antoinette Culet la violenta e la relega in una grotta, dove resta sequestrata per tre anni. Liberata, la ragazza viene riportata a casa; ma l' orso torna a rivendicare la sua sposa ed è ucciso; Antoinette sconvolta è rinchiusa in un monastero. Prosper Mérimée s' ispirerà a questo evento raccontato in opuscoli e memoriali per la sua novella Lokis .

 

orso polare 7

Per quanto temuto e cacciato, l' orso entra però nei nomi e negli emblemi delle città: a Berna tiene il posto dell' animale totemico; Berlino, lo iscrive nel suo simbolo; a Madrid nell' emblema araldico c' è il plantigrado. Nella versione polare dell' orso bianco, l' Ursus maritimus , è invece legato alla primavera e al ciclo vegetale. Gli Algonchini del Canada lo chiamano Nonno, anche se poi lo cacciano.

 

orso polare 5

Nel Novecento torna, seppure sotto altra forma: orso di peluche. Nato da un episodio di caccia di Theodore Roosevelt nel 1902 diviene un pupazzo di pezza realizzato da un fabbricante di bambole di New York, Morris Michtom, cui viene dato il nome del Presidente: Teddy Bear. In Europa però da trent' anni circolava già un altro orsetto creato in Germania da Margarethe Steiff: due inventori per lo stesso simbolo. Nel XX secolo arriveranno gli orsi di carta stampata e quelli dei cartoni animati, da Baloo del Libro della giungla a Winni the Pooh, l' orsetto saggio zen, creato da A.A. Milne nel 1926, da Yoghi e Bubu a Masha e Orso dei nostri giorni.

 

orso polare 2

L' orso bruno, Ursus arctos , il più diffuso in Europa e in Italia da migliaia d' anni, è oggi un sopravvissuto. Nel nostro paese ci sono circa 100 esemplari sulle Alpi e 30-50 nel parco degli Abruzzi, in Lazio e in Molise.

 

Temuto e insieme desiderato, è monitorato e salvaguardato. La sua caccia è cessata per decreto nel 1939. Una volta sterminati o quasi, gli animali più importanti per l' uomo diventano simboli, e quindi oggetti dedicati ai bambini, a quell' età in cui il mondo naturale appare un Eden incontaminato, com' era probabilmente all' origine, prima che l' Homo sapiens diventasse il padrone incontrastato della Terra. Il cerchio s' è chiuso.

orso nero asiatico 3

 

Da "www.repubblica.it"

 

L'orso M49 ora rischia di essere ucciso in Alto Adige. Come già aveva fatto la provincia di Trento, dove si era tentato di catturare l'orso di 3 anni, ritenuto responsabile di numerosi danneggiamenti al patrimonio zootecnico e di tre tentativi di intrusione in locali produttivi o privati, la provincia autonoma di Bolzano ha deciso che l'animale è pericoloso.

 

orso stepan

Dopo la fuga e lo sconfinamento di M49 in Alto Adige nella zona di Passo Oclini-Passo Lavazè, il presidente Arno Kompatscher ha firmato infatti  l'ordinanza di cattura per il plantigrado secondo quanto previsto dal Piano d'azione interregionale per la conservazione dell'orso bruno sulle Alpi centro-orientali (PACOBACE) e seguendo quanto già previsto dalle due ordinanze emesse dalla Provincia di Trento.

ORSO

 

la firma è arrivata dopo una riunione tecnica tra l'assessore Arnold Schuler e il direttore dell'Ufficio caccia e pesca, Luigi Spagnolli e dopo che lo stesso assessore ha informato il presidente Arno Kompatscher sugli ultimi sviluppi.

 

"Come già fatto dalla Provincia di Trento - spiega Schuler - l'ordinanza prevede la cattura dell'orso ad opera degli uomini dell'Ufficio caccia e pesca della Provincia. Solo se l'animale diventa pericoloso per l'uomo è previsto, peraltro anche dal Pacobace, l'abbattimento". Schuler fa sapere che il personale forestale è alla ricerca di tracce del plantigrado nella zona dove sono avvenuti gli avvistamenti, ma l'animale potrebbe nel frattempo essere tornato in Trentino.

orso posone

 

Contro l'uccisione dell'orso si è sempre schierato il ministro dell'Ambiente Costa, che questa mattina aveva fatto un appello alla provincia altoatesina: "Invito la Provincia di Bolzano a non creare allarmismi controproducenti.

 

Mi aspetto, in un sano rapporto cordiale e istituzionale, di ricevere presto notizie dal presidente Arno Kompatscher per attivare Ispra che è e sarà sempre pronta ad affiancare il territorio con tutta la sua competenza e disponibilità - ha scritto il ministro - Invito pertanto a non emettere ordinanze che mettano in pericolo la vita di Papillon. Lasciamo parlare i tecnici e non le suggestioni. Io rinnovo il mio appello: non ammazzatelo".

orso bruno in posa

 

L'appello del ministro però non è stato ascoltato. Costa aveva anche messo in dubbio che in Alto Adige sia stato avvistato proprio M49, che è privo di radiocollare dopo la fuga rocambolesca dal recinto di Casteller, a Trento: "Innanzitutto poi dobbiamo avere la certezza che l'orso di cui parlano sia proprio lui", ha detto il ministro.

orso in kamchatkaorsoORSOorsoorso alato in finlandia

Ultimi Dagoreport

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE...